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VINO E SOSTENIBILITÀ

Cantine B-Corp, le prime di Champagne sono Piper-Heidsieck, Charles Heidsieck e Rare Champagne

Arriva la certificazione per le maison del Gruppo Epi (che possiede anche Biondi-Santi e Isole e Olena). In Italia la new entry è Avignonesi
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I vigneti di Piper Hidsiek del gruppo Epi (Ph: Emmanuel Goulet)

La sostenibilità a 360 gradi è sempre più importante nel mondo del vino. Lo racconta, a suo modo, anche la crescita delle cantine certificate B-Corp, modello tra i più restrittivi al mondo, che prende in considerazione il rapporto delle aziende con l’ambiente, ovviamente, ma anche con la società, i dipendenti, i fornitori ed il territorio in genere. E se in Italia, alla già certificate Cielo & Terra e Perlage Winery in Veneto, Feudi di San Gregorio in Campania, e Casa Vinicola Marcel Zanolari in Valtellina, di recente (a luglio 2022) si è aggiunta anche Avignonesi, griffe del territorio del Nobile di Montepulciano, ora nel gruppo delle cantine B-Corp del mondo (che conta realtà come Concha y Toro e Symington Family Estates, tra le altre), entrano anche i primi brand di Champagne. Che sono le maison Piper-Heidsieck, Charles Heidsieck e Rare Champagne, tutte di proprietà del Gruppo familiare Epi della famiglia Descours (che possiede in Italia anche Biondi-Santi, realtà che è la storia del Brunello di Montalcino, e Isole e Olena, icona del Chianti Classico acquisita di recente, ndr). “Con questa certificazione le iconiche maison di Champagne - spiega una nota - consolidano il loro impegno sociale e ambientale e rivisitano i processi aziendali allo scopo di sviluppare un modello di business ancorato a una missione dall’impatto positivo per natura e società”. Tra le più difficili da ottenere, la certificazione B-Corp valuta sia l’impatto sociale che quello ambientale di ogni marchio secondo 200 domande definite da B-Lab, che riguardano governance, dipendenti, comunità e ambiente. La certificazione B-Corp richiede la massima trasparenza nei confronti di tutte le parti interessate, non solo degli azionisti, rendendo liberamente consultabile la performance dell’azienda - misurato secondo lo standard B-Lab - tramite il suo profilo B-Corp pubblicato sul sito di B-Lab. La certificazione B-Corp non prende in considerazione soltanto un prodotto o un servizio nella sua analisi. È una valutazione complessiva dell’impatto positivo dell’intera azienda allo scopo di aiutarla a imboccare un cammino di continuo miglioramento.“Siamo molto orgogliosi di entrare a far parte di questa comunità di pionieri: un movimento globale di imprenditori che riguardano il business come una “forza per il bene” - commenta Damien Lafaurie, presidente e Ceo della Divisione Epi Wine & Champagne - capace di trasformare l’economia mondiale a beneficio di tutte le persone, della comunità sociale e del pianeta. Siamo onorati di essere i primi produttori nello Champagne a ottenere la certificazione B-Corporation e condividiamo la visione di B-LaB-di lavorare per un sistema economico inclusivo, equo e rigenerativo. Speriamo di essere d’ispirazione per altri produttori nel settore del vino e che questi si uniscano alla causa. Sono particolarmente fiero dell’enorme lavoro svolto dai team di Piper-Heidsieck e Rare Champagne nel portare avanti la profonda trasformazione richiesta dalla certificazione B-Corp, e sono certo che continueremo a migliorare anche in futuro”, aggiunge Lafaurie. “La mia speranza è che il nostro particolare approccio stimoli iniziative collettive nella denominazione Champagne a favore di questioni sociali e ambientali”.
Tra le iniziative concrete intraprese dalle maison per ottenere la certificazione B-Corp, ci sono l’inserimento nello status societario di un obiettivo che renda l’azienda di pubblica utilità orientata a creare un impatto positivo concreto sulla società e sull’ambiente; la riduzione dell’impronta di carbonio entro il 2030 - in linea con l’accordo di Parigi sul clima - del 61% in termini assoluti, per gli ambiti 1 e 2 e del 46% in termini di intensità per bottiglia prodotta, per l’ambito 3, con la partecipazione all’iniziativa Science-Based Targets e raggiungendo l’azzeramento delle emissioni di carbonio molto prima del 2050; l’avvio di un programma ambizioso di risparmio energetico (-40% entro il 2025), eliminando completamente l’uso di combustibili fossili nelle attività produttive e utilizzando elettricità rinnovabile al 100%; il passaggio al 100% di fornitori di provenienza europea entro il 2030. Ancora, spiega il gruppo, tra gli obiettivi è fissato il proseguimento delle pratiche ambientali sostenibili nei vigneti di proprietà. Attualmente le due maison utilizzano zero erbicidi, zero pesticidi, zero prodotti chimici per il trattamento di marciume nella vigna e zero prodotti Cmr. Sostengono inoltre l’uso di pratiche biologiche, la vitiforestazione e tutte le iniziative che promuovono la biodiversità nei vigneti. Ma si guarda anche al sostegno alla conversione Vdc (Viticoltura Sostenibile nello Champagne) di tutti i viticoltori partner entro il 2025; all’introduzione di obiettivi di sviluppo sostenibile per ogni singolo dipendente al fine di accelerare la diffusione delle migliori pratiche in tutti i settori e a tutti i livelli aziendali; all’impegno continuo per la parità di genere a tutti i livelli dell’organizzazione; alla formazione di un gruppo di dipendenti diversificato e variegato, assumendo giovani talenti con background diversi e sostenendo l’iniziativa “Nos Quartiers ont des Talents”.

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