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SONDAGGIO WINENEWS - GRANDI ASPETTATIVE PER LA VENDEMMIA 2008, SECONDO I PIU’ IMPORTANTI PRODUTTORI. TEMPI DI RACCOLTA “OLD STYLE” (DA META’ SETTEMBRE IN POI) PER VINI ELEGANTI E EQUILIBRATI. D’ACCORDO I PIU’ AUTOREVOLI ESPERTI ED ENOLOGI ITALIANI …

Italia
Scene di vendemmia

Grande ottimismo e attesa per la vendemmia 2008, che sta già cominciando in alcuni territori del Belpaese. Stando al parere di molti tra i nomi più importanti dell’enologia italiana, intervistati da www.winenews.it, l’annata presenta numerose somiglianze con il 2004: sia per i tempi di raccolta, decisamente “old style” (con il grosso delle operazioni rappresentato dai vitigni tardivi, l’ossatura dei vini italiani , concentrato fra la seconda metà di settembre e la fine di ottobre), sia per le caratteristiche dei vini, potenzialmente molto eleganti e profumati. Sono invece di segno decisamente opposto rispetto alla raccolta 2004 le quantità stimate, giudicate di poco superiori a quelle della vendemmia 2007. Naturalmente si tratta per ora soltanto di previsioni, che restano legate all’andamento climatico dei prossimi e decisivi 20-30 giorni (le cui proiezioni climatiche, peraltro, sembrerebbero molto positive).
Ma al di là della disputa sulla sua entità quantitativa (un conto sono le stime produttive di questa annata confrontate con la scarsissima raccolta del 2007, un conto quelle ottenute dal confronto con la media, per esempio, delle ultime cinque vendemmie), la vendemmia 2008 rappresenta un evento particolarmente importante per il mondo del vino italiano, dopo l’addensarsi di molte nubi sul sistema-vino del Bel Paese e mentre il mercato, ancora una volta, non manda segnali incoraggianti.
Archiviata la stagione 2007, segnata dall’enorme anticipo e dalla sua scarsissima consistenza quantitativa (anche se, come vedremo, non sembra neppure quella del 2008 una raccolta generosa, basti pensare soltanto alle conseguenze di un’allegagione difficile in primavera e alle frequenti grandinate, arrivate anche a ferragosto), la vendemmia 2008 potrebbe avere più di qualche analogia con quella 2004, a partire dal potenziale aromatico delle uve per proseguire con la loro non estrema concentrazione.
La campagna 2008 ha richiesto, comunque, molto impegno da parte dei vignaioli di tutta Italia. Il difficile andamento climatico, specie della primavera, ha messo a dura prova la perizia delle aziende soprattutto per quanto riguarda tempistica e scelta dei trattamenti adeguati e questo potrebbe amplificare ulteriormente la differenza fra i vini prodotti dai professionisti del vino e quelli prodotti dai vitivinicoltori più improvvisati.

Partendo dal Nord Italia, ecco la situazione fotografata ...
In Trentino, “per la vendemmia 2008 dovremmo attestarci su livelli quantitativi simili allo scorso anno, che non erano esigui come nel resto d’Italia - spiega Fausto Peratoner, direttore generale della Cantina La Vis - a seguito dei problemi di allegagione sopravvenuti a primavera e qualche precipitazione, anche di forte intensità, arrivata a metà agosto. Attualmente, le condizioni sono buone e cominceremo a vendemmiare verso la fine di agosto le basi spumante, mentre per il resto partiremo nella prima settimana di settembre. Mi aspetto una vendemmia di buona qualità, equilibrata, con una tempistica in leggero ritardo rispetto alle raccolte degli ultimi due e tre anni”. Mauro Lunelli, direttore della produzione di Ferrari, non nasconde un certo ottimismo: “credo che la vendemmia 2008 potrebbe essere decisamente positiva. Per prima cosa, il clima fresco ha favorito una maturazione scalare dei vigneti, a seconda della loro altezza sul livello del mare e le notevoli escursioni termiche hanno favorito il tenore acido delle uve. Per noi che produciamo spumanti questo è un segnale forte sulla qualità futura dei nostri vini. La quantità, influenzata da una primavera molto piovosa, è allineata a quella del 2007, che qui in Trentino è stata tendenzialmente abbondante. Inizieremo la raccolta nei primi giorni di settembre”. Sul fronte dei grandi rossi trentini, Anselmo Guerrieri Gonzaga, alla guida della Tenuta San Leonardo, insieme al padre Carlo spiega: “abbiamo delle uve sane in ritardo di maturazione, ma questo è un bene. Sarà una vendemmia dalla tempistica “vecchio stile”, prevediamo di andare avanti con la raccolta, se tutto va bene, fino alla fine di ottobre. Quantitativi nella media del fabbisogno aziendale”.

