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Se c’è un Paese che non ha nulla da imparare nella difesa del proprio patrimonio vitivinicolo, è la Francia, che è riuscita a far rientrare l’anno “1855”, quello della classificazione di Bordeaux, tra le menzioni tradizionali riconosciute dalla Ue

Se c’è un Paese che non ha davvero nulla da imparare nella difesa del proprio patrimonio vitivinicolo, sia da un punto di vista commerciale che culturale, è la Francia che, dopo cinque anni di battaglie, è riuscita a far rientrare l’anno “1855”, quello della classificazione di Bordeaux, tra le menzioni tradizionali riconosciute e tutelate dall’Unione Europea. A portare avanti l’iniziativa, ovviamente, è stato il Conseil des Grands Crus Classés che, adesso, come racconta il magazine Uk “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), è l’unico soggetto che potrà fregiarsi della menzione “1855”, perché rappresenta gli châteaux bordolesi della classificazione napoleonica, mentre qualsiasi altra azienda o società non potrà fare alcun riferimento storico a questa data. Quella di difendere l’anno simbolo di Bordeaux, del resto, è una necessità emersa più di un anno fa, quando la Heracles, società cui faceva capo il sito di e-commerce più longevo d’Europa, “1855.com”, fu messa in liquidazione, con un buco di 40 milioni di euro e 11.000 clienti che non avevano mai ricevuto i loro Bordeaux en primeur, con un danno d’immagine enorme che ebbe ovviamente riflessi su tutta la denominazione.

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