"Creare il più diretto ed esclusivo incontro tra le cantine e il mercato, valorizzare i territori e le aziende emergenti, offrire alle aziende vitivinicole il massimo sostegno in termini di servizi, dare al vino la massima visibilità anche attraverso la “certificazione” della sua valenza economica, restituire agli imprenditori del vino il protagonismo economico che meritano, mettere il vino e le imprese del vino in rete con gli altri elementi forti del “made in Italy”, parlare alle aziende vitivinicole con il linguaggio tecnico-economico necessario ad affrontare e superare i loro problemi, fornire uno strumento di comprensione del mercato (cioè un osservatorio permanente no profit delle tendenze del settore), di orientamento dell’impresa e di massima promozione delle cantine e dei vini". Sono queste le atout del primo "Salone del Vino" di Torino (15/18 novembre), evento internazionale presentato oggi a Roma da Alfredo Cazzola, imprenditore fieristico di grande esperienza a livello europeo (organizzatore del Motorshow e del Salone dell'Auto).
Il fil rouge del "Salone del Vino": non solo blue chips del vino … daremo visibilità internazionale alle piccole aziende emergenti
Il “Salone del Vino” ( www.lingottofiere.it ) sarà una luogo ideale d’incontro delle aziende vitivinicole con il mercato e si rivolge, contemporaneamente, alle grandi firme e agli emergenti: un appuntamento per dare valore al vino, riservato solo agli operatori professionali (importatori, grossisti, commercianti, enoteche, wine bar ...) e agli ambasciatori dell’“Italian style”. Il “Salone del Vino”, organizzato da Lingotto Fiere (società controllata dalla Promotor International, leader fieristico in Italia ed in Europa), che ha già raccolto la disponibilità di oltre 300 aziende di tutta Italia, si appresta a diventare occasione di sviluppo e di crescita economica e un momento di riferimento fondamentale nel panorama enologico (concetto alla base anche della strategia di comunicazione e pubblicitaria sui media di settore più prestigiosi a livello internazionale, pianificata dal Lingotto Fiere): “l’obiettivo - spiega il direttore generale di Lingotto Fiere, Giuseppe Bitti - è di arrivare ad una presenza di 400/500 produttori e 10.000 visite di buyer ed operatori. Il “Salone del Vino” - che si presenta affiancato da partner prestigiosi come l’Enoteca Italiana, il Movimento Turismo del Vino e l'Enoteca Regionale del Piemonte - sarà anche un esclusivo luogo di incontro tra produttori ed importatori, tra bottiglie e maggiori critici internazionali, ed avrà in calendario, oltre a degustazioni guidate (ci saranno speciali sale dove le singole aziende potranno presentare i loro prodotti a importatori, rete vendita e operatori), tanti appuntamenti a tema: convegni sulle problematiche più attuali del settore vitivinicolo, forum di argomenti economico-finanziario per fornire servizi e strumenti alle imprese, seminari ed incontri tecnico-scientifici e specializzati che cercheranno di mettere il vino e le imprese vitivinicole in rete con gli altri elementi forti del “made in Italy”, master di formazione e presentazione di alcune delle Guide dei Vini d’Italia 2002.
Gli eventi: tra economia e "caso" tappi
Il “Salone del Vino” sarà correlato da un calendario di eventi, workshop e seminari di alto contenuto tecnico-scientifico che intendono sondare le esigenze, i problemi e le prospettive delle aziende vitivinicole. Quattro linee guida: la tecnica di confezionamento e conservazione del vino, gli strumenti finanziari al servizio del mercato del vino e delle aziende vitivinicole, la formazione professionale, la comunicazione del vino.
La prima area tematica, riguarderà un seminario tecnico dedicato al “processo ai tappi”. La “tenuta” dei tappi, ma anche la qualità dei sugheri ed inoltre, la discussione se si possa utilizzare per la tappatura dei vini di qualità materiali diversi dal sughero, saranno al centro di questa assise dove alcuni tecnici e produttori sosterranno l'accusa, altri la difesa e dove al termine dell'istruttoria i professionisti del vino emetteranno la sentenza. Che, in realtà, sarà un documento tecnico capace di illustrare le prospettive d'investimento e di innovazione tecnologica in questo delicatissimo comparto.
Un altro convegno sarà dedicato agli strumenti finanziari per il sostegno del mercato del vino e delle aziende vitivinicole. Non sarà soltanto un confronto sui “futures” o un approfondimento della vendita “en primeur”, docenti universitari di materie finanziarie, banchieri, analisti e manager di importanti aziende vitivinicole e di importanti imprese di distribuzione si confronteranno esaminando tutti i possibili strumenti che l’economia mette a disposizione del mercato per indicarne la migliore applicazione ad un comparto così peculiare quale quello enoico.
