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La vendemmia 2015 da presentare, ma anche le vecchie annate per far capire il potenziale di invecchiamento, e poi ancora territorio, i vini vulcanici e non solo: ecco “Soave Preview”, di scena il 19 a 20 maggio, a Monteforte d’Alpone

Italia
Le colline di Soave

Il Soave, una delle più importanti denominazioni bianchiste d’Italia (oltre 7.000 ettari di vigneto, e più 55 milioni di bottiglie, nel 2014, tra Soave e Soave Classico), si prepara a chiudere il tour delle grandi anteprime dei vini del Belpaese: ecco “Soave Preview”, di scena il 19 a 20 maggio, a Monteforte d’Alpone, nel Palazzo Vescovile, firmata dal Consorzio Tutela Vini Soave (www.ilsoave.com), dove per oltre 150 giornalisti attesi da tutto ilmondo sarà in assaggio la vendemmia 2015 del Soave, ma anche vecchie annate per mostrare la longevità del grande bianco veneto (con una degustazione di 10 annate di Soave e Soave Classico guidata da Kerin O’Keefe, firma di “Wine Enthusiast” per l’Italia, il 19 maggio), e dove si parlerà anche di vini vulcanici (il 20 maggio, con “Volcani Wines 2016”, convegno-degustazione con il Master Sommelier John Szabo) e, tra tour sul territorio e nelle cantine, anche del progetto “Colline vitate del Soave”, per valorizzare la prima Doc del vino del Belpaese iscritta nel registro del “Paesaggio rurale di interesse storico”.
Evento che, per la prima volta (il 21 e 22 maggio), aprirà le porte anche agli enoappassionati, che potranno assaggiare così l’ultima annata del Soave che, spiega il Consorzio, “presenta un grande equilibrio tra le componenti acide, zuccherine e sapide. Un’annata decisamente più classica rispetto a quella del 2014, caratterizzata da sentori di agrume verde e da una spiccata acidità, e rispetto anche alla 2013, caratterizzata invece da una salinità e da un corpo più vigoroso”.
Ma si parlerà anche di biodiversità, altro tema al centro di “Soave Preview”, grazie agli incoraggianti risultati riscontrati nell’area di produzione del Soave, in base al protocollo “Biodiversity Friend” messo appunto, nel 2010, dalla World Biodiversity Association.

Focus - Institute of Masters of Wine: Jane vince il contest lanciato dal Soave
Si chiama Jane Nisbet Huseby, ed è lei la studentessa del prestigioso Masters of Wine Institute di Londra che ha vinto il primo contest lanciato dal Consorzio del Soave, in vista di “Soave Preview”, Con un saggio breve dal titolo “Volcanic Wines, a new notion of terroir: explain how cross-territorial marketing and communication can be used as an opportunity for Soave and Italian volcanic wines” vale a dire “Vini vulcanici: illustrare come il marketing cross-territoriale e la comunicazione possono rappresentare un’opportunità per il Soave e i vini italiani da suolo vulcanico”, grazie al quale Jane si è distinta tra gli altri partecipanti per aver colto il valore del “fenomeno vulcano” quale importante leva di marketing territoriale nello sviluppo di strategie promozionali condivise tra i vari comprensori produttivi di pertinenza.
Jane Nisbet Huseby, scozzese di nascita ma oggi residente in Norvegia, lavora da oltre dieci anni nel mondo di vino come consulente di strategia internazionale. Si affianca a cantine e importatori nello sviluppo di prodotti e strategia, oltre ad organizzare degustazioni e a partecipare come speaker ad eventi sul vino. Per sette anni, Jane ha vissuto in Cile dove tutt’ora possiede un’agenzia di marketing, che organizza visite per esperti nelle oltre sessanta cantine che segue tra Cile e Argentina.
“Questo contest - ha sottolineato la vincitrice - è un’eccellente iniziativa tra il Consorzio del Soave e l’istituto dei Masters of Wine. Sono molto soddisfatta ed onorata che il mio saggio breve abbia vinto e spero che il mio contributo possa in futuro fare la differenza in termini di marketing e di posizionamento dei vini da suolo vulcanico”.
“Ci ha fatto molto piacere collaborare - sottolinea Olly Champan, manager per la programmazione e lo sviluppo dell’Istituto dei Masters of Wine - con il Consorzio del Soave su questa iniziativa. Dare agli studenti dell’Istituto l’opportunità di lavorare con tali organizzazioni rafforza infatti il loro apprendimento nell’ambito del programma di studio”.
Il contest lanciato poco più di un mese fa ha visto la partecipazione di studenti provenienti da numerosi paesi, inclusi da Gran Bretagna, Norvegia, Germania, Francia, Usa e Canada. L’idea di creare un concorso che coinvolgesse i futuri Masters of Wine è nata nel Seminario di Londra (Febbraio 2016) dedicato ai vini da suolo vulcanico dove l’autorevole Istituto ha espressamente richiesto la presenza del Consorzio del Soave tra i protagonisti della giornata. “Si tratta di un lavoro che abbiamo intenzione di sviluppare - spiega Aldo Lorenzoni, direttore Consorzio del Soave - soprattutto sul fronte estero. Abbiamo ricevuto numerosi elaborati ricchi di spunti e di chiavi di lettura originali ed interessanti che verranno sicuramente valorizzati. Inoltre è sempre utile e costruttivo capire come ci vedono gli altri, soprattutto se si tratta di esperti di vino che vivono ed operano all’estero: questo infatti ci mette nelle condizioni di migliorare il nostro approccio e di ideare proposte promozionali che siano in sintonia con i mercati nei quali andiamo ad operare”.

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