La situazione in Franciacorta è riassunta dalle parole di Mattia Vezzola direttore della produzione della maison Bellavista: “abbiamo cominciato a raccogliere il 20 di agosto. Una vendemmia un po’ particolare, contraddistinta da grappoli irregolari, dal livello di maturazione discontinuo, causato da una fioritura difficile, disturbata dalle forti piogge. Il clima estivo generalmente fresco ha favorito lo sviluppo delle acidità, degli aromi e la differenziazione delle caratteristiche dei diversi vigneti, amplificando le peculiarità dei terreni e delle esposizioni. Quantitativamente la produzione sarà un po’ inferiore alla media, per i danni delle grandinate di luglio e di metà agosto. Un’annata comunque migliore di quanto si potesse prevedere nei mesi primaverili - conclude Vezzola - anche in virtù della buona stabilità meteorologica prevista per i momenti decisivi della raccolta”. Arturo Ziliani, direttore della produzione di Berlucchi, spiega che “l’annata è stata caratterizzata da un’elevata piovosità con temperature notturne mediamente più basse rispetto ai dati storici degli ultimi otto anni, che hanno determinato un rallentamento vegetativo iniziale e una fioritura difficoltosa. Si prospetta un calo produttivo del 20% rispetto alla media storica, con punte del 30-40% su alcuni vigneti, colpiti dalla grandine di luglio e agosto. I primi dati raccolti durante i campionamenti delle uve sono però confortanti: ottimi i profili aromatici, grazie all’elevata escursione termica, con incrementi zuccherini costanti e scalari a seconda delle caratteristiche della vigna; l’acidità è ottimale e buono lo stato sanitario”.

