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VENDEMMIA 2011 - CLIMA TENDENZIALMENTE OTTIMISTICO NEI TERRITORI DEI GRANDI ROSSI (DAL PIEMONTE ALLA TOSCANA, DAL VENETO ALLA SICILIA), SPECIALMENTE DAL SUD ITALIA E CALO QUANTITATIVO GENERALIZZATO. ECCO I COMMENTI DI TANTE AZIENDE ...

Italia
Raccolta delle uve rosse nelle vigne italiane: clima tendenzialmente ottimistico

La vendemmia 2011 mantiene il suo carattere anticipato anche per le uve rosse e ormai, tranne qualche caso, sta volgendo pressoché al termine nelle zone a produzione “rossista”. I problemi dovuti all’ondata di calore agostana che Winenews ha definito una vera e propria “vampa”, ha decisamente interessato soprattutto le regioni del centro nord, creando non pochi problemi, peraltro ben affrontati almeno dalle aziende che hanno saputo interpretare bene l’emergenza presentasi a cavallo di ferragosto. I quantitativi sono in calo un po’ dappertutto (anche con percentuali importanti, nell’ordine del 30% in alcuni casi, sul 2010). La percezione è quella di un’annata buona, capace però di esprimere picchi qualitativi, probabilmente, più concentrati nelle regioni del sud. Decisivi questi ultimi giorni di settembre per chi ancora non ha completato le operazioni di raccolta. Il calo produttivo generalizzato potrebbe determinare una lieve ripresa dei prezzi della materia prima. Ecco, in sintesi, le caratteristiche della vendemmia 2010, emerse dai commenti raccolti da WineNews, che ha sentito molti dei produttori più importanti d’Italia.
Probabilmente, i vini ottenuti da questa vendemmia, in generale, saranno molto concentrati e alcolici, ma anche dotati di acidità importanti, il che potrebbe dare la possibilità di ricercare comunque equilibrio e, sen non proprio l’eleganza, almeno le doti caratteriali dei vini. Una vendemmia, probabilmente, più favorevole ad alcuni vitigni bianchi, per esempio lo Chardonnay, e dalle forti accelerazioni di maturazione per i vitigni a bacca rossa, che non dovrebbe favorire le varietà più precoci come il Merlot. Paradossalmente, le zone più vocate, con esposizioni a sud e terreni poveri, potrebbero essere quelle più penalizzate. Di sicuro una vendemmia che ha richiesto un grande lavoro non solo di preparazione, ma anche nel momento della raccolta stessa, per selezionare i grappoli meno stressati dal caldo.
Piemonte
Ottimismo e una certa sorpresa per i risultati fin qui acquisti nelle parole di Michele Chiarlo, patron della griffe piemontese: “la vendemmia va molto meglio del previsto. Certo la quantità è calata, almeno del 10%, ma la qualità delle uve che stiamo portando in cantina è buona. Una vendemmia decisamente anticipata ed entro questa settimana pensiamo di finire. Si tratta, qui in Piemonte, probabilmente della vendemmia più anticipata almeno degli ultimi 15 anni, anche più precoce di quella del 1997”. Piena soddisfazione per Pio Boffa, alla guida del marchio storico Pio Cesare, che non esita a definire la vendemmia 2011 “molto bella, contraddistinta da uve molto sane e capaci di dare vini importanti”.
Trentino
“La nostra vendemmia - spiega Fausto Peratoner, direttore della Cantina La Vis - è durata un mese preciso (dal 23 agosto al 23 settembre) e, sostanzialmente, ha rispettato le attese: anticipata e dalle uve più concentrate. La qualità è molto buona per i bianchi e le basi spumanti, per i rossi ancora dobbiamo attendere un po’ per dare un giudizio definitivo. La quantità è scesa dal 5 al 7% sul 2010, un elemento comune a tutto il Trentino “.
Veneto
Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, commenta: “la vendemmia sta andando bene, ma si tratta sicuramente di un’annata bizzarra, molto anticipata. I risultati, però, sembrano essere molto buoni, anche se abbiamo registrato un calo quantitativo almeno del 10%”. “La vendemmia sta andando bene - spiega Stefano Ferrante, direttore della produzione della Zonin - abbiamo sofferto relativamente i problemi dovuti al caldo e la qualità è molto interessante. Quantitativi in calo e anticipo della raccolta che si è fatto sentire, ormai abbiamo il 90% delel uve già in cantina”.