In corso di definizione, sono poi alcuni incontri dedicati alla formazione professionale per l'accoglienza in cantina: se il turismo del vino sta diventando un veicolo fondamentale per la diffusione della cultura del vino, se è un settore in crescita, se costituisce per la cantina un nuovo mercato, è necessario che gli operatori siano adeguatamente formati per rispondere al meglio alle esigenze dei turisti e del mercato. Il “Salone del Vino”, che si propone di essere un salone market oriented, sta mettendo a punto dei format di preparazione che si svolgeranno in giornate di studio e che saranno presiedute dagli esperti più qualificati del settore. Ci sarà ampio spazio, al "Salone del Vino", per gli incontri ed i dibattiti con i maggiori critici del vino e i wine writer più accreditati a livello nazionale e internazionale e la presentazione in anteprima di alcune delle più prestigiose Guide del vino d’Italia.
Il Lingotto, complesso espositivo moderno ed elegante, firmato da Piano
Come una gigantesca barrique, le boiserie dei padiglioni del quartiere fieristico del Lingotto di Torino - uno dei complessi espositivi più moderni, efficienti ed eleganti d’Europa, firmato dalla prestigiosa matita di Renzo Piano - si aprono ad accogliere il vino, il grande vino di qualità italiano. Comincia da qui, dalla location, il racconto della diversità, della novità e della qualità del primo “Salone del Vino” di Torino, rassegna internazionale dedicata ai produttori dei vini di eccellenza e riservata solo agli operatori professionali, in calendario dal 15 al 18 novembre 2001. La griffe “Salone di Torino”, così come l’auto, la moto, il libro, il gusto e i componenti, trovano a Torino la loro massima vetrina, il vino viene accolto al Lingotto Fiere come un protagonista assoluto dello stile e dell’economia dei nostri giorni. E’ per questo che Lingotto Fiere, società controllata dalla Promotor International, presieduta da Alfredo Cazzola, un imprenditore fieristico di grande esperienza a livello europeo, organizza il “Salone del Vino”, un evento che vuol offrire ai produttori ed agli operatori un luogo d’incontro capace di esaltare al massimo il valore del vino. I padiglioni - ma sarebbe meglio dire i saloni - del Lingotto diventeranno quindi la piazza finanziaria, la sala di degustazione), il parterre d’incontro di tutto il mondo del vino: al centro del Salone, ci sarà il concetto di terroir, i vini e le cantine saranno, infatti, presenti e presentati secondo le vocazioni vitivinicole dei singoli territori; i protagonisti saranno gli emergenti, cioè quelle cantine di altissimo livello che però per dimensioni o per condizioni oggettive non riescono a essere totalmente presenti sul mercato; l’obiettivo sarà quello di dare al mercato del vino la massima efficienza nell’assoluta trasparenza. Il Salone insomma come incontro tra le grandi griffe dell’enologia e le “nuove proposte”, tra i buyer di tutto il mondo ed i più accreditati critici, tra gli operatori del settore enoico e gli ambasciatori dell’“italian style”.
Dopo l’auto e la moto, la Promotor (che controlla Lingotto Fiere) mette “sotto osservazione” il vino
Seguendo una strategia aziendale ormai consolidata da anni di successi, la Promotor International intende affiancare al “Salone del Vino”, un’azione di studio e di monitoraggio globale del mercato e del comparto economico vitivinicolo. Un settore in forte crescita come quello vitivinicolo ha bisogno a livello statistico e di interpretazione degli scenari micro e macroeconomici di strumenti flessibili e “terzi” rispetto agli attori diretti del mercato. Questi i motivi per cui il Centro Studi Promotor ha deciso di dar vita ad un osservatorio permanente no profit delle tendenze del settore, anche considerando che le imprese italiane si trovano ad operare e competere sul mercato globale. Da sempre la Promotor International è orientata a sostenere gli eventi fieristici e i mercati di riferimento con strumenti scientifico-culturali, capaci di seguire gli andamenti economici. I dati monitorati si sono rivelati strategici e importanti per anticipare le esigenze e le tendenze dei mercati e hanno consentito di sviluppare appuntamenti fieristici puntuali e market oriented. Così in particolare è accaduto per l’auto e la moto, che affidano al Centro Studi Promotor il compito di monitorare e di certificare il settore. Le cifre fornite dal Centro Studi sono ritenute da tutti i maggiori costruttori delle due e delle quattro ruote che utilizza come base di rilevazione degli andamenti di mercato, un campione rappresentativo sul territorio nazionale costituito da alcune centinaia di aziende. Il progetto di Promotor è di operare nello stesso modo anche per quel che riguarda il comparto vitivinicolo, avendo constatato - tra l’altro - che non esiste un’unica fonte statistica in questo campo. Utilizzando i modelli econometrici messi a punto in anni d'attività, il Centro Studi Promotor allargherà la sua funzione di monitoraggio e di studio al settore vitivinicolo avvalendosi anche della consulenza diretta di tecnici, accademici ed esperti indipendenti in grado di osservare e “certificare” i vari momenti del comparto: da quello viticolo a quello vinicolo, dal marketing all’export, dall’andamento dei vari prezzi alle “curve” del consumo e dei comparti affini. Com’è prassi il Centro Studi Promotor diffonderà mensilmente, a tutti gli operatori del settore, ai media nazionali ed internazionali, un bollettino statistico sulle tendenze economiche del comparto vitivinicolo.