Dal Veneto arriva l’analisi di Franco Giacosa, direttore della produzione di Zonin l’azienda vitivinicola che può contare su insediamenti produttivi, praticamente in tutti i territori più vocati d’Italia: “la maturazione procede con buona regolarità con un decremento quantitativo rispetto all’anno scorso nei vigneti di collina, mentre quelli di fondo valle hanno una produttività più abbondante. Una vendemmia, quella in Veneto, che dovrebbe contraddistinguersi per gli aromi più che per la concentrazione. In Friuli, ci sono stati un po’ di problemi con il maltempo, anche se i quantitativi dovrebbero essere in media con le passate vendemmie. Per quanto riguarda il Piemonte, le difficili condizioni meteorologiche primaverili e la grandine di luglio e agosto, hanno veramente inciso sul potenziale produttivo. In Toscana, ci aspettiamo una buona raccolta in Maremma, mentre nel Chianti Classico, è ancora un po’ presto per dare giudizi definitivi, ma il carico quantitativo è più abbondante dello scorso anno. Sono tendenzialmente ottimista anche per come si evolve la situazione in Puglia: vigneti in leggero ritardo, ma se il tempo si mantiene stabile, la vendemmia sarà di ottima qualità, con un volume quantitativo leggermente più basso rispetto al 2007, anche per scelta aziendale. In Sicilia, buona sanità delle uve e quantità in linea con la media degli altri anni”. Per Gianluca Bisol, patron di uno dei marchi storici del Prosecco di Conegliano e di Valdobbiadene, una vendemmia che nella sua azienda non è ancora partita e che comincerà “tra il 20 e il 25 settembre. Dovrebbe essere una buona annata anche se dovremmo registrare un calo quantitativo, che si aggira su un - 10% rispetto alla già contenuta vendemmia del 2007, causato dalle complicate condizioni climatiche primaverili e dalle grandinate arrivate anche in agosto”. Ottimismo anche da parte di Carlo Paladin, alla guida insieme alla sorella Lucia e al fratello Roberto dell’azienda Paladin - Bosco del Merlo: “abbiamo iniziato in questi giorni con lo chardonnay e i risultati sono molto buoni, con le uve in possesso di una bella acidità. Entreremo nel vivo della raccolta la prossima settimana, mentre inizieremo la vendemmia delle uve rosse non prima della fine di settembre. Prevediamo quantitativi leggermente inferiori alla vendemmia 2007, anche se è un po’ presto per dare giudizi definitivi”. Per Nadia Zenato, alla guida della cantina in Valpolicella di famiglia insieme al fratello Alberto, una vendemmia “ancora da iniziare, e che, molto probabilmente, si protrarrà fino al termine del mese di ottobre. Quantitativamente, una vendemmia che torna in linea con la media delle ultime raccolte, dopo un 2007 particolarmente avaro. Siamo soddisfatti, e se le condizioni metereologiche si mantengono così buone, con giornate calde e notti fresche, potremmo ipotizzare una grande annata”.

In Friuli Venezia Giulia commenta Gianni Venica dal Collio, guida tecnica della famosa griffe con una tenuta anche in Calabria (Terre di Balbìa), “la situazione si sta mettendo bene e credo che sarà una buona vendemmia, specialmente dal punto di vista degli aromi, ma fino a giugno le condizioni erano molto difficili. Attualmente il tempo buono sta pareggiando un po’ i conti e l’annata sembra aver preso un andamento più regolare, senza dubbio, dal punto di vista dell’inizio della raccolta, che da noi non comincerà prima di settembre. La quantità, almeno nella nostra azienda, al contrario di quello che si legge sui giornali, sarà piuttosto scarsa, proprio a causa dei problemi meteorologici primaverili. In Calabria, dopo tre mesi di completa assenza di piogge, la vendemmia è anticipata e i quantitativi dovrebbero essere superiori a quelli del 2007”. Soddisfatto anche Massimo Di Lenardo, patron della azienda friulana, che spiega: “è ancora un po’ presto per giudizi definitivi, ma dovrebbe essere una buona vendemmia, specialmente dal punto di vista aromatico. Quantitativi più limitati rispetto anche al 2007, a causa delle difficoltà primaverili nell’allegagione. Inizieremo la raccolta nella prima settimana di settembre, con una tempistica più regolare, rispetto agli anticipi degli ultimi anni”.

Dal Piemonte arriva l’analisi di Ernesto Abbona, della storica azienda di Barolo Marchesi di Barolo, “c’è stata molta pioggia tra giugno e luglio, che ha creato non pochi problemi soprattutto per i dolcetti e le barbere. Attualmente, la situazione sta migliorando e se il tempo rimarrà stabile, dovrebbe essere una buona vendemmia. Quantitativamente avremo certamente meno dolcetto e barbera, mentre il nebbiolo è nella media. Cominceremo la vendemmia minimo fra una ventina di giorni”. Per Michele Chiarlo, uno dei nomi più famosi del Piemonte del vino, una vendemmia un po’ problematica che comincerà con il “moscato intorno al 10 settembre. La resa è molto inferiore all’anno passato. Si può supporre un - 20% per le uve moscato, -20/25% per le barbera, - 10% per il nebbiolo e un -10% anche per il cortese di Gavi. Annata difficile specialmente per contrastare gli attacchi di peronospora. Per adesso, se il tempo non fa ulteriori capricci, potrebbe essere una vendemmia molto buona, in teoria, ma è ancora presto per definire compiutamente la raccolta del 2008”.