Ottimismo anche da parte di Marilisa Allegrini, alla guida insieme al fratello Franco della griffe veneta con splendidi tenimenti in Valpolicella, con proprietà anche a Montalcino e Bolgheri: “per noi non è stata una vendemmia così anticipata e stiamo ancora raccogliendo. Calo quantitativo tra il 10 e il 15%, ma la qualità sembra essere molto promettente”. 
Toscana
“Ci sono voci contrastanti sull’esito della vendemmia 2011 - spiega il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Ezio Rivella - tuttavia, nonostante il caldo notevole, è un’annata che fornisce elementi importanti su cui lavorare, specialmente per la produzione del versante nord della denominazione, dove i vini non hanno gradazioni eccessive e possiedono acidità interessanti. Un po’ più critica la situazione dove il caldo è stato più intenso. Un’annata - comunque - conclude Rivella - positiva per l’intero territorio”.
“L’abbassamento delle temperature è arrivato nel momento in cui stiamo raccogliendo il Sangiovese destinato alle selezioni migliori - spiega Marco Pallanti, presidente del Consorzio del Chianti Classico - e questo ci fa ben sperare. Per adesso la qualità delle uve è straordinaria e se il tempo resta in queste condizioni per altre due settimane, potrebbe rivelarsi una vendemmia migliore di quanti ci aspettassimo”.
“Stiamo cominciando proprio in questi giorni a raccogliere le uve destinate alle selezioni migliori di Nobile - spiega Federico Carletti, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano - Certo bisogna fare una selezione attenta dei grappoli, ma, poiché le annate calde hanno sempre favorito la qualità finale del Nobile di Montepulciano, sono ottimista anche se non sarà di sicuro l’annata del secolo”.
“Un’annata atipica, contraddistinta da un grande caldo - spiega Lamberto Frescobaldi, vice presidente dell’omonimo colosso enologico fiorentino - che ha favorito zone più fresche come il Chianti Rufina e le zone più alte del Chianti Classico. Non è certo l’annata favorevole ai vitigni precoci come il Merlot, ma il Sangiovese prometter molto bene. Sarà - continua Frescobaldi - una vendemmia di “cesello” cioè bisognerà lavorare con molta attenzione nella fase di raccolta per portare in cantina i grappoli migliori. Grappoli che il caldo ha molto concentrato o, nella peggiore delle ipotesi ha appassito, e per questo ci attendiamo un calo nelle rese almeno del 15% sul 2010. Una vendemmia abbastanza povera - conclude Frescobaldi - ma dagli esiti qualitativi interessanti”. “Le uve migliori sono ancora sulle piante - spiega Renzo Cotarella, direttore della Antinori - è stata e sarà una vendemmia difficile quella del 2011, più “saporita” che “potente”, probabilmente più vicina ai “desiderata” delle ultime tendenze di mercato. Le condizioni metereologiche attuali sono eccellenti e si preannuncia un fine vendemmia dove le viti dovrebbero arrivare con grande naturalezza”.
“Abbiamo cominciato la vendemmia l’8 di settembre - spiega Franco Biondi Santi il “gentleman del Brunello”, a capo della storica tenuta del Greppo di Montalcino - e adesso abbiamo dei vini che promettono molto bene, gradazioni importanti, certo, ma anche acidità sostenute. E’ una vendemmia che mette in evidenza le differenze tra le zone, soprattutto in un territorio come quello di Montalcino. La quantità è decisamente bassa anche con un decremento del 30%”.
Marche
“Una vendemmia particolare quella del 2011 - afferma Angela Velenosi, a capo dell’azienda marchigiana che porta il suo nome - il caldo è stato molto forte ed ha inciso sui quantitativi in modo decisamente importante, anche con riduzioni che si aggirano tra il 30 e il 40%. Per ora è difficile dare un giudizio definitivo sui rosso, mentre i bianchi sono meglio del previsto. L’anticipo della raccolta è stato netto, abbiamo cominciato il 10 agosto, la qualità però sembra buona”.
