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VINO E FIERE

2019 anno della riscossa per le esportazioni di vino italiano? Il primo banco di prova a ProWein

1.700 cantine italiane, il Paese più presente in fiera, a Dusseldorf, dal 17 al 20 marzo, per ridare slancio al vino tricolore sui mercati del mondo
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2019, riscossa per le esportazioni di vino italiano? Il primo banco di prova a ProWein

Un momento di incontro e confronto tra i vini ed i mercati del mondo, con l’Italia al centro, anche per capire se il 2019 vedrà l’export enoico del Belpaese tornare a correre come in passato, dopo un 2018 non brillantissimo, con un crescita (a 6,2 miliardi di euro) sotto le attese, e con i vini fermi che hanno continuato a dare segnali di stanchezza, e le esportazioni “salvate dalle bollicine”: sarà anche questo ProWein, a Düsseldorf, dal 17 al 19 marzo, ormai una delle fiere mondiali di riferimento del mondo del vino, che festeggia il suo 25esimo anniversario. E se la Francia sarà Paese d’Onore, l’Italia, leader sul mercato tedesco, resta la più rappresentata, con 1.700 espositori, espressione dei tanti territori del Belpaese presenti, dal Veneto, grande protagonista (dalla Valpolicella al Soave, dal Prosecco Doc al Conegliano Valdobbiadene Docg - che in fiera festeggerà 50 anni di denominazione, celebrati con il +8,4% nelle esportazioni in Germania - al Lugana, territorio in cui hanno investito di recente tante importanti realtà venete, che ha appena eletto come presidente del Consorzio Ettore Nicoletto, ad Santa Margherita, una delle griffe dell’Italia del vino, che ha acquisito Cà Maiol), all’Alto Adige, dalla Toscana (dal Chianti Classico al Brunello di Montalcino, dal Chianti al Nobile di Montepulciano, dalla Maremma al Morellino di Scansano, passando per Bolgheri e per la Vernaccia di San Gimignano), al Piemonte (dalle Langhe, con i grandi Barolo e Barbaresco, alla Barbera, dall’Asti e all’Alta Langa, per fare degli esempi), passando per la Franciacorta, l’Alto Adige, la Puglia, la Sicilia e non solo. Ma anche dei grandi raggruppamenti di cantine top, dall’Italia del Vino Consorzio all’Istituto Grandi Marchi, all’Italia Wine Signature Academy, passando per le collettive firmate dall’Ice, e per l’Italia della De.Sa, l’attivissima e professionale Associazione dei Sommelier Tedeschi. In una fiera mondiale, dove saranno sotto i riflettori anche le produzioni di Paesi come la stessa Germania, l’Austria, gli Usa, la Svizzera, la Spagna, il Portogallo, l’Australia, il Brasile, l’Argentina, il Sudafrica, la Cina, il Giappone, ma anche curiosità come la Bolivia. E non mancheranno focus su trend di portata mondiale, dal bio, con una “Organic Area”, con oltre 300 produttori da tutto il mondo.

