- Francia, il creatore di Liber Pater condannato per frode
Loic Pasquet che in pochi anni è riuscito nell’impresa di far lievitare il prezzo del suo Liber Pater, una semplice denominazione Bordeaux Graves, sconosciuta in precedenza, da 80 a 3.000 euro a bottiglia, è stato condannato per frode dal Tribunale Penale di Bordeaux. L’imprenditore, a cui è stata sospesa la pena, è stato condannato a 12 mesi ed a 30.000 euro di multa per aver perpetrato un falso in bilancio al fine di ottenere da FranceAgriMer, l’organizzazione pubblica dei prodotti agricoli e del mare, 600.000 euro di sovvenzioni comunitarie per la promozione dei propri vini fuori dell’Unione Europea. Ora Loic Pasquet deve rimborsare a FranceAgriMer la somma di 230.000 euro, che corrisponde ad un pagamento di sovvenzioni nel 2012. Un primo pagamento di oltre 300.000 euro ad FranceAgriMer era stata risolta dalla famiglia del “vignaiolo”.
Secondo il Pubblico Ministero Pasquet, ingegnere dei materiali, ha “prodotto fatture” attraverso un partner finanziario in Cina, EuropAsia, “sapendo che esse non corrispondevano a servizi prestati” e così “ha consapevolmente ingannato FranceAgriMer”. Inoltre, in udienza, sono state contestate irregolarità nello schedario viticolo, nel registro dello zuccheraggio, nelle fatturazioni e sull’identificazione e sul numero di bottiglie prodotte.
Secondo l’avvocato di FranceAgriMer, Me Elisa Corazza, Loic Pasquet aveva “sviluppato una fantasia attorno ad un vino raro venduto 100 volte più caro a degli acquirenti stranieri, ma per crescere aveva bisogno di un aiuto provvidenziale”. L’avvocato di Loic Pasquet, Michel Herlemont, ha sostenuto che il suo cliente è stato vittima del suo partner commerciale cinese, “un truffatore” che voleva “mettere le mani” su uno stock di bottiglie inviate in Cina, e sull’“incompetenza” dei suoi commercialisti.
L’Institut national de l’origine et de la qualité (Inao) che si era costituita parte civile per il mancato rispetto della legge sulle denominazione di origine protette, ha ottenuto 1 euro simbolico di risarcimento. Loic Pasquet, che vende tutta la sua produzione all’estero, particolarmente Russia e Cina, ha costruito la sua reputazione, sostenendo di produrre un vino “dal gusto dimenticato” ottenuto da “vecchi” vigneti pre-fillosserici.
Ora i Liber Pater prodotti dal 2004 non sono altro che un blend di vitigni tradizionali di Bordeaux, quali Merlot e Cabernet. Il “vigneron” si è difeso dicendo che queste uve dimenticate, piantate nel 2010, sono state vinificate, per la prima volta, nella vendemmia 2015. Ora è in corso un’indagine dopo la scoperta che, a metà novembre, 500 delle sue viti sono state tagliate con delle cesoie. Nel 2011 Pasquet è stato premiato dalla prestigiosa Revue du Vin de France come “scoperta dell’anno”.
Fonte: www.20minutes.fr
- Australia, nasce Treasury Chateau & Estate per gestire i marchi di lusso
Treasury Wine Estates, uno dei colossi del vino globale, con 11.000 ettari di vigneto sparsi per il mondo e 30 milioni di casse vendute annualmente, dopo aver acquistato nel 2015 il settore vino di Diageo per 600.000.000 dollari, ha deciso di creare Treasury Chateau & Estate per gestire i marchi di lusso europei acquisiti, sul mercato Usa. La nuova divisione sarà diretta da Jonathan Nahrgang. Sandra LeDrew, presidente di Twe Americas, ha precedenti esperienze con molte di queste nuove aziende, avendo guidato Diageo Chateau & Estate come presidente dal 2009-2011.
“Ho avuto il piacere di incontrare molte delle famiglie che stanno dietro questi iconici marchi di lusso e sarà un privilegio rappresentarli negli Stati Uniti”, ha dichiarato LeDrew. “Il nuovo portafoglio ci permetterà di aprire delle porte che forse non sarebbero state così aperte, dandoci la possibilità di essere presente nel modo migliore nei mercati più importanti.
“Treasury Chateau & Estate gestirà una vasta gamma di vini francesi di lusso, con una schieramento di Borgogna che comprende Domaine Jean Grivot, Domaine Michel Niellon, Domaine de Courcel, Domaine Tollot Beaut, Domaine Pierre Gelin, Domaine Pierre Matrot, Domaines Blain Gagnard e Gagnard Delagrange, Domaines Alain Chavy e Jean Louis Chavy, Domaine Bruno Colin, Domaine Aurelien Verdet, Domaine Anne Gros, Domaine Pierre Damoy, Domaine Robert Vocoret, Vins Auvigue, Domaine Joseph Burrier e Domaines Laurent Cognard e Laurent Mouton.
Sandra LeDrew ha definito questi vini “la schieramento” di Borgogna più forte negli Stati Uniti”. Ma non solo Borgogna. Nel gruppo di Treasury Chateau & Estate ci sono anche Chateau de Carles e Chateau Joanin Bécot (Bordeaux), Chateau Minuty (Provenza) e Domaine Anne Gros et Jean Paul Tollot (Linguadoca). Tra i vini italiani c’è La Tordera, specializzata in Prosecco e Volpe Pasini, specializzata sui vini della Doc Colli Orientali del Friuli. Dalla Spagna, Campo Eliseo e Campo Alegre, gestiti da una joint venture tra Michel e Dany Rolland e Francois Lurton. L’ingresso dei vini ex Diageo offre a Twe un impressionante alone di lusso in grado di completare e arricchire il suo portafoglio.
