
E’ stata “battezzata”, con un inusuale brindisi a base di Moscato rosa dedicato al presidente Carlo Azeglio Ciampi, l’edizione n. 2 del MiWine (www.miwine.it), a Milano dal 12 al 14 giugno, rassegna internazionale del vino destinata esclusivamente ad un pubblico di professionisti del settore, che debutterà quest’anno nella nuova sede della fiera di Rho-Pero.
Oggi l'incontro per presentare la kermesse (organizzata da Sifa, società interamente controllata da Fiera Milano) e tutti gli eventi collaterali - inclusi convegni, gala, incontri nei più prestigiosi alberghi della città ed enotour per giornalisti e compratori alla scoperta dei migliori vini di Sicilia, Toscana, Lombardia e Abruzzo - è stata l'occasione per fare un brindisi al Presidente della Repubblica, con il "suo" vino, per ringraziarlo di quanto ha fatto nel settennato. Tra i vini in mostra, alla presentazione di MiWine, infatti, c'era anche il “vino del presidente”, un Moscato rosato prodotto in Valtellina che Ciampi assaggiò nel 2003 nella sua visita in quel terroir. Siccome si trattava di una produzione sperimentale, è nata l'idea di dedicare a lui questo vino di nicchia, che sull'etichetta ha una rosa, come suggerito dalla signora Franca.
Al di là del brindisi, però, la presentazione di Miwine è servita per mettere l'accento su uno dei problemi del mercato del vino in Italia: se è vero, infatti, che il nostro Paese con 18 milioni di ettolitri di vino venduti all'estero, è il più grande esportatore del mondo, è anche vero che sui mercati stranieri lavorano solo le aziende più grosse: 7.500 su 800 mila. Oggi i principali Paesi concorrenti dell'Italia sono Francia, Spagna, Australia, Stati Uniti, Cile e Sudafrica, mentre i principali mercati di sbocco, per valore, sono nell'ordine: Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Canada, Giappone, con una predominanza dei Paesi nell'Unione Europea.
Ecco perché Ezio Rivella, presidente di Sifa Spa, afferma che "il settore necessita di spinte all'esportazione, soprattutto nel caso in cui le aziende produttrici sono di media o piccola dimensione. Queste aziende, che in Italia rappresentano la maggior parte dei produttori di settore - prosegue Rivella - non sono in grado, da sole, di acquisire il know how e di investire le risorse necessarie alla ricerca di canali distributivi che siano all'altezza del proprio prodotto. Questa mancanza, rischia, alla lunga, di penalizzare prodotti di ottima qualità, ma magari lontani dai grandi centri distributivi e dai mercati più interessanti. Penso alle piccole aziende vitivinicole del nord, ma anche a quelle del sud Italia o delle isole. MiWine rappresenta la grande occasione, soprattutto per queste piccole e preziose realtà produttive".
La filosofia che ha fatto nascere due anni fa MiWine si basa sul coinvolgimento dei produttori vitivinicoli e di tutti i soggetti che partecipano alla filiera della distribuzione e della comunicazione del buon bere, come distributori, ristoratori, gestori di bar ed enoteche, buyer, opinion leader e stampa, in un evento fieristico business tio business.
Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano Spa, tiene a sottolineare l'importanza della formula business to business di MiWine: "a Milano c’è il mercato e nei nostri padiglioni si fa business. MiWine intende offrire agli operatori professionali l’atmosfera ideale dove l’offerta del vino si incontra con la domanda, in un clima studiato appositamente per concludere affari. D’altra parte - conclude Ferrari - tutte le manifestazioni che si sono tenute nei padiglioni del nostro quartiere, il più moderno d’Europa, hanno riportato un incremento di visitatori professionali con conseguente successo delle trattative".
Il trend per il 2006 è in crescita per quel che riguarda i visitatori professionali italiani ed esteri e provenienti dall’Europa - con in testa paesi come la Germania, la Gran Bretagna, la Scandinavia, l’Austria, il Belgio, la Svizzera, la Russia - ma anche dalla Cina, dalla Corea, dal Giappone, da Singapore, nonché dagli Usa, dall’Argentina, dal Canada. A Fieramilano MiWine occupa due dei grandi padiglioni ubicati in prossimità di porta est, servita dalla metropolitana milanese. Fieramilano è già di per sé sinonimo di business e internazionalizzazione e fa di Milano la sede strategica per questa manifestazione. Infatti la metropoli lombarda è il primo bacino italiano per consumo di vino, e unisce alla tradizionale cultura del business, anche la tradizione e la cultura del buon bere.
L’edizione 2006 di MiWine è stata preceduta da numerosi appuntamenti promozionali, organizzati in Italia e all'estero in fiere ed eventi strategici. Inoltre, lancia MiWine World, un calendario di eventi/esposizioni in Italia e all'estero in cui Fiera Milano e MiWine rappresentano efficaci strumenti per consentire alle case vinicole di conquistare i mercati nazionali ed esteri più promettenti.
