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LA CALIFORNIA FA GUERRA ALLA SICCITÀ, E PER VINCERE HA BISOGNO DI CONTROLLARE I BACINI IDRICI SOTTERRANEI, CHE GLI AGRICOLTORI NON HANNO INTENZIONE DI MOLLARE. INTANTO, GALLO COMPRA LEDGEWOOD CREEK: PICCOLA AZIENDA CON UN RICCO BACINO IDRICO ...

Uno dei problemi che ogni anno si ritrovano ad affrontare i produttori di vino della California, è la siccità. Lo Stato che ospita i vigneti della Napa e della Sonoma Valley, vera riserva enoica degli Stati Uniti, conta da sempre sulle “riserve ghiacciate” della Sierra Neevada, ma nelle annate più dure, come quella che si appresta a vivere la California, bisogna per forza di cose attingere alle riserve idriche sotterranee che, a differenza di qualsiasi altro Stato Usa, non hanno ancora una regolamentazione pubblica. Finora, infatti, i singoli agricoltori hanno gestito direttamente le falde, secondo le proprie necessità: una situazione che il Governo non è più disposto ad accettare, convinto che l’acqua sia un bene troppo importante (basti pensare che, in un anno normale, il 40% dell’acqua che utilizzata nello Stato arriva da queste riserve, percentuale che sale al 60% nelle annate di più dure, ndr) per lasciare che se ne occupino, in maniera del tutto disorganizzata, allevatori ed agricoltori del territorio. Le cose cambieranno presto, perché il Senatore Fran Pavley ha già messo in moto la macchina legislativa che porterà le riserve idriche californiane sotto il diretto controllo dello Stato della California, nonostante le prevedibili barricate di chi, fino ad ora, ha attinto dal sottosuolo senza alcun tipo di vincolo.
Certo, il liberismo economico degli Usa riguarda anche lo sfruttamento della proprietà privata, e l’iter non sarà semplice, anche perché c’è chi, come uno dei primi produttori enoici del Paese, E. & J. Gallo Winery, guarda ancora con grande interesse alle riserve idriche sotterranee, da gestire direttamente. È anche in quest’ottica, infatti, che va letta l’ultima acquisizione del colosso da 75 milioni di bottiglie: Ledgewood Creek Winery, piccola azienda da 400 acri, ed una produzione a dir poco modesta, 15.000 bottiglie, ma che nasconde un immenso bacino idrico che, oggi, vale più del petrolio. Sempre che il Governo californiano non riesca nel proprio intento, e diventare il gestore diretto delle falde acquifere dello Stato ...

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