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SALONE DEL VINO (TORINO, 26/29 OTTOBRE 2007) - IL VINO ITALIANO VIAGGIA A GONFIE VELE A ORIENTE E OCCIDENTE, MA NON DECOLLA IN CASA: ECCO I “SENTIMENT” DEL MERCATO ... TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE PER UN VIAGGIO IN UNA DELLE CAPITALI DEL BUON BERE

Italia
Dal 26 al 29 ottobre, a Torino, di scena il Salone del Vino

Il mercato del vino viaggia a corrente alternata: mentre l’export ha margini d’incremento a doppia cifra, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, con una netta ripresa anche in Germania, mercato storico per i vini del Belpaese, sembra proprio non voler decollare in patria, dove non riesce a raggiungere percentuali d’incremento che superino il 5%. Sarà uno degli argomenti in discussione nel Salone del Vino (www.salonedelvino.it), dal 26 al 29 ottobre a Torino, l’osservatorio privilegiato per comprendere il “business in bottiglia, organizzato dalla Promotor International (oggi di proprietà GL Events).
Dalle Alpi alla Sicilia si riscontra un “sentiment” letteralmente unanime per quanto riguarda il mercato enologico: i più importanti ed autorevoli produttori italiani, esprimono soddisfazione per l’andamento delle vendite nel 2007, rivelando un trend certamente positivo anche in previsione dei rendimenti auspicabili per le prossime feste di fine anno. Nonostante la debolezza del dollaro, infatti, il vino “made in Italy” è il primo nel mercato statunitense, il quale, avendo superato il miliardo di euro di esportazioni, anche grazie al grande successo dei ristoranti di cucina italiana, si conferma come punta di diamante di un export decisamente in crescita.
Quest’ottimismo non può che salire se si considera che il “sentiment” dei produttori viene pienamente confermato dai dati economici. E’ l’Istat, infatti, a fornire il dettaglio per il primo semestre del 2007. I principali Paesi di destinazione del nostro vino fanno segnare ottime performance: +13% in Francia (43,2 milioni di euro), +11% in Germania (344 milioni), +21% nel Regno Unito (205 milioni), +8% in Danimarca (42 milioni), +17% in Svezia (34 milioni), +16% in Finlandia (7,5 milioni), +7% in Austria (31 milioni).
Fuori dall’Unione Europea, capeggiano gli Usa (cresciuti del 6% a 411 milioni di euro); straordinario balzo sul mercato russo (che passa da un anno all’altro da 9 a 20 milioni di euro, con una crescita del 122%); benissimo anche la Cina (salita a 5,6 milioni di euro per un aumento del 56%); segnali incoraggianti anche in Norvegia (+19%) ed in Canada (+2% a 86 milioni).
Come è noto “nessuno è profeta in patria” e il proverbio vale anche per il nettare di Bacco. Pessima congiuntura per il mercato italiano, infatti, che sembra non riuscire a decollare dopo la battuta d’arresto subita nel 2002. Con lievissime oscillazioni da zona a zona, le percentuali d’incremento non riescono a superare il 5% nel migliore dei casi, mantenendo invece una media del 3%. Il mercato italiano resta ancora difficile, con una confusione di nuove proposte che cannibalizza ogni segmento di prezzo. Vanno bene i vini a denominazione, sia di fascia di prezzo bassa che alta, mentre restano in sofferenza i vini di prezzo medio, penalizzati dall’enorme abbondanza di nuove etichette.

Torino: per le cantine è direct marketing, per i cultori di Bacco è l’incontro con l’Italia in bottiglia
Visitare decine di cantine in un solo week-end, approfittando di degustazioni esclusive e facendo shopping delle proprie bottiglie preferite. Si può fare, nel Salone del Vino di Torino (26-29 ottobre), dove gli enoappassionati diventano protagonisti. Per le cantine è, infatti, un’occasione di direct marketing, per i cultori di Bacco è l’incontro con il meglio dell’Italia in bottiglia (l’accesso sarà a pagamento: il biglietto costa 12 euro, ma gli enoappassionati riceveranno un buono del valore di 6 euro da spendere in fiera). Secondo gli esperti di marketing gli enoappassionati rappresentano il cosiddetto “quarto canale”: gruppi di acquisto ed enoclub stanno diventando un’importante fetta di mercato per le cantine, e i cultori del buon bere sono peraltro un test fondamentale per le aziende italiane per verificare la qualità, le tendenze del mercato e i gusti del consumatore.