In Toscana, e precisamente a Montalcino, ci si attende una buona vendemmia. Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi, azienda leader del territorio del Brunello, dichiara “cominceremo la vendemmia intorno alla fine di agosto con le uve bianche. Lo stato sanitario dei grappoli è molto buono e c’è il potenziale per fare una bella vendemmia, anche se tutto, o quasi tutto, dipende dal tempo che farà di qui in avanti. Quantitativamente ci sono delle flessioni che porteranno i quantitativi a superare di poco più del 5% quelli del 2007. A determinare questo calo non solo qualche fenomeno di colatura in primavera, ma anche la grandine di ferragosto, che ha colpito Montalcino, specialmente nel versante sud”. Per Stefano Cinelli Colombini, titolare della Fattoria dei Barbi “sembrerebbe una vendemmia di buona qualità ma con una previsione al ribasso rispetto all’anno passato per quanto riguarda i quantitativi. Le operazioni di raccolta cominceranno non prima di ottobre”. “Un’annata abbastanza strana - afferma Francesco Mazzei che, insieme al fratello Filippo, conduce Castello di Fonterutoli - che ci ha messo un po’ di paura con le piogge e la grandine di primavera. Ad oggi, siamo circa una decina di giorni di ritardo rispetto all’anno scorso, il che significa un’annata più regolare rispetto agli anticipi degli anni scorsi. Incrociando le dita, spero proprio in una bella vendemmia”. Rimanendo ancora nel territorio del Chianti Classico, secondo Andrea Cecchi, titolare insieme al fratello Luigi della storica casa vinicola di Castellina, “per fortuna la vendemmia 2008 è tendenzialmente tardiva. Ogni volta che è così, arriva una buona vendemmia. A parte gli scherzi, mi sembra che vada tutto bene. Qualche grandinata ha condizionato un po’ il carico quantitativo. Cominceremo la raccolta ad inizio ottobre”. Anche Luca Francioni, enologo della chiantigiana Rocca delle Macìe esprime ottimismo in merito alla prossima vendemmia: “l’andamento climatico è stato più regolare che nel 2007. Certo, in primavera, è piovuto molto e la quantità è più o meno analoga a quella dello scorso anno. I tempi della raccolta sono in ritardo rispetto al 2007 e cominceremo la vendemmia dei precoci non prima del 15 di settembre”. In controtendenza, almeno dal punto di vista quantitativo, l’analisi di Miriam Caporali, titolare della tenuta poliziana di Valdipiatta. “Una vendemmia ritardata, almeno due settimane rispetto allo scorso anno, e molto impegnativa per il lavoro che abbiamo dovuto affrontare in vigna in fase di trattamento. C’è molta uva, siamo quasi ai livelli della vendemmia del 2004, ed è molto bella. Decisive per un giudizio qualitativo più preciso le prossime due-tre settimane”. Ottimismo anche fra i vigneti del bolgherese, dove Lodovico Antinori, “deus ex machina” della Tenuta di Biserno, spiega: “cominceremo la vendemmia ad inizio di settembre con il merlot. Siamo molto contenti della qualità raggiunta dalle uve. La nostra azienda non è stata toccata dalle grandinate di agosto e quindi possiamo contare anche su un potenziale quantitativo generoso. Prossimi 20-25 giorni saranno decisivi, ma se il tempo resta stabile, come sembrano indicare le previsioni, potrebbe essere un’ottima vendemmia”. “Una vendemmia che ci ha impegnato molto nella sua preparazione, con una primavera molto piovosa, difficoltà di allegagione e conseguente calo produttivo - spiega Jacopo Biondi Santi, patron dell’azienda maremmana Castello di Montepò - Adesso la situazione sembra stabilizzata per il meglio. Sarà una vendemmia tendenzialmente tardiva e, se il tempo resta buono, potrebbe essere una annata importante”. Per Renzo Cotarella, direttore generale di Antinori “come sempre la differenza la farà il mese prossimo, ma, in generale, l’andamento stagionale di quest’anno è stato abbastanza positivo. Non c’è spazio per previsioni certe, ma dal punto di vista quantitativo, rispetto al 2007, abbiamo effettuato decisamente più diradamenti che nell’anno passato. Per quanto riguarda le nostre aziende, in Piemonte è stata una stagione difficile e bisogna proprio che non piova ulteriormente. In Toscana, la situazione è in generale molto buona (da Montalcino a Bolgheri, al Chianti Classico), come anche in Umbria, dove c’è stata un po’ più di siccità. Molto bene in Puglia”.