Per Michele Bernetti, proprietario della Umani Ronchi, azienda che ha rilanciato l’enologia marchigiana, si tratta di una vendemmia veloce “che abbiamo quasi concluso con il dato quantitativo in forte discesa anche del 20, 30%. La qualità sembra non essere così male, non è una vendemmia analoga alla 2003, con i bianchi un po’ più concentrati del solito e i rossi in buona forma, eccezion fatta per i precoci che hanno sofferto maggiormente. Prezzi della materia prima in leggera ripresa, grazie alla scarsità di prodotto”. Umbria
“Speriamo nella reidratazione degli ultimi giorni, portata dalle piogge. Per adesso - spiega Marco Caprai, patron dell’azienda leader del Sagrantino di Montefalco - il dato certo è quello del decremento quantitativo anche nell’ordine del 30-40%. Non abbiamo ancora raccolto il Sagrantino destinato ai cru, ma contiamo di farlo presto. Qualitativamente ci aspettiamo dei buoni risultati”.
“Le nostre uve sono ormai tutte in cantina - spiega Vincenzo Pepe, enologo della storica azienda umbra Lungarotti - è stata una vendemmia molto veloce, che ci ha impegnato per raccogliere il prima possibile, con quasi tre settimane di anticipo sul 2010. Il caldo notevole ha accelerato la maturazione e portato un calo delle quantità nell’ordine del 20-25%. Risultati qualitativi ancora da definirsi, ma con più di qualche analogia con il 2003”.
Abruzzo
“Ancora non abbiamo cominciato a raccogliere le uve più importanti - spiega Luciana Biondo, agronomo di Valle Reale - benché anche nel nostro particolare microclima il caldo non sia mancato. Tuttavia, le uve non ne hanno sofferto e procederemo alla raccolta con un anticipo abbastanza limitato sul 2010. I gradi alcolici non mancano, ma le acidità non sono male, non è una brutta vendemmia. Quantità ridotte anche del 30%”.
Puglia
“E’ stata una bellissima vendemmia - spiega Piernicola De Castris, alla guida dell’azienda di famiglia - con la quantità però in flessione del 10/15%. Ancora non abbiamo del tutto terminato, pur cominciando con una settimana di anticipo sul 2010”.
Sicilia
“Abbiasmo finito tranne che sull’Etna - spiega Alessio Planeta responsabile della produzione della griffe siciliana - calo quantitativo del 15% ma qualità decisamente buona, con un Nero d’Avola che probabilmente è uno fra i migliori di sempre. Una vendemmia “sudista” asciutta e di grande soddisfazione, in cui non c’è stata una calura eccessiva”. Più prudente Alberto Tasca, della storica azienda di Regaleali che spiega: “non abbiamo ancora finito la nostra vendemmia, per adesso l’’unico dato certo è un calo quantitativo nell’ordine del 10-15%”.
“Qualitativamente siamo molto soddisfatti - spiega Diego Cusumano, a capo, insieme al fratello Alberto, dell’azienda di famiglia - la quantità, invece, è calata del 20% sul 2010. I dati analitici sono molto buoni e il caldo di agosto ha accelerato la nostra raccolta fino ad un certo punto però”.
“La vendemmia 2011 è stata anticipata, 10 giorni sul 2010, ma le uve bianche ci sembrano - commenta Carmelo Bonetta dell’azienda Baglio del Cristo, emergente realtà produttiva siciliana, ma già capace di produrre vini importanti, e che quest’anno ha fatto incetta di riconoscimenti delle guide dei vini - al top, con belle acidità e strutture importanti. Siamo davvero molto soddisfatti. Sui rossi è ancora un po’ prematuro esprimere dei giudizi, abbiamo qualche vasca con gradazione alta, ma tutto sommato siamo molto contenti”.
“A Donnafugata la produzione, sia nella tenuta di Contessa Entellina che sull’isola di Pantelleria, registra un calo che si attesta sul 10%, dovuto all’andamento climatico che ha ridotto il numero di acini. La vendemmia è iniziata - spiega Antonio Rallo, a capo dell’azienda di famiglia, insieme alla sorella Josè - il 10 di agosto e le previsioni qualitative sono più che ottimistiche per le uve bianche. Sui rossi è ancora presto poter dare una stima attendibile, ma le premesse vendemmiali ci confortano”.
Franco Pallini

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