Focus - Salone del Vino, tra nuove tendenze del mercato e grandi degustazioni
La filosofia - Un punto d’incontro privilegiato per interpretare le tendenze del mercato e i gusti dei consumatori: il Salone del Vino di Torino, dal 26 al 29 ottobre, si conferma uno dei più importanti osservatori per esplorare l’intero universo enoico del Belpaese. Una manifestazione, organizzata da Promotor International nel quartiere fieristico del Lingotto, che trasforma Torino per quattro giorni nella capitale di Bacco.
Il tema scelto per il sesto appuntamento con il Salone del Vino è “Le regioni del vino, le ragioni del vino”, a significare che la rassegna si propone sia di esplorare tendenze e valore economico del comparto enologico, ma anche di mettere a fuoco la cultura del vino e l’evoluzione dei più importanti territori del vigneto Italia. Da sempre il Salone del Vino offre a tutti i produttori pari opportunità d’incontro con il mercato e agli enoppassionati un’occasione unica di scoprire il meglio della produzione vitivinicola nazionale, oltre che di partecipare ad eventi e degustazioni che incrementano la conoscenza e la consapevolezza del vino.
Al centro della rassegna, ci sono tre momenti particolarmente significativi che scandiscono altrettante aree tematiche:
- il primo è il convegno (in calendario 26 ottobre) dedicato al tema “Vino & Finanza”, organizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che di fatto apre le “contrattazioni” economiche che saranno incentrate sul workshop internazionale;
- il secondo tema è la scoperta dei territori e delle peculiarità dell’enologia italiana con il “Terzo Forum dei vini da vitigni autoctoni”;
- il terzo tema è la cultura del vino che si estrinseca in primissima battuta con i “Laboratori del Gusto di Slow Food”, che ha scelto il Salone del Vino anche per presentare la sua autorevole “Guida al vino quotidiano”.
L’apertura al pubblico non fa venire meno il carattere esclusivamente professionale del Salone del Vino, che mettendo in contatto diretto le cantine con i consumatori apre di fatto un canale di “direct marketing” per le aziende espositrici. Queste avranno un’ulteriore possibilità di contatto diretto con i loro clienti il 29 ottobre, giorno dedicato espressamente ai ristoratori, ai gestori di enoteche e wine bar che potranno esplorare nel Lingotto il meglio della produzione italiana; gli incontri con i buyers animeranno invece il workshop internazionale (il 26 ottobre).
Ma il Salone del Vino (www.salonedelvino.it) si conferma anche come l’osservatorio privilegiato per fare un bilancio della vendemmia: tanti i focus saranno dedicati ad esplorare ed approfondire i diversi aspetti della produzione vitivinicola.
I convegni - In calendario, il 26 ottobre il convegno sul tema “Vino e Finanza” organizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore; il 27 ottobre è di scena la nuova organizzazione di mercato, con un seminario sull’Ocm vino, organizzato da Confagricoltura; sempre il 27 ottobre appuntamento economico sul tema “Il commercio del vino tra internazionalizzazione e controlli interni”, organizzato dall’Unione dei Giuristi del Vino.
