La malattia di Pierce o, come la conosciamo in Italia, la Xyella (dal nome del batterio responsabile), potrebbe avere le ore contate. Non letteralmente, ma la ricerca sul flagello che ha decimato gli ulivi pugliesi, e cha dall’altra parte dell’Oceano attacca la vite, creando danni per 100 milioni di dollari ogni anno, ha forse compiuto un passo decisivo: gli scienziati dell’Università di Davis, in California, hanno scoperto l’enzima che consente al batterio della Xylella di diffondersi da un impianto all’altro. L’hanno chiamato “LesA”, ed è l’enzima che, muovendosi tra le cellule della pianta, permette al batterio della Xylella fastidiosa di invadere la pianta, vivendo all’interno dei tessuti xilematici della vite, nutrendosi dei composti lipidici della pianta stessa. Adesso, come racconta il magazine Uk “Decanter (www.decanter.com), sarà fondamentale approfondire la scoperta e lavorare ad una soluzione, ma di nuovo c’è che adesso si sa come agisce il batterio della Xylella, che fino a poche settimane fa si pensava si limitasse a bloccare gli xilemi della pianta impedendo l’afflusso di acqua, non che potesse produrre enzimi e proteine in grado di aiutare i batteri ad infettare le piante.
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