Dall’Umbria buone sensazioni nell’analisi di Marco Caprai, cantina che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco, “abbiamo appena iniziato la raccolta delle uve a bacca bianca e i risultati sembrano essere molto buoni. Certo, la primavera non poco problematica ha ridotto i volumi anche di qualche punto percentuale in meno rispetto al 2007. Per quanto riguarda i vitigni tardivi sono tendenzialmente ottimista: il livello medio è molto buono e c’è qualche punta davvero molto bella”. Ottimismo anche a Torgiano, dove Vincenzo Pepe, enologo di Lungarotti spiega che “attualmente siamo in ritardo di circa una decina di giorni rispetto alla scorsa vendemmia, ma nel 2007 si trattava di una raccolta molto anticipata. Il caldo, mitigato da notti molto fresche e asciutte, sembra aver riportato le cose su binari molto positivi. Inizieremo a raccogliere i vitigni precoci dalla prima settimana di settembre con un incremento quantitativo di circa il 5% rispetto al 2007”.

Aspettative positive arrivano anche dalle Marche, dove Michele Bernetti, alla guida dell’azienda lader del Verdicchio e del Rosso Conero Umani Ronchi, spiega: “abbiamo raccolto qualcosa dei vitigni precoci, ma solo sporadicamente. Per il Verdicchio aspettiamo ancora qualche giorno. Le uve, comunque, hanno freschezza e molti profumi. Per la vendemmia dei rossi andiamo abbastanza bene e i tempi per la raccolta sono tendenzialmente in ritardo, rispetto allo scorso anno. Quantitativamente abbiamo recuperato il gap creato dal 2007, e dovremmo tornare sulla media delle vendemmie passate”. Buone sensazioni anche dalle parole di Angela Velenosi, titolare dell’azienda con sede ad Ascoli Piceno: “nella settimana di ferragosto abbiamo vendemmiato le nostre basi spumante con ottimi risultati. Ad inizio settembre procederemo con la raccolta del trebbiano. Abbiamo avuto condizioni climatiche molto buone e la vendemmia, incrociando le dita, dovrebbe continuare e concludersi molto bene. Vendemmieremo il montepulciano solo ad ottobre. Quantitativamente, siamo tornati in linea con i quantitativi del 2006, dopo la vendemmia 2007, davvero scarsa”.

In Abruzzo, è tendenzialmente positivo il commento di Romeo Taraborrelli, enologo dell’azienda Masciarelli: “l’annata si presenta molto bene, nonostante l’elevata piovosità primaverile. Dal punto di vista quantitativo qualcosa si è recuperato rispetto al 2007, un’annata in cui, in qualche vigneto si è perso anche il 50% della produzione, ma di sicuro non sarà una vendemmia abbondante. La maturazione sta procedendo con grande naturalezza e regolarità, cominceremo a raccogliere il trebbiano a metà settembre e il montepulciano non prima di ottobre”. “Un’annata che si preannuncia di qualità - spiega Luciana Biondo agronomo di Valle Reale - climaticamente molto favorevole, con giornate calde e notti molto fresche. Quantitativamente meglio della vendemmia 2007, ma non abbiamo un carico di uve altissimo, come si poteva pensare a primavera. Ancora non abbiamo cominciato con la raccolta del montepulciano”.