Le degustazioni - Tante le degustazioni che si snodano nei quattro giorni del Salone del Vino. Slow Food propone una serie di Laboratori del Gusto, i Sommelier del Piemonte indagano i grandi vitigni autoctoni, la Camera di Commercio di Siena presenta la sua “Top 10”, l’Enoteca Italiana promuove la carta dei vini tipici del territorio senese; la Strada del Vino Terre di Arezzo dà appuntamento (sia per l’aperitivo con il Vinsanto sia con la “biodiversità dei vini aretini”); il clou delle degustazioni sono “La grande enoteca dei vitigni autoctoni”, promossa in collaborazione con Go Wine; la presentazione di “2004, una grande annata di Chianti Classico” a cura del Consorzio Chianti Classico; la grande degustazione di tutte le etichette della “Guida al vino quotidiano”, organizzata da Slow Food; in degustazione anche i vini premiati alla Douja d’Or; ogni giorno degustazioni di “vino & cioccolato”; ci sarà anche la presentazione di un nuovo brandy da sposare con il sigaro toscano ed una rassegna sensoriale dedicata ai grandi vini del Sudafrica.
Gli eventi - L’Enoteca Italiana presenta due nuovi progetti di comunicazione, un wine-game e un nuovo format di informazione sul vino: “Parladivino” e “IndoVino”; quindi il 26 ottobre presentazione della “Guida Vinibuoni d’Italia”, a cura del Touring Club, con un concerto in cui musica, poesia e vino si riuniranno in uno spettacolo sensoriale; un “evento nell’evento” sono poi i collegamenti in diretta che Federico Quaranta e l’“improbabile Tinto” faranno per la trasmissione cult di Radio 2 “Decanter”.
Lo shopping di Bacco - Il 27 e 28 ottobre il Salone del Vino si apre agli enoappassionati: gli enoappassionati potranno accedere al Lingotto, con orario prolungato, partecipare alle degustazioni, assistere ai convegni ed ai seminari, incontrare i produttori. Il biglietto d’ingresso è di 12 euro, ma i visitatori riceveranno un buono acquisto del valore di 6 euro, con il quale possono acquistare bottiglie dalle cantine.
Il workshop internazionale - Appuntamento importante con i più qualificati buyers internazionali: a loro è dedicata la giornata del 26 e del 27 ottobre; le cantine presenteranno la loro produzione nel workshop internazionale agli operatori commerciali che arrivano da India, Cina, Russia, Giappone, Stati Uniti, Canada, Thailandia, Corea, Sud Africa, Regno Unito, Polonia, Danimarca, Germania, Svezia, Norvegia, Austria, Repubblica Ceca e Olanda.
Le Guide - Il Salone del Vino si conferma come uno degli eventi mediatici più importanti per il vino. Quest’anno saranno presentate la guida al vino quotidiano da parte di Slow Food (il 27 ottobre, ore 10,30), la Guida Vinibuoni d’Italia da parte del Touring Club (il 26 ottobre, ore 16), la Guida delle Guide (il 28 ottobre, ore 12) curata da Alice, il libro di Paolo Massobrio “Il Tempo del Vino” (il 27 ottobre, ore 16).

Dove degustare - Slow Food e la grande enoteca degli autoctoni d’Italia di Go Wine
La più grande enoteca d’Italia, in cui degustare centinaia di etichette del Belpaese, apre eccezionalmente nel Salone del Vino di Torino (dal 26 al 29 ottobre). Tutto il meglio del “made in Italy” in cantina si troverà nel Lingotto. L’occasione unica per esplorare il grande pianeta dei nostri vitigni sarà offerta dal Forum degli Autoctoni, organizzato in collaborazione con Go Wine (info 0173-364631). Osservatorio particolare anche sui vini biologici e biodinamici.
Appuntamento importante è la grande degustazione dei vini della “Guida al Vino Quotidiano” di Slow Food, in programma il 26 ottobre ed il 27 ottobre, e la degustazione dei vini premiati dalla “Guida ai Vinibuoni d’Italia” (a cura del Touring Club) in programma venerdì 26 ottobre.