L'intervista - Alfredo Cazzola: "Lingotto Fiere al servizio del mercato del vino d'eccellenza"
Alfredo Cazzola, presidente della Promotor International, holding che controlla anche Lingotto Fiere, é considerato uno dei maggiori imprenditori europei nel campo fieristico. Da oltre trenta anni “costruisce” le piazze dove i principali mercati continentali s’incontrano. Artefice ed inventore del “Motorshow”, evento fieristico che non ha eguali (1.200.000 visitatori ad edizione) ed ha rilanciato il “Salone dell’Auto” e, da quando ha acquisito il Lingotto Fiere, sta concentrando a Torino, manifestazioni di livello internazionale che vanno dalla componentistica auto all'industria dolciaria.
Alfredo Cazzola, lei è abituato alle sfide: il “Salone del Vino” è una sfida o una convinzione?
E’ vero che sono abituato alle sfide, ma questa non è una mia sfida. E’ il mercato del vino, che, come tutti i mercati del resto, per crescere ha bisogno della competizione. Ma il “Salone del Vino” è piuttosto una constatazione: cioè, la presa d’atto che il vino è diventato un bene economico di fondamentale importanza che richiede, per essere rappresentato al suo massimo livello, manifestazioni adeguate.
Sembra che questo Salone sposti l’accento sul vino bene economico. Perchè questa connotazione?
Perchè quasi nessun altro lo fa. Da osservatori constatiamo che non sono molti coloro i quali si preoccupano di comprendere le articolazioni del mercato del vino, che si occupano della cantina come azienda e dunque delle necessità e delle coordinate economiche che l’impresa vitivinicola deve rispettare.
Un scelta controcorrente?
Per il vino sta accadendo ciò che da anni accade per la moda. Si è convinti che il business siano solo le sfilate, che le grandi griffe siano di per sé il comparto. Tutti sanno che non è così: che gli atelier hanno strategie di comunicazione e finanziarie, che c'è bisogno di formazione professionale, di sostegno all'export, di ricerca, di innovazione, di investimento e di mercato. Ebbene a noi del Lingotto Fiere è sembrato che quando si parla di cantine tutto questo passi in secondo piano. A giudizio del nostro staff, il vino è protagonista di un mercato polverizzato che forse ha bisogno di proposte innovative, che possono venire magari da un’organizzazione come la nostra, “esterna”, che ha un angolo di visuale migliore per valutare le opportunità e proporre qualcosa di nuovo. E’ quanto ci siamo proposti di fare con il “Salone del Vino” di Torino, dove gli aspetti economici del comparto saranno in forte evidenza accanto al prodotto vino. Che resta decisivo ma è anche vero che senza adeguati processi e strumenti non si sta sul mercato.
E’ per questo che Lingotto Fiere ha lanciato il “Salone del Vino”?
Sì, è anche per questo. Noi siamo una struttura manageriale e imprenditoriale che gestisce eventi e spazi fieristici. Se un settore diventa economicamente rilevante ha bisogno di essere rappresentato per ciò che vale e ci sembra che per il vino, per le aziende vitivinicole che si trovano nella singolare ma anche straordinaria condizione di essere contemporaneamente aziende agricole, imprese industriali e strutture commerciali sia giunto il momento di presentarsi per la loro valenza economica. La convinzione del nostro staff è che il mercato deve dare a tutti pari opportunità e tutti hanno diritto a stare sul mercato. Il “Salone del Vino” è l’occasione per le aziende, per i terroir emergenti di confrontarsi con le grandi griffes dell’enologia, con le bottiglie di straordinario pregio, ma anche di trovare la necessaria assistenza per poter stare da pari a pari sul mercato.
Dunque, un “Salone del Vino” tutto centrato sull’aspetto economico?