Si parte, però, già da sabato 16 marzo, con la ormai consueta degustazione dei “Tre Bicchieri”, firmata dal Gambero Rosso, in fiera, mentre in città, firmato dalla rivista austriaca Falstaff, ci sarà il tradizionale “Big Bottle Party”, con produttori da ogni angolo del pianeta che stapperanno solo grandi formati. Ed ancora, saranno di scena i prestigiosi “Excellence in wine & spirit”, i premi assegnati dalla celebre rivista Meiningers (Hotel InterContinental), dove un tocco di Italia ci sarà sicuramente, grazie alla partnership con l’Istituto del Trentodoc. Le bollicine trentine bagneranno anche il brindisi del “The Winemakers’ Winemaker Award 2019”, il prestigioso premio assegnato dal The Institute of Master Of Wine e dal magazine Uk “The Drink Business”, uno dei tanti appuntamenti in programma domenica 17 marzo, giornata di apertura vera e propria della fiera, che se vedrà l’Italia tra i Paesi più rappresentati, ha quest’anno, nell’edizione che celebra i 25 anni, la Francia come Paese partner, all’insegna del motto “Made in France Made with love”.E se la giornata si aprirà con la conferenza stampa del Comité Champagne, che da ProWein presenterà i dati dettagliati sul mercato 2018, tanti saranno i momenti targati Italia. A partire dalla premiazione dei vincitori del Concours Mondial du Sauvignon 2019, promossa dall’Ersa del Friuli Venezia Giulia, alle tante degustazioni dedicate al Belpaese.
A partire da quelle della De.Sa., l’Associazione dei Sommelier tedeschi (in molti casi guidate da Veronika Crecelius, corrispondente dall’Italia per Meininger), che saranno dedicate ai migliori vini da vitigni autoctoni italiani, ai bianchi meno conosciuti d’Italia, ma anche alle rarità ed alle vecchie annate che saranno presentate direttamente dai produttori, e ancora ai 100 anni de La Scolca, tra le cantine top di Gavi, ma anche alle diverse espressioni di Sangiovese firmate da cantine come Felsina, Fontodi, Tenuta Selvapiano (degustazione guidata dall’enologo Franco Bernabei), ai 60 anni di Monte del Frà, tra le realtà più rappresentative del Custoza, senza dimenticare la verticale dedicata ad uno degli spumanti icona del Belpaese, il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore (guidata dal Master of Wine, Frank Smulders), per finire con il “party” in stile veneto, a base di Lessini Durello, Soave, Valpolicella e Amarone. Tante anche le degustazioni italiane firmate dalla rivista “Vinum”, che, nella prima giornata, saranno dedicate alla Vernaccia di San Gimignano, ai vini della Maremma Toscana, al Lugana, all’annata 2014 del Brunello di Montalcino, ai vini d’Abruzzo, al Nero di Troia dalla Puglia e al Lambrusco nelle versioni di Sorbara, Grasparossa e Reggiano, mentre l’austriaca “Falstaff” si focalizzerà sul Prosecco Doc.

Tante le iniziative firmate anche dai Consorzi del vino italiano, con le degustazioni firmate dal Consorzio dei Vini della Valpolicella, che spazieranno tra diverse zone e annate, a quelle del Consorzio dell’Alto Adige, dedicate ai vini di montagna, da quella firmata dal Consorzio del Soave, dedicata ai “cru” del bianco veneto, e poi, ovviamente, il Prosecco Doc, con degustazioni tematiche dedicate al “Dove”, al “Come” e al “Perchè” del successo delle celebri bollicine italiane (che si ripeteranno anche il 18 ed il 19 marzo), ed il Prosecco Docg che, come detto, festeggerà i 50 anni dalla Doc (e di 10 dalla Docg, ndr), con la degustazione in anteprima della produzione 2018. Tra le iniziative da segnalare, firmate dagli importatori, quelle di Consiglio Vini, tra i principali player del vino italiano in Germania, con i focus dedicati a Lungarotti, Argiolas e Isole e Olena.

Ma non mancheranno curiosità di stampo internazionale: dalla presentazione del nuovo Diploma di 4 livello del Wine & Spirit Education Trust, alla degustazione dedicata ai diversi bicchieri per lo Champagne firmata da Pommery, passando per il focus sulla sostenibilità del servizio del vino nei locali firmato da Meininger. Mentre, in chiusura della giornata del 17 marzo, allo Steigenberger Hotel, saranno svelati i “World Most Admired Wine Brands 2019”, selezionati dalla rivista inglese Drinks International.

Lunedì 18 marzo, invece, uno degli appuntamenti da non mancare sarà il grande banco di assaggio dell’annata 2016 di Bordeaux, firmato dall’Union des Grands Crus de Bordeaux, con i vini di oltre 100 Chateaux in degustazione. Mentre, sul fronte italiano, uno dei topic sarà la verticale dedicata al mito Sassicaia della Tenuta San Guido, firmata ancora dai Sommelier Tedeschi della De.Sa che, tra le altre cose, proporrà anche un focus sulle Doc e le Docg del territorio veronese.