Da non perdere sono i “Laboratori del Gusto” di Slow Food che scandiscono le quattro giornate: il 26 ottobre, degustazione di Aglianico, il 27 ottobre sarà la volta di Angiolino Maule che presenta le sue sperimentazioni sui vini bianchi; il 27 ottobre c’è invece l’incontro tra vini dolci e dolcezze; il 28 ottobre sono in programma ben tre “Laboratori del Gusto”: si parla (e si degusta) Riesling, poi c’è l’incontro con il grande produttore Josko Gravner e i suoi vini prodotti nelle anfore; a chiudere la celebrazione del re dei vini italiani, il Barolo 1997. I “Laboratori del Gusto” di Slow Food costeranno 10 euro e possono essere prenotati (tel. 0172-419744, prenotazioni@slowfood.it). Degustazioni organizzate anche dall’Associazione Italiana Sommelier - Piemonte, con otto gli appuntamenti in programma: il 26 ottobre si degusteranno il Carmignano e la Barbera; il 27 ottobre c’è l’omaggio al Grignolino e la scoperta del “Nebbiolo del Sud”, ovvero l’Aglianico; il 28 ottobre sono di scena il Roero Docg e il Gattinara; il 29 ottobre si va alla scoperta di altri due grandi autoctoni piemontesi: la Freisa e il Timorasso.
Un appuntamento da non perdere è anche quello organizzato dall’Enoteca Italiana il 28 ottobre dal significativo titolo: “Sublimazioni: Wine & Cheese, matrimonio delizioso”.
A chiudere il panorama delle degustazioni, c’è la rassegna dei grandi vini sudafricani, organizzata da AfriWines: il 26 ottobre, l’incontro con i grandi bianchi e una degustazione di Pinotage; il 27 ottobre due incontri, con “I bianchi del Capo” e con “Shiraz e Cabernet Sauvignon”; altri due appuntamenti il 28 ottobre, con “I migliori blend” sudafricani e “I grandi rossi e l’indimenticabile passito Belbon Hills”.

Eventi da seguire - Ziz zag nel Salone del Vino …
- L’eccellenza senese in trasferta a Torino: il top dell’enologia toscana fa goal …
Il “dream team” della terra di Siena, una delle aree a più alta vocazione enologica d’Italia, luogo d’elezione di denominazioni-mito come Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano e Vernaccia di San Gimignano, scende in campo a Torino per il Salone del Vino (26/29 ottobre). La formazione, al gran completo, della Siena enoica si presenta ad uno degli appuntamenti principali del mondo del vino con grandi degustazioni, organizzate dalla Camera di Commercio di Siena in collaborazione con l’Enoteca Italiana.
Il primo incontro-degustazione è la “Top ten: i grandi vini di Siena”: “in campo” le bottiglie di Tenuta di Trinoro, Castello Banfi, Casanova di Neri, Castello di Ama, Fattoria San Giusto a Rentennano, Poderi Boscarelli, La Rampa di Fugnano, Tenuta Col d’Orcia, Castell’in Villa e Poliziano.
L’altra importante degustazione della Camera di Commercio sarà “2004: una grande annata di Chianti Classico”, presentata ad operatori e media dal tandem giornalistico Lamberto Sposini-Carlo Cambi e dal presidente del Consorzio Marco Pallanti: “in campo” scendono cantine del calibro di Castello di Ama, Badia a Coltibuono, Fattoria di Felsina, Castello di Fonterutoli, Castello di Cacchiano, Villa Cerna, Monteraponi.
“Anche quest’anno - spiega Vittorio Galgani, presidente della Camera di Commercio di Siena - abbiamo voluto essere presenti con le nostre eccellenze a questa importante occasione di business per le cantine e per i produttori; abbiamo scelto il meglio del nostro territorio, selezionando le griffe che hanno fatto guadagnare alla provincia di Siena un’enorme notorietà a livello mondiale; non dimentichiamo che nel 2006 un Brunello di Montalcino è arrivato al primo posto nella “Top 100” del “Wine Spectator”, la “Bibbia dell’enologia internazionale””.
