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Al via la coltivazione dei primi 4 incroci di vite tolleranti alla botrite selezionati dalla Fondazione Edmud Mach. “Iasma Eco 1”, “Iasma Eco 2”, “Iasma Eco 3” e “Iasma Eco 4”, questi i loro nomi, iscritti nel Registro nazionale delle varietà di vite

Al via la coltivazione dei primi quattro nuovi incroci di Vitis vinifera selezionati dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (www.fmach.it), centro d’eccellenza mondiale nella ricerca vitienologica, e tolleranti alla botrite. “Iasma Eco 1” (a bacca rossa), “Iasma Eco 2” (a bacca rossa), “Iasma Eco 3” (a bacca bianca) e “Iasma Eco 4” (a bacca bianca), questi i loro nomi, sono stati iscritti nel Registro nazionale delle varietà di vite. Si tratta dei primi frutti dell’attività di miglioramento genetico della vite per incrocio naturale iniziata 16 anni fa. E il materiale sarà presto messo a disposizione degli operatori interessati attraverso dei canali specifici come il Consorzio Innovazione Vite, che gestirà il brevetto delle varietà. Intanto a San Michele si sta già puntando alla selezione di varietà tolleranti a oidio e peronospora. “Inizia, finalmente, una nuova epoca per il miglioramento genetico della vite a San Michele - afferma il Presidente della Fondazione Edmund Mach Francesco Salamini - e promettiamo il prossimo arrivo di varietà di vite resistenti”.
Le quattro varietà sono state scelte dai ricercatori tra oltre 300 piante ottenute per seme, selezionate a più riprese e in diversi ambienti. Ora sono in fase di selezione altre varietà “candidate” all’iscrizione provenienti da 17.000 semenzali di cui ben 250 sono in costante osservazione. “Sono stati necessari 16 anni di attività per licenziare queste varietà - spiega Marco Stefanini, responsabile della piattaforma di miglioramento genetico della vite del Centro Ricerca e innovazione - I tempi del miglioramento genetico sono molto lunghi per garantire ai produttori materiale effettivamente innovativo e migliorativo però le tecniche di analisi molecolare hanno permesso di ridurre alcuni tempi altrimenti necessari”.
Le varietà a bacca rossa Iasma Eco 1 e Iasma Eco 2 (entrambe incroci Teroldego x Lagrein) presentano caratteristiche di notevole rusticità nei confronti dei marciumi del grappolo, ma presentano anche un elevato contenuto in antociani e polifenoli totali ed un ottimo rapporto zuccheri-acidi. Dalle loro uve si ottengono vini con buona corposità e consistenza e con un buon contenuto in tannini e aromi a gradevole nota floreale-fruttata. Le varietà a bacca bianca Iasma Eco 3 e Iasma Eco 4 (entrambe incroci Moscato Ottonel x Malvasia di Candia ) si caratterizzano per il loro diverso e complesso contenuto aromatico. Dalla prima si ottengono vini freschi leggermente aromatici che ricordano le erbe melissa e salvia con note floreali-fruttate, di medio corpo e buona sapidità, mentre Eco Iasma 4 può dare valide soluzioni e interpretazioni a vini da vendemmia tardiva.
Il team di lavoro che ha portato a questo primo importante risultato è composto da Marco Stefanini (coordinatore), Ivana Battocletti, Giulia Betta, Marco Calovi, Giuliano Calovi, Andrea Campestrin, Cristian Chiettini, Silvano Clementi, Monica Dalla Serra, Cinzia Dorigatti, Renato Pedron, Tiziano Tomasi, Antonella Vecchione, Monica Visentin, Alessandra Zatelli, Luca Zulini.

Focus - Che cosa è la botrite
La Botrytis cinerea o muffa grigia è un fungo parassita aerobico, cioè che si sviluppa in presenza di ossigeno, e polifago, cioè che può attaccare piante diverse, attaccando principalmente i frutti, ma a volte anche germogli e foglie. Le infezioni avvengono ad opera dei conìdi, cellule tondeggianti disperse per mezzo di vento e acqua che si fissano sulla superficie del vegetale; quando l’umidità raggiunge o supera il valore del 90% producono le ife (cellule filamentose) responsabili dell’invasione dei tessuti che avviene normalmente attraverso ferite e lesioni ma che in alcuni casi avviene in modo attivo mediante digestione chimica delle pareti cellulari della buccia. Si possono avere infezioni dai 5°C fino ai 30°C ma la temperatura ottima per l’accrescimento del fungo è tra i 18°C e i 25°C. Al termine del periodo d’incubazione la superficie delle zone colpite è coperta dalla tipica muffa grigia che non è altro che l’insieme dei conidi. Il fungo sverna sotto forma di micelio diffuso sugli organi attaccati, o attraverso particolari organi di sopravvivenza, gli sclerozi, visibili come macchie nerastre sui tralci dell’anno. Da essi a primavera si sviluppa la forma conidica dalla quale riparte il ciclo biologico. Nelle annate con primavere ed estati molto piovose, la muffa grigia può provocare danni ingenti, soprattutto dove si lavora con l’obiettivo della qualità. Un attacco di Botrytis cinerea può ridurre la produzione in termini di peso ma, ancora peggio, può rendere difficoltoso il processo di vinificazione, generare odori anomali e danneggiare la piacevolezza dei vini nel tempo, a causa della presenza nelle uve ammuffite di laccasi, enzima ossidativo dei polifenoli.

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