In dettaglio ... Nel “cuore” di MiWine: ecco il calendario degli eventi
L’edizione 2006 di MiWine è caratterizzata da numerose iniziative: il calendario, ancora in via di definizione, presenta un programma d’alto livello. Prima iniziativa, in ordine temporale, è il MiWine Bar Tour, un corso itinerante sul vino di qualità che partirà l’8 maggio rivolto ai responsabili di bar, wine bar, locali serali e notturni, per migliorare la proposta del vino di qualità in un canale che nell’ultimo periodo sta assumendo un’importanza sempre maggiore. Il progetto MiWine Bar tour, primo ed unico a livello nazionale, organizzato con la collaborazione di Cda (Consorzio Distributori Alimentari) e realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommeliers, prevede 18 tappe in tutt’Italia, in seguito alle quali i 100 locali con la migliore proposta di vini di qualità saranno presenti alla finale prevista nell’ambito di MiWine.
Incontro di grande prestigio sarà quello organizzato in collaborazione con la testata Civiltà del Bere, dedicato agli enologi, dal titolo “La Grande Milano incontra i Grandi Artisti del Vino”. L’evento si inaugurerà alle 11:30 del 12 giugno con un talk show al cui interno si succederanno le testimonianze dei 15 wine-maker protagonisti, che racconteranno la propria esperienza professionale. Saranno rappresentate le diverse situazioni in cui operano: dagli enologi d’azienda (Renzo Cotarella per Antinori, Nicolò D’Afflitto per Frascobaldi, Casimiro Maule per Nino Negri/Giv), agli enologi consulenti (Giacomo Tachis, Riccardo Cotarella, Franco Bernabei, Carlo Ferrini, Donato Lanati, Giorgio Marone), agli enologi produttori (Romano Dal Forno, Fausto Maculan, Roberto Voerzio, Arturo Ziliani, Chiara Lungarotti, Luciano Sandrone). Dopo una breve pausa “gourmand” per abbinare piccoli capolavori di grandi chef lombardi al vino “d’autore”, si apriranno le degustazioni, nello speciale “Atelier degli artisti del vino”, costituito dalle “scuderie degli enologi”, cioè il gruppo più emblematico delle loro cantine e i relativi vini, presenti naturalmente anche i titolari delle aziende. Un momento particolare sarà la premiazione del “papà” dell’enologia moderna, Giacomo Tachis, e la degustazione del suo famosissimo Sassicaia e di altri suoi capolavori enologici.
Porta la firma di Bargiornale (www.bargiornale.it) l’area “Spirits World: Old & Young”, dedicata al mondo dei distillati. Il visitatore sarà prima di tutto accolto in un grande e modernissimo bar, l’area Young, dove con cadenza di mezz’ora potrà degustare un mix di tipologie di cocktail internazionali, ovvero quei cocktail codificati dall’associazione internazionale dei barman Iba, la cui conoscenza costituisce la sfida per la cultura del bere di ogni bar manager di rispetto. Una trentina in tutto i cocktail in degustazione nella tre giorni degli spiriti, scelti per fare apprezzare tre diverse “tipologie” di cocktail: i classici ancora di moda dal Mai Tai al Manahattan, al Negroni; i cocktail classici “dimenticati” dal Pimm’s al Sidecar per farne riscoprire tutta l’attualità, ed infine i cocktail più trendy dal Monjito alla Caipirina, per un confronto sulla purezza delle regole dei più gettonati dal pubblico. Dall’altro lato, l’area Old, un grande e confortevole salotto all’interno del quale Bargiornale, attraverso i suoi esperti, organizzeranno una trentina di degustazioni mirate e preziosissime di distillati invecchiati. Grandi cognac, rum, whisky, armagnac, calvados, ecc per permettere di apprezzare grandi rarità, piccole chicche e distillati che stuzzicheranno senza dubbio i palati degli esperti. Momenti di degustazioni non solo tecniche, ma veri e propri racconti dei prodotti, delle loro storie e del modo più appropriato di proporli per essere apprezzati al meglio dalla propria clientela. Le degustazioni dell’area old sono su prenotazione ed a numero chiuso (max 25 persone a degustazione).
In un’ideale passeggiata lungo i corridoi e le sale riservate ai seminari e congressi del nuovo polo Fieramilano, si passerà dai salotti per le degustazioni di Bargiornale alla Piazza del Vino Europeo, una vera e propria oasi verde allestita dal magazine Artù, con una parte dedicata a “I colori del vino” di Ottavio Missoni. Il direttore della testata, Antonio Piccinardi selezionerà le migliori produzioni vinicole europee per invitare i grandi distributori di questi vini a sedersi alla Tavola di Artù, il luogo deputato al dibattito e alle degustazioni guidate.