Scendendo più a Sud e precisamente in Campania, ecco come vede la vendemmia Piero Mastroberardino, proprietario della storica cantina irpina di Atripalda: “le vigne sono in salute e l’uva è molto bella. Naturalmente, la nostra vendemmia comincerà solo ad inizio ottobre, ma doppiata la metà di agosto, posso dire che mi aspetto una raccolta molto buona. Le quantità sono in linea con quelle richieste dalla potenzialità produttiva della nostra azienda”. Fiducioso anche Mario Gallone, amministratore delegato di Feudi di San Gregorio, che commenta: “non abbiamo ancora cominciato la vendemmia, inizieremo con i bianchi a metà settembre e con l’aglianico a metà ottobre, ma la situazione è molto positiva e ci aspettiamo un’ottima vendemmia. Quantitativamente dovremmo essere in linea con la produzione dell’anno scorso e cioè con il fabbisogno aziendale”.

Buone sensazioni provengono anche dalla Puglia, dove Pier Nicola De Castris, direttore della produzione della storica casa vinicola Leone De Castris, commenta: “inizieremo con i vitigni rossi tra qualche giorno, mi sembra una vendemmia promettente, ma un giudizio definitivo è prematuro. Fra i vitigni precoci, che stiamo già raccogliendo, lo chardonnay è molto interessante. Per la vendemmia dei rossi tardivi aspettiamo ancora una ventina di giorni, ma la loro maturazione sta procedendo molto bene”.

Dalla Sicilia, forse i commenti più positivi sulla vendemmia 2008. Per Alessio Planeta, titolare con Francesca e Santi dell’azienda di famiglia, fatti gli scongiuri del caso si tratta di una “bellissima vendemmia. Il caldo non è stato eccessivo e a guardare dai risultati ottenuti con la raccolta dei bianchi, non posso che dirmi molto soddisfatto. Se il tempo resta così per altri 15 giorni, potrebbe essere davvero una vendemmia strepitosa. Un po’ di recupero sul fronte quantitativo con circa un più 15% rispetto al 2007, che ci riporta quasi ai livelli del 2006”. Anche Diego Cusumano, dell’omonima azienda con base a Partinico, si dichiara molto soddisfatto: “siamo molto contenti. Abbiamo raccolto lo chardonnay e il merlot dalle bellissime acidità. Quantitativamente abbiamo una produzione del 10% circa in più, rispetto al 2007, una raccolta che, ricordo, in Sicilia è stata molto scarsa”. Previsioni positive anche in casa Donnafugata, che secondo Antonio Rallo sta affrontando una buona vendemmia. “Abbiamo cominciato la vendemmia a Pantelleria lo scorso 18 agosto, e quest’anno abbiamo, meno male, un po’ di uva in più. I grappoli dei vigneti più tardivi stanno maturando molto bene, con buonissima gradualità. Le condizioni climatiche sono ideali , di giorno non c’è un caldo eccessivo e di notte l’escursione è decisa, se il tempo continua così, incrociando le dita, penso che potrà essere una vendemmia molto buona. Per le uve destinate agli altri vini, trova conferma un tendenziale incremento quantitativo, rispetto allo scorso anno, con una qualità generalmente eccellente, almeno stando ai risultati ottenuti dai vitigni precoci, già in fase avanzata di raccolta”.E’ molto ottimista anche il commento di Lucio Tasca, presidente di Tasca d’Almerita che spiega: “è una vendemmia molto buona, leggermente anticipata, ma dalle grandi potenzialità qualitative, sollecitate da condizioni climatiche ideali. Quantitativamente c’è un riallineamento con la media delle precedenti annate, compensando la decisa perdita di potenziale produttivo della vendemmia del 2007”.

