Dopo l’esito negativo delle analisi microbiologiche (svolte affidate alla dottoressa Emilia Garcia Moruno, del Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti), anche da quelle chimiche (a cura della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, coordinate da Mario Malacarne) non ci sarebbe traccia di sostanze illecite nei vini analizzati nell’inchiesta “Sauvignon Connection”, condotta dalla Procura di Udine, e per la quale il 15 dicembre è prevista l’udienza preliminare. E anche questa volta, ad anticipare l’esito della perizia, riporta il quotidiano “Messaggero Veneto”, è l’avvocato di quasi tutte le cantine indagate, Giuseppe Campeis.
Ora le due perizie andranno analizzate e comparate in profondità, anche se, da quanto emerso ad oggi, sembrano giocare a favore della difesa. Ma i giochi sono tutt’altro che fatti perchè, come ribadito più volte dal Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, l’accusa dispone di “altri elementi oggettivi d’indagine”, e l’esito negativo delle analisi non sarebbe “una smentita, ma semplicemente una non conferma”.
L’indagine era partita in settembre coinvolgendo 17 cantine tra Udine e Gorizia, per allargare i propri confini anche ad Abruzzo e Umbria, con la Procura di Udine (la figura intorno a cui ruota tutta l’inchiesta, coordinata dal pm Marco Panzeri, è il consulente Ramon Persello, ndr), ad indagare per la presunta contraffazione del vino con addittivi ed aromi chimici, ma non pericolosi per la salute, come specificato fin dall’inizio (i primi di settembre) dagli inquirenti.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025