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TENIMENTI ANGELINI, IL RAMO D’AZIENDA DEL GRUPPO CHE GESTISCE LE ATTIVITÀ AGRICOLE DELLE MARCHE E VITIVINICOLE DELLA TOSCANA, CAMBIA NOME E STRATEGIA: DALL’INIZIO DEL 2014 È SOTTO L’EGIDA DELLA CAV. G.B.BERTANI, CHE ORA SI CHIAMA “BERTANI DOMAINS”

Italia
Emilio Pedron

Tenimenti Angelini, il ramo d’azienda del gruppo farmaceutico che gestisce le attività agricole delle Marche e vitivinicole della Toscana, cambia nome e strategia: dall’inizio del 2014 tutto è ricondotto sotto l’egida della cantina veronese Cav. G.B.Bertani (acquisita da Angelini al 100% nel 2012, ndr), che ha cambiato il proprio nome, per l’occasione, modificando la propria denominazione sociale in Bertani Domains srl, e conservando la sede sociale a Grezzana. Il nuovo gruppo comprende, così, la Cav. G.B. Bertani - Grezzana, la Tenuta Novare a Negrar (Verona), Puiatti Vigneti a Romans d’Isonzo (Gorizia), Val di Suga a Montalcino, Tre Rose a Montepulciano, San Leonino a Castellina in Chianti (Siena), Collepaglia a Jesi (Ancona), “per un totale di 500 ettari di terreni - si legge in una nota - di cui 350 vitati, divisi tra la zona dell’Amarone, del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano e 1.000 ettari di terreni agricoli nelle Marche. Nel 2013, complessivamente, sono state prodotte e commercializzate 3 milioni di bottiglie con un fatturato di 20 milioni di euro.
“Con “Bertani Domains” nasce così un gruppo che troverà una nuova collocazione nel panorama vitivinicolo di qualità italiano e internazionale, con l’intento di tracciare, nei prossimi anni, una traiettoria evolutiva di ampio respiro. La scelta di estendere il nome Bertani all’intero gruppo nasce dalla consapevolezza di quanto questo nome abbia, per i consumatori e per i mercati, una forte valenza simbolica. Nel settore enologico, Bertani non rappresenta, infatti, soltanto una prestigiosa e storica cantina veronese, ma racconta una filosofia, uno stile senza compromessi, che si traduce in una produzione rispettosa delle caratteristiche del terroir e delle specificità delle varietà. Estendere l’approccio Bertani all’intero gruppo rappresenta, quindi, una grande opportunità grazie all’esperienza di un brand altamente riconoscibile e apprezzato dai mercati internazionali. Verrà tuttavia rispettata l’autonomia ed esaltata e la specificità delle singole cantine.
L’approccio Bertani alla vitivinicoltura, che per il rigoroso elogio al terroir viene spesso definito “alla francese”, si sposerà, quindi, con il know-how e l’identità di ogni tenuta. La cura ed il rigore che, storicamente, caratterizzano Bertani, raggiungeranno così nuovi territori vinicoli altamente vocati, dotati di una propria individualità ma uniti dal nome Bertani, a garanzia di qualità e coerenza produttiva. “Bertani Domains” rimanda quindi ad una cultura vinicola dal respiro internazionale ma con l’obiettivo di proporre un nuovo modello vitivinicolo italiano: “il prestigio ed il profondo valore simbolico del nome Bertani”, spiega Emilio Pedron, ad del gruppo, “ci hanno indirizzato in maniera quasi naturale verso l’idea di estenderne la denominazione a livello corporate. Una scelta che rappresenta certamente un’opportunità per la riconoscibilità e l’apprezzamento sui mercati internazionali, ma sottolinea anche la responsabilità di una reputazione forte, che non accetta scorciatoie commerciali o compromessi qualitativi. Le singole Tenute manterranno comunque la propria autonomia ed individualità ed i prodotti continueranno ad essere contraddistinti dalle singole marche Bertani, Val di Suga, Tre Rose, San Leonino, Collepaglia e Puiatti, come appare attualmente in etichetta”.
Il nuovo gruppo, caratterizzato da una struttura leggera, moderna e pragmatica, si doterà di un centro di ricerca e comunicazione unificato, finalizzato allo sviluppo di una nuova cultura del vino. Adotterà una viticoltura di nuova concezione, in linea con le evoluzioni legate al cambiamento climatico, alla volontà di garantire la purezza varietale, alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Grande attenzione sarà riservata alle risorse umane, con la volontà di privilegiare i giovani. Infine, il nuovo modello di azienda sarà caratterizzato da una comunicazione moderna, in linea con i nuovi linguaggi e strumenti di informazione”.

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