Una parte molto tecnica, che sicuramente desterà l’interesse dei produttori presenti, sarà quella affrontata nella presentazione in anteprima a MiWine della ricerca “Innovations for Wine Closure (Innovazioni sul Sistema di Chiusura del Vino)”, condotta da Skalli & Rein, la celebre società di Wine Marketing Consultants che organizza WineEvolution, l’appuntamento annuale del gotha mondiale del Vino. Nel corso dell’evento, verranno analizzati i plus e le criticità dell’utilizzo del sughero naturale o di materiale sintetico e presentate le ultime innovazioni.
Uno degli eventi di punta è senza dubbio la presentazione dello studio su “I consumi di vino di Qualità a Milano - Tendenze e prospettive di un mercato internazionale”, realizzato grazie sviluppata dall’Osservatorio sul Marketing del Vino della Sda Bocconi per MiWine. La ricerca propone Milano come il benchmark internazionale dello stile italiano nel mercato dei vini, là dove Milano è la città italiana più allineata agli schemi di vita e di consumo delle grandi metropoli internazionali e che, pertanto, interpreta meglio la fusione tra stile italiano e stile cosmopolita. Milano è, infatti, il primo bacino italiano per consumo di vini, ma anche uno dei principali centri d’affari internazionale, che può rappresentare in modo eccellente il ruolo primario del “made in Italy” nella filiera enologica mondiale. Il progetto di ricerca si propone di analizzare il mercato del vino di qualità nella città di Milano per identificare tendenze e prospettive, che consentano di tracciare gli indirizzi emergenti verso cui si orienta il consumo internazionale e le politiche di marketing dei produttori, nei confronti della distribuzione e dei consumatori finali. La ricerca ha, pertanto, obiettivi qualitativi ed è svolta mediante interviste in profondità ad opinion leader, selezionati nella ristorazione e nella distribuzione specializzata milanese, al fine di identificare gli orientamenti che provengono dai contesti di acquisto e di consumo, in cui domanda e offerta di vino si incontrano e si valutano realmente.
In un fittissimo calendario, si alterneranno ancora il Premio Vinarius al Territorio, quello assegnato da Le donne del Vino alle due titolari di enoteche che meglio hanno interpretato il tema Donne, Cinema e Vino, la quinta edizione del Premio Ambasciatori del Buon Gusto e la seconda edizione del Premio Donnedizioni, nato nel 2004 a MiWine ed organizzato da Donna Sommelier. In un incontro ideale tra area espositiva e spazio per l’approfondimento, particolare vitalità avranno gli spazi espositivi di ASI (Association de la Sommellerie Internationale), di Charme&Relax e di UIR.
La collaborazione con Ardi e Fipe si concretizzerà con la presenza a MiWine di due convegni: il primo, dal titolo “Ristorazione Italiana Nel Mondo, una grande opportunità:progetti o utopia?” prevede il coinvolgimento di delegazioni della ristorazione Italiana all’estero presenti in fiera, mentre il secondo si propone di esaminare "Problemi e Prospettive della filiera del vino. Come ottimizzare la distribuzione e valorizzare l’offerta?", con il contributo delle associazioni dei produttori, grossisti, esercenti e consumatori. Il viaggio nel gusto continuerà con la premiazione dei vini vincitori della settima edizione della Selezione Nazionale Vini da Pesce, organizzata dall’Ente Regionale per le Manifestazioni Fieristiche della Regione Marche, presso la cui area espositiva, la degustazione di vini sarà abbinata a quella dei piatti a base di pesce. L'Associazione Italiana Sommelier è partner di tutti gli eventi legati a MiWine, dentro e fuori la manifestazione. Per i soci Ais, sconto del 50% sul biglietto d'ingresso.
MiWine/Università Bocconi - Nasce l’Osservatorio marketing del vino?
Potrebbe nascere una futura collaborazione continuativa tra l’Osservatorio sul Marketing del Vino di Sda Bocconi e MiWine, da destinare ai produttori di vino, per aiutarli a progettare strategie di marketing più competitive. Emerge da una nota stampa dell'Università Sda Bocconi di Milano.
L'Osservatorio sul Marketing del Vino è stato fondato dall’Area Marketing della Sda Bocconi con la realizzazione, nel 2005, di una prima ricerca su il marketing delle imprese italiane del vino di qualità, e sviluppando in seguito diverse iniziative di analisi e approfondimento, che hanno coinvolto numerosi e qualificati operatori e istituzioni della filiera enologica, italiani ed esteri.
Più esattamente, la missione dell’Osservatorio Marketing del Vino va identificata nella creazione di un centro di riferimento e di interazione nazionale e internazionale su tematiche di marketing legate al mercato del vino.
Lo scopo primario, in particolare, è quello di offrire non solo una mappatura sistematica e aggiornata delle strategie di segmentazione, posizionamento e di innovazione delle aziende inserite nella filiera vitivinicola, ma anche soluzioni specialistiche ai loro fabbisogni di ricerca e formazione.
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