Fonte: www.shankennewsdaily.com
- Uk/Usa, i flavonoidi del vino rosso aiutano a prevenire le disfunzioni erettili
Secondo una ricerca effettuata congiuntamente dall’University of East Anglia (Uea-Uk) and Harvard University (Usa), gli uomini che consumano una dieta alimentare ricca di flavonoidi - elementi reperibili nella frutta e nel vino rosso - sarebbero meno soggetti a soffrire di disfunzioni erettili. Tra i flavonoidi i più indicati, ci sono gli antociani che si trovano nei mirtilli, ciliegie, more, ribes nero, ravanelli e vino rosso e i flavanoni e i flavoni che si trova negli agrumi. La notizia è arrivata dopo che funzionari del Regno Unito hanno proposto di tagliare il limite del bere settimanale consigliato a 14 unità di alcol per uomini e donne e con almeno due giorni liberi dall’alcool alla settimana.
Dame Sally Davies, medico capo per l’Inghilterra e il Galles, è stato citata in un’intervista perché l’idea che il vino rosso abbia effetti benefici per la salute è una diceria da “vecchie signore”. Il professor Aedin Cassidy dell’University of East Anglia (Uea), commentando lo studio, ha detto che, “gli uomini che consumavano regolarmente cibi ricchi di questi flavonoidi hanno avuto il 10% in meno di probabilità di soffrire di disfunzione erettile. In termini di quantità, stiamo parlando solo alcuni porzioni alla settimana... Le primi fonti di antociani, flavoni e flavanoni consumati negli Stati Uniti sono fragole, mirtilli, vino rosso, mele, pere e agrumi”. Tuttavia, Uea è stato attenta a non spingere il messaggio del troppo consumo di vino dicendo che era particolarmente interessato a fare più ricerca sui mirtilli. Lo studio ha anche riscontrato che un consumo totale di frutta superiore è associato ad una riduzione del 14% del rischio di disfunzione erettile - o del 21% quando combinato con l’esercizio fisico. “Dietary flavonoid intake and incidence of erectile dysfunction” è stato pubblicato da The American Journal of Clinical Nutrition.
Fonte: www.decanter.com - www.uea.ac.uk
- Albania, in vista l’adesione all’Oiv?
Per la Settimana Verde internazionale di Berlino, la presidente e il direttore generale Oiv, Monika Christmann e Jean-Marie Aurand, nel pranzo organizzato da Kordula Kovac, membro del Bundestag e presidente del Gruppo Vino, tra gli altri, hanno incontrato Edmond Panariti, Ministro dell’Agricoltura albanese. Il ministro si è mostrato molto interessato all’Oiv e alle sue attività, in un momento in cui l’Albania vuole rilanciare la produzione viticola e modernizzare il settore. I vini albanesi hanno grandi potenzialità da sviluppare anche se non sono molto conosciuti.
L’Albania ha una storia vitivinicola antica e la produzione negli ultimi tempi si è intensificata. Nel paese delle aquile sono presenti un folto gruppo di vitigni autoctoni quali il Shesh, Kallmet, Vlosh, Debinë, Serinë, Pulës, Manakuq, oltre a vitigni internazionali quali Merlot, Sangiovese, Barbera, Chardonnay, Primitivo, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Moscato.
Secondo un recente report, il governo albanese sta investendo molto nel settore, incentivando gli agricoltori che impiantano nuovi vigneti con 5.000 dollari ad ettaro. L’area potrebbe diventare una nuova frontiera del mercato del vino, non solo per il paese ma anche per l’immenso bacino russo. Le iniziative dovrebbero però essere supportate da un know how particolarmente rivolto ai produttori con collaborazioni con personale tecnico nazionale ed internazionale, nonché strategie di marketing ad hoc per la valorizzazione del territorio e dei vitigni autoctoni e sostegno per la partecipazioni alle fiere internazionali.
Fonte: www.oiv.int - www.you_wine
- Germania, Eiswein la vendemmia 2016
Il 18 e 19 gennaio, in quasi tutte le regioni vinicole tedesche, è stato possibile raccogliere le uve, soprattutto Riesling, Silvaner e Pinot Noir, per la produzione di Eiswein o Vini di Ghiaccio. La notizia è stata comunicata dal German Wine Institute (Dwi). Con le temperature arrivate fino a -11°C, le condizioni erano perfette.
Per vendemmiare gli Eiswein il termometro deve arrivare almeno -7°C, quindi una temperatura inferiore è migliore perché la concentrazione del succo d’uva negli acini aumenta con le basse temperature. Il contenuto di zucchero, negli Eiswein 2016, era quindi alta, fino ad oltre 220° Oechsle. Nelle ultime settimane, la maggior parte dei viticoltori aveva abbandonato la speranza di fare Eiswein. Erano sia già raccolte le uve come “Beerenauslese” o erano stati costretti a scartarne una parte, nonostante che le uve nel 2015 erano molto sane e quindi ideali per il raccolto di Eiswein. Per questo molte proprietà hanno deciso di rischiare e hanno lasciato i grappoli appesi alla vite.
Gli Eiswein sono una vera specialità e una rarità: l’ultima raccolta era stata nel 2012. I vini del ghiaccio dalle regioni vinicole della Germania di solito hanno alti livelli di zucchero naturale, oltre 100 grammi litro, ma a differenza di vini da dessert dei paesi del sud sono relativamente bassi in alcool - spesso con solo il 7%. Sono un ottimo aperitivo e sono un complemento perfetto per i dessert a base di frutta, gelati o sorbetti.
Fonte: www.germanwines.de
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