No, e lo vediamo tra un attimo. La Promotor e il Lingotto Fiere hanno come missione non solo di creare attraverso le fiere il punto d’incontro al livello più alto possibile tra domanda ed offerta, ma di fornire ampia assistenza alle imprese che si affacciano ai nostri appuntamenti. Noi siamo una struttura di servizio in senso globale: non diamo solo vetrina, ma anche cultura d’impresa, assistenza tecnica e commerciale. E’ per questo che le aziende vitivinicole ci hanno affascinato. Il “Salone del Vino” sarà però un importante momento di messa in valore del contenuto culturale del vino. Inoltre, ci saranno workshop tecnici ad alto livello e il Salone sarà contemporaneamente “clinic” per esperti, vetrina per gli espositori, incontro con il mercato, evento culturale e degustazione a tutto tondo del vino. Per interpretare al meglio la complessa struttura delle cantine che ripeto sono azienda agricola, impresa industriale, struttura commerciale. Non bisogna, infine, dimenticare che il “Salone del Vino” sarà anche il momento d’incontro tra tutte le istituzioni del mondo del vino.
In concreto, che vuol dire creare una rete di servizi per le aziende vitivinicole?
Il “Salone del Vino” di Torino sarà un salone market oriented, questo significa essere al servizio delle imprese. In più, il Centro Studi Promotor allargherà la sua attività al mercato, alle imprese, al mondo del vino. Com’é diventato il punto di riferimento scientifico e statistico del mercato dell’auto e della moto, auspichiamo che lo possa diventare anche per il mercato del vino: mercato in fortissima crescita che tuttavia non ha univoche chiavi di lettura economiche né strutture terze che lo certifichino.
Un’ultima obiezione: il Lingotto è percepito come il luogo deputato agli affari, all’esposizione delle auto, non c’è il rischio che il vino stia un po’ scomodo a Torino?
Il Lingotto Fiere intanto, già con il “Salone del Gusto”, biennalmente organizzato da Slow Food Arcigola, sotto la regia di quel protagonista assoluto del world-food che è Carlo Petrini, è già sede dell’eccellenza enogastronomica. Ma ciò che mi preme sottolineare è che il Lingotto Fiere è forse la struttura fieristica più funzionale, moderna ed elegante d’Europa, é l’ambiente ideale dove valorizzare, parlare, esporre e degustare il vino. Del resto, si dice sempre che i vini devono essere affinati in legno, ecco il Lingotto è tutto legno, é il luogo ideale. Anche perché è corredato dei servizi più efficienti: parcheggi, viabilità, collegamenti, uffici, servizi per i media, tutto è al massimo livello. E deve essere così perché un Salone richiede ai suoi attori - chi espone e chi compra, chi degusta e chi offre servizi - la massima concentrazione sul prodotto e sul mercato e non devono essere distratti né da difficoltà logistiche né da inefficienze.
Ma il calendario delle manifestazioni enoiche è già molto affollato. Perchè si dovrebbe partecipare al “Salone del Vino” di Torino?
A nostro parere, oltre alle tante ragioni che già abbiamo esposto ci pare che esistano tre motivi fondamentali: il primo è che il Salone intende essere un luogo di incontro altamente professionale tra tutti i protagonisti del mercato del vino in senso lato, posti su un terreno di assoluta parità sia in termini di opportunità che di assistenza all’impresa; il secondo è che il Salone si pone come un momento di vero scambio economico: porteremo a Torino gli importatori, i buyers, i tecnici, gli esperti internazionali più importanti; il terzo ed ultimo motivo è che il “Salone del Vino” nasce da un’iniziativa privata e si rivolge ad imprese private. E’ il vino pertanto che acquista valore economico e protagonismo imprenditoriale proprio attraverso il Salone. Quanto al calendario è vero che l’affollamento è notevole, ma perchè ancora il mercato del vino - in pieno boom d’immagine - non ha compiuto le necessarie e inevitabili razionalizzazioni. Un conto sono le manifestazioni di intrattenimento, di contatto con il pubblico ed un conto sono gli appuntamenti che guardano in termini di professionalità e di sostegno del mercato. Il “Salone di Torino” è questo: lo abbiamo costruito con il contributo fondamentale dell'Enoteca Regionale del Piemonte e il sostegno dell'Enoteca Italiana e di altre istituzioni del vino al servizio delle aziende vitivinicole. Ed anche la data scelta è significativa: é di rottura degli schemi classici, ma è anche il periodo migliore per degustare i vini a completa maturazione e per “sfruttare” l’onda di attenzione che si ha tradizionalmente sulla vendemmia. Ancora una volta è una scelta al servizio delle imprese, senza trascurare il fatto che il Salone indagherà tutti gli aspetti del mercato enoico: dalla distribuzione alla ristorazione, con un’attenzione anche all’enoturismo, che è uno dei nuovi motori dell’alta economia rurale”.
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