Inizia nel 1967 l’attività imprenditoriale di Vittorio Moretti, nato a Firenze da genitori franciacortini, in un campo innovativo dell’edilizia, quella industrializzata. La Moretti, che oggi controlla otto società, è la capostipite di una holding formata da nove società che hanno come unico comun denominatore un successo da 85 milioni di euro di fatturato annuo. Edilizia, nautica, un centro commerciale, turismo, vino e ristorazione di alto livello sono gli elementi di un gruppo eterogeneo unito da basi forti che consentono non solo di consolidarne i capitali ma di cercare anche altri investimenti. L’ultimo, in ordine di tempo, riporta il nome di Moretti in Toscana con l’acquisto della tenuta, che fu dimora del Granduca, la Badiola, con un impiego complessivo che si avvicina ai venti milioni di euro.
Con cinquecento ettari di terreno nella campagna di Castiglion della Pescaia, a tre chilometri dal mare, equidistante da città come Roma, Firenze, a tre ore da Genova, la Badiola si affaccia sull’arcipelago toscano e ha già tutti i presupposti per onorare i grandi progetti che serbano per lei Vittorio Moretti e Martino De Rosa. In pieno accordo con la formula già sperimentata con successo all’Albereta, sono previsti un frantoio di proprietà dove lavorare il raccolto dei cinquanta ettari di uliveti e trenta ettari di vigne, seguite da Mario Falcetti, che saranno dedicate alla produzione, come specifica De Rosa, di “vini mediterranei del tutto originali e che quindi non hanno nulla a che vedere con ciò che già facciamo in Franciacorta e a Suvereto”. Inoltre, un club con relativo campo da golf a diciotto buche, un centro benessere all’avanguardia e un’ospitalità d’eccezione che comprende nove suites nella villa padronale e trenta junior-suites nella fattoria adiacente.
Se questo non bastasse a chiarire l’impronta esclusiva e ricercata dell’ambiente, un nome, Alain Ducasse, che corona il tutto. Chef portentoso , con esperienza, cultura e quel quid posseduto solo da pochi, a 46 anni non è solo un “cuisinier”, ma anche consulente, creatore, manager capace di attorniarsi di persone capaci quasi quanto lui e che coordina alla perfezione dividendosi tra i numerosi locali che portano la sua impronta. Il rinomato cuoco francese, che finora non sembrava interessato a riprodurre il successo dei suoi locali all’estero (i pluridecorati sono l’Essex House di New York, il Plaza Athénée a Parigi e il Louis XV a Montecarlo) con uno in Italia, è rimasto letteralmente affascinato dalla Badiola : “è una questione di feeling, di sintonia con il luogo, con il territorio, soprattutto con le persone. E’ un bellissimo progetto che punta sulle peculiarità dell’ambiente, sulla possibilità di fare qualcosa di unico, di diverso da tutte le altre situazioni in cui mi sono cimentato”. Amante della cucina e dei prodotti italiani (“La cuisine c’est 60% le produit et 40% la technique”, è il suo motto), si metterà alla prova, tra 200 metri quadri di fornelli, nella cura e la gestione dei due ristoranti che saranno presenti nella tenuta maremmana. Uno, che potrà accogliere una settantina di clienti, proporrà piatti della cucina tradizionale toscana: dal pesce, agli animali da cortile contornati dai sapori genuini della campagna circostante, vini, ovviamente, compresi.
L’ altro sarà destinato a ricevere una ancora più ristretta cerchia di ospiti, già comunque selezionata “economicamente”, che potrà gustare le proposte culinarie che rendono Ducasse celebre nel mondo. E c’è da scommettere che anche in questo sofisticato relais di campagna ci sarà una lunga lista di vip e facoltosi disposti ad attendere mesi per poterle assaporare. Il vino per brindare alla fine non mancherà di certo!
L'approfondimento: il pianeta “Terra Moretti”
La fortuna aiuta gli audaci, ma nell’impresa edile fondata trentacinque anni fa da Vittorio Moretti c’era anche la consapevolezza che serietà, qualità e idee nuove erano la carta vincente rappresentata oggi dal gruppo “Terra Moretti”. La holding è composta da nove società: Moretti spa, Hinterholz Italia (azienda che produce strutture prefabbricate in legno lamellare e che collabora con Moretti da molti anni), Maxi Dolphin, Le Porte Franche, Lake Hotel, Bellavista, Contadi-Castaldi, L’Albereta e Petra.
La Moretti spa, consociata con altre sette, è un’azienda leader nel campo della progettazione e realizzazione di strutture prefabbricate e l’unica in Italia che propone l’utilizzo congiunto di cemento armato e legno lamellare. Le soluzioni tecnologiche all’avanguardia e una visione della produzione economica e funzionale, ma anche estetica gli hanno consentito di sviluppare progetti nel campo dell’industria, del commercio, dello sport, del tempo libero, della scuola. Nel 1974, con l’ acquisizione dei primi ettari di vigneti in Franciacorta, Vittorio Moretti unisce la propria passione per il vino e per la terra all’investimento diversificato dando vita alle cantine Bellavista. Riscoperta e valorizzazione dei sapori e dei valori del passato (la pigiatura delle uve è ancora affidata ad antiche presse di tipo Marmonnier) e l’utilizzo peculiare del terreno in pieno rispetto delle sue naturali esigenze sono le componenti di una vera e propria filosofia di produzione che garantiscono la qualità e il profitto (11milioni di euro) del marchio Bellavista. Stessi presupposti ma affiancati da un impronta orientata al futuro, alla tecnologia e agli scenari internazionali quelli per il progetto avviato nel 1991, sempre in Franciacorta, insieme alla collaborazione di Martino De Rosa (amministratore delegato di “Terra Moretti”) e Mario Falcetti (uno dei maggiori esperti nella zonazione del territorio), nelle cantine Contadi-Castaldi ricavate nei locali di una antica fornace, che contribuiscono con un fatturato di 3,5 milioni di euro. Grazie ad un’altra passione, l’attività imprenditoriale di Moretti “approda” nel 1987, alla nautica con i cantieri Maxi Dolphin dove si producono, con cura artigianale e attenzione alle più sofisticate tecnologie, da imbarcazioni da competizione a grandi e prestigiosi one-off, trenta barche per un guadagno di 8 milioni di euro l’anno. Settantamila metri quadrati di superficie totale, tre piani commerciali, 2800 parcheggi, 113 negozi, questo in breve, il ritratto del grandioso centro commerciale, aperto nel 1998, Le Porte Franche, Botteghe in Franciacorta, realizzato, naturalmente, dal Gruppo Moretti. Con la società Lake Hotel il turismo è l’altra voce che compare negli eclettici, quanto indovinati, investimenti dell’impero Moretti. Il Franciacorta Golf Hotel di Paratico, il Golf di Franciacorta, il ristorante La Mongolfiera dei Sodi di Erbusco, sono accompagnate dal 1993, da L’Albereta, Locanda in Franciacorta gestita dalla primogenita Carmen Moretti De Rosa (vicepresidente del Gruppo). In realtà si tratta di un Relais e Chateaux (e Gourmand) dove l’accogliente ospitalità dell’antica villa ottocentesca in collina si unisce al fascino della natura e alla cura del corpo e della mente, con il centro wellness del famoso biologo marino Henri Chenot e con le gustose creazioni culinarie di Gualtiero Marchesi. E’ nel 1997 che Vittorio Moretti ritorna in Toscana, suolo natale, acquistando vigneti in località San Lorenzo Alto vicino all’antico paese di Suvereto. La gestione dell’azienda Petra viene affidata alla secondogenita Francesca. Obbiettivo: ripetere il successo ottenuto in Franciacorta, ma con vini rossi d’eccezione, e viene chiamato l’architetto svizzero Mario Botta per costruire quelle che diventeranno non solo le cantine, ma la rappresentazione di uno stile e di una concezione propria del mondo Moretti dove il profitto diventa la legittima gratificazione all’impegno per l’affermazione di precise aspirazioni.
La curiosità: Moretti firma anche cantine per il gotha del vino
L’innovazione che la Moretti ha inserito nel menù delle sue realizzazioni è una struttura prefabbricata a volte, a crociera e a vela, che con un sistema modulare consente di sostenere i grossi carichi strutturali di un ambiente interrato o sottostante ai locali per la vinificazione. La versatilità dei progetti, e dei materiali consente la costruzione di cantine efficienti ma anche la riproduzione di un locale esteticamente e qualitativamente perfetto per la gestione del vino. Sono queste le ragioni del successo dimostrato in quaranta progetti già realizzati e nelle numerose richieste, anche tra le grandi aziende vinicole internazionali, che prevedono un introito, nell’anno in corso, di ben 30 milioni di euro.
L’ultima realizzazione di casa Moretti è la cantina Cinzano-Campari a Novi Ligure. A chi voglia servirsi delle qualità di questo sistema, non resta poi che vedere ciò che Moretti è riuscito a fare in casa propria nell’azienda agricola Petra. La costruzione, progettata dal geniale architetto ticinese Mario Botta, alla sua prima esperienza in questo campo, è composta da un parallelepipedo, che segue la collina e due edifici con portico ai lati, che interseca un corpo cilindrico in pietra abbracciato da gradoni che salgono fin sopra alla sommità, sospesi tra terra e cielo.L’esempio di Petra non vuole essere solo una cantina funzionale, ma esprimere anche la ricerca di un equilibrio tra passato e presente, tra il fascino della natura e la razionalità della tecnologia, tra l’uomo e gli elementi che lo circondano da sempre.
Elisabetta Guerrini
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