Il parere degli esperti - Ecco come vedono la vendemmia 2008 Carlo Ferrini, Riccardo Cotarella, Lorenzo Landi, Attilio Pagli e Leonardo Valenti
“La vendemmia, nelle zone dove non è arrivata la grandine, sta andando molto bene - spiega Carlo Ferrini, enologo consulente per molte fra le aziende più importanti d’Italia - sono molto ottimista, la stagione è attualmente molto bella con caldo di giorno e fresco di notte. Non manca molto per la raccolta dei vitigni precoci, che in qualche territorio è già cominciata, mentre per i tardivi c’è da aspettare ancora una decina, quindici giorni, anche se la maturazione ha avuto una decisa accelerazione. Fondamentali, naturalmente, dal punto di vista climatico, i prossimi venti giorni”.
Più prudente Riccardo Cotarella, consulente di molte aziende in Italia e all’estero, dalla molisana Di Majo Norante, dall’umbra Terre della Custodia alla campana Montevetrano, dalla Galardi a San Patrignano, dalla lombarda Castello della Cigognola alla toscana Castello di Volpaia, dalla siciliana Abbazia Santa Anastasia alla Falesco, di cui è proprietario, insieme al fratello Renzo Cotarella: “premettendo che è ancora troppo presto per giudizi definitivi, possiamo dire che il dato quantitativo è sostanzialmente a macchia di leopardo, con una leggera ripresa rispetto al 2007. Mi sembra che si profili una vendemmia “vecchio stile” con epoca di raccolta generalmente posta tra la fine di settembre e ottobre, ad eccezione della Sicilia, dove, come sempre, la vendemmia sarà in anticipo”.
Leonardo Valenti, professore di viticoltura dell’Università di Milano e agronomo consulente impegnato in molte importanti realtà produttive, spiega: “per ora è cominciata la vendemmia soltanto per le uve da base spumante e, in alcuni casi, Sicilia in primis, per i vitigni precoci. Sembra confermato, in generale, un ritardo di circa 15 giorni, una vendemmia che potremmo definire di “annullamento dei mutamenti climatici”, da più parti evocati insistentemente. I dati sono tendenzialmente buoni e per i rossi potremmo ipotizzare una vendemmia qualitativamente allineata all’annata 2004, con quantità decisamente più contenute”.
“Andamento stagionale abbastanza buono, ma non dove è arrivata la grandine - commenta Lorenzo Landi, enologo consulente di aziende quali Cottanera, Cataldi Madonna, Lungarotti, ma anche direttore delle produzione del gruppo Saiagricola (Fattoria del Cerro, La Poderina, Colpetrone) - In Sicilia il tempo della raccolta è già arrivato, mentre nel resto d’Italia, in generale, dovremo aspettare dai 10 ai 15 giorni per i vitigni precoci e circa un mese per i tardivi. Un’annata che potremmo definire non eccessivamente tardiva, ma neppure precoce come quelle degli ultimi due o tre anni. Dal punto di vista delle caratteristiche qualitative, possiamo ipotizzare un’analogia con la vendemmia 2004, ma con un po’ di caldo in più, che ha pesato positivamente, mandando in moderato stress le vigne, e quantitativamente meno ricca, con una morfologia del grappolo, generalmente spargolo, a differenza della compattezza riscontrata nel 2004, il che dovrebbe contribuire decisamente alla qualità”.
Ottimista anche Attilio Pagli, enologo consulente a capo del gruppo Matura, importante società di servizi per aziende vitivinicole con sede in Toscana, che afferma: “una vendemmia positiva anche se i danni da grandine sono stati importanti. Le potenzialità qualitative sono ottime, di gran lunga superiori agli ultimi due, tre anni, con maturazioni equilibrate e gradazione alcoliche decisamente sotto controllo. Quantitativamente un’annata come lo scorso anno, cioè non particolarmente generosa”.

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