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Vendemmia 2016: buona/ottima nei territori dei migliori vini bianchi. Raccolta in ritardo sul 2015, qualche sacrificio quantitativo, ma qualità molto interessante. A dirlo a WineNews autorevoli testimoni di ciò che accade tra i filari italiani

Italia
Verso una buona annata per le uve bianche nel 2016 tra i vigneti di tutta Italia

Una vendemmia bianchista, quella targata 2016, che parte con buone/ottime aspettative in tutto lo Stivale. Le operazioni di raccolta sono partite da fine agosto, in casi abbastanza rari a ben guardare, e stanno entrando nel vivo in questi giorni, per culminare con la fine di settembre. Quindi, in generale, circa una settimana in ritardo sul primo taglio del 2015.Favorita da temperature estive tendenzialmente non estreme in tutte le zone di produzione, addolcite ulteriormente da buone escursioni termiche, la raccolta dei vitigni a bacca bianca potrebbe esprimere vini equilibrati, fragranti e strutturati, in grado anche di evolversi nel tempo. Si tratta, in generale, di una vendemmia esente da criticità pronunciate, a partire dal contrasto delle principali malattie della vite, anche se in alcune zone qualche problema è arrivato dalla grandine e da casi non sporadici di aborti floreali, elementi entrambi che andranno però ad incidere soprattutto sul piano quantitativo. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che dