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Il Carbonaione 2002 Podere Poggio Scalette
di Andrea Gabbrielli

Vino: Il Carbonaione
Vendemmia: 2002
Produttore: Podere Poggio Scalette - Loc. Ruffoli - Greve in Chianti (Firenze)
Tipologia: Igt Alta Valle della Greve
Uve: Sangiovese di Lamole
Prezzo in enoteca: € 40
Bottiglie prodotte: ca. 38.000 nel 2002
Gradazione alcolica: 13,5% vol
Annotazioni: Il 2002 da molti viene considerata tout court come una pessima annata. Questo giudizio in buona parte è condivisibile anche se non si può dire né di tutte le regioni né di tutte le zone. Le generalizzazioni, infatti, hanno il difetto di appiattire una realtà che solitamente è molto più ricca e variegata di quanto le semplificazioni suggeriscono. Per questo motivo vale la pena di provare Il Carbonaione 2002.
Intanto, qualche informazione utile per capire meglio il contesto nel quale il vino nasce. I vigneti di sangiovese del Podere Poggio Scalette sono state le prime viti piantate nel decennio che seguì la fine della prima guerra mondiale (1915-1918), dopo la distruzione fillosserica quandi si tratta di piante con oltre 70 anni di età e costituiscono uno dei rarissimi (se non l’unico) esempi della presenza del clone originale del famoso “Sangiovese di Lamole” nel territorio del Chianti Classico. Le vigne si estendono sui pendii collinari di Ruffoli, in comune di Greve in Chianti, in una fascia compresa tra i 350 e 500 metri s.l.m.. Questa zona è caratterizzata dalla presenza da muretti da pietra a secco che sostengono i terrazzamenti dove sono ubicati i vigneti. Nel 2002 la diminuzione di produzione causata da una maggiore selezione delle uve in vendemmia è stata pari al 15%.
Ha colore rubino intenso con un’unghia riccamente violacea e profumi intensi e avvolgenti che ricordano il floreale della mammola e della viola insieme al fruttato della mora su uno sfondo speziato di tabacco, pepe e legno aromatico, notevolmente persistente. In bocca la struttura è buona, il tannino non è invadente, il vino è scorrevole e l’annata si avverte in quel po’ di acidità che si avverte in più. In bocca più che la potenza prevale una placida sensazione di eleganza tranquilla, da sangiovese style.
P.S. I vignaioli che conservano questo storico podere e fanno questo vino sono Adriana Assjè di Marcorà, suo figlio Jurij con la supervisione del papà, Vittorio Fiore
Prosit !

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