Confagricoltura: Ocm, degustazione guidata su “L’importanza del territorio nella valorizzazione del vitigno”, “punto di ascolto” dell’ufficio vitivinicolo
Il presidente Federico Vecchioni illustrerà le proposte di Confagricoltura sull’ipotesi di riforma dell’Ocm vino, in discussione a Bruxelles. Quindi, degustazione guidata su “L’importanza del territorio nella valorizzazione del vitigno”, in cui si metteranno a confronto vini di denominazioni diverse ottenuti da una stessa varietà. Quindi, seminario di approfondimento dedicato ai produttori, a cui parteciperà il presidente della federazione nazionale vino, Piergiovanni Pistoni, dove è possibile conoscere lo studio commissionato da Confagricoltura allo staff del professor Pomarici dell’Università di Portici sul tema della riforma Unione Europea. Nel Salone, la Confagricoltura Piemonte organizzerà degustazioni di Asti, Barbera, Moscato, Brachetto, Dolcetto, Barbaresco, Barolo … accompagnate da prodotti tipici delle diverse province. E per chi vuole fare domande o saperne di più, un “Punto di ascolto” a cura dell’ufficio vitivinicolo della Confagricoltura.
- Viticoltura di montagna
Un argomento importante che sarà trattato è quello della salvaguardia della viticoltura di montagna dall’abbandono, con esperienze e politiche a confronto. L’organizzazione è il Cervim, Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana (Provincia di Torino, tel. 011/8615141, ptorinal@provincia.torino.it).
- “Vino & salute”
Convegno su “Vino & salute”, organizzato dalla Regione Piemonte (in calendario il 27 ottobre) , che vedrà confrontarsi medici ed esperti su uno dei temi oggi più attuali: il futuro del settore vitivinicolo si costruisce sempre più fortemente, su una corretta conoscenza delle sue caratteristiche e su un consumo consapevole di vino.
“Il vino è territorio, è identità storica e culturale - spiega l’assessore all’agricoltura Mino Taricco - ma è anche patrimonio di valore ed eccellenza per il Piemonte e per l’Italia. Su questa linea la Regione Piemonte (che sostiene il Salone del Vino n. 6, organizzata da Promotor International, ndr) lavora da anni per la promozione del settore”.
“Il vino per noi - spiega ancora Taricco - rappresenta le radici, la storia del territorio, ma anche la storia degli uomini e del lavoro che stanno dietro a una grande tradizione. Lavoriamo per valorizzarla e per renderla vicina ai consumatori”.
- Libri del vino
Saranno presentati i libri di Paolo Massobrio “Il Tempo del Vino”, edito da La Stampa, e il libro “Elogio dell’invecchiamento” di Andrea Scanzi, edito da Mondatori: Appuntamento il 27 ottobre (ore 16).
- Degustazioni d’élite - Piemonte: oltre ad essere rosso, è anche bianco … Gavi, Erbaluce e Arneis
“Il Piemonte, oltre ad essere rosso, è anche bianco”. Potrebbe sembrare una disputa politica. In realtà, una volta tanto, la politica non c’entra nulla, o quasi. Si tratta di una “provocazione” a carattere enologico, lanciata da tre dinamiche realtà vinicole piemontesi, “La Giustiniana” di Gavi (Alessandria), “Orsolani” di Caluso (Torino), “Pescaja” di Cisterna (Asti). Gavi, Erbaluce e arnesi:sono tre grandi Doc, degne di competere con i migliori bianchi del mondo, come fanno abitualmente i vini rossi. Ne sono fortemente convinti Enrico Tomalino della Giustiniana, Gianluigi Orsolani e Beppe Pescaja che al Salone del Vino si sono riuniti in Consorzio per aprire la disputa dei bianchi piemontesi.
Piemonte non solo rosso, dunque, ma anche bianco. Dal 26 ottobre al 29 ottobre, a Torino, le tre cantine piemontesi proporranno una serie di iniziative per affermare questo concetto. Il 26 ottobre (ore 17,30) saranno chiamati quattro grandi uomini dalla forte identità, quattro campioni del passato, legati al nostro territorio: Livio Berruti, campione olimpico nei 200 metri a Roma nel 1960; Claudio Sala, il poeta del gol del Toro dell’ultimo scudetto nel 1976; Beppe Furino, carismatico capitano della Juve anni ’70 e 80; Nino “il Cit” Defilippis, campione del ciclismo anni ’50 e 60, commissario tecnico di Gimondi campione del mondo nel 1973 a Barcellona.

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