E se da Consiglio Vini sotto i riflettori ci saranno i vini dell’Etna firmati da Tasca d’Almerita, e le etichette top de Le Pupille, dalla Maremma, al Prowein Forum sarà al centro dell’attenzione il Piemonte, tra Barolo, Barbaresco, Asti e Vermut. Dedicata alla capacità di invecchiamento dei grandi vini italiani, dall’Amarone della Valpolicella al Brunello di Montalcino al Barolo (con annate dalla 1999 alla 2008) la degustazione firmata da Italia del Vino Consorzio (realtà che mette insieme 20 realtà di primo piano del Belpaese enoico, mentre sarà guidata da Eros Teboni, “Best sommelier in the World 2018” per la Worldwide Sommelier Association, la verticale dei vini della griffe toscana Monteverro dei coniugi tedeschi Giulia e Georg Weber, realizzati da uno dei più grandi enologi del mondo Michel Rolland.

Ci saranno poi, ancora una volta, le degustazioni firmate da “Vinum”, dedicate ai rosè italiani, al Morellino di Scansano, ai vini delle Cooperative, al Nobile di Montepulciano, ai Vini d’Abruzzo e al Negroamaro di Puglia. Protagonisti, ancora, il Consorzio della Valpolicella, con focus sulle differenza tra Valpolicella Superiore, Ripasso e Amarone, ed il Soave, mentre Meiningers si concentrerà sui grandi rossi italiani, tra Barolo, Chianti Classico e Nero d’Avola, mentre “Falstaff” si dedicherà al Soave e ai Grandi Cru della Costa Toscana.

Una giornata, il 18 marzo, che sarà dedicate anche alle donne, con la degustazione dedicata ai vini più importanti del mondo firmati da winemaker donne, selezionati da Falstaff, e alle giovani più talentuose da tenere d’occhio secondo il Wset. Ma sarà anche la giornata della “Milano Wine Week”, dove è atteso anche il Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio, che sarà al tavolo, oltre che con il presidente e fondatore della Milano Wine Week, Federico Gordini, con il giornalista Luciano Ferraro, caporedattore centrale del quotidiano “Corriere della Sera” e già nel Comitato che ha organizzato dell’evento nel 2018, Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies e coordinatrice del Wine Business Forum, Helmut Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival e di The Wine Hunter (presenza che lascia intuire una qualche collaborazione tra i due eventi, ndr), oltre a Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia. In chiusura di serata anche l’appuntamento firmato Ferrari, che festeggerà a Düsseldorf il premio come “Cantina dell’anno” del Gambero Rosso.

Il 19 marzo, invece, i Sommelier Tedeschi della De.Sa mettono sotto i riflettori i vini rosati d’Italia e del mondo selezionati al Pink International Rosé Festival di Cannes, ma soprattutto una grande verticale lungo 40 anni di Amarone della griffe Romano Dal Forno. I grandi vini di Tua Rita e di Petra (Gruppo Terra Moretti) saranno al centro delle iniziative di Consiglio Vini, mentre Vinum si concentrerà ancora sui rosati italiani, sul Primitivo di Puglia, ma anche sui rossi da vitigni autoctoni da Piemonte, Toscana e Sicilia. Soave protagonista in due momenti diversi, dalla degustazione firmata dal Consorzio del Soave a quella by Wset, che metterà il bianco veneto in comparazione con altri grandi bianchi del mondo, mentre Falstaff porterà nel calice il Sangiovese di Romagna.

Ma tante, nella tre giorni di Düsseldorf , saranno anche le degustazioni e gli approfondimenti dedicati ai vini di tutto il mondo, dalla California all’Oregon e allo Stato di Washington dagli Usa, al vino Koshu dal Giappone, dai grandi Porto dal Portogallo ai vini della Rioja dalla Spagna, dalle produzioni delle alture di Cile e Argentina ai vini da vecchie vigne del Sud Africa, andando alla scoperta della produzione della Bolivia e della Moldavia, solo per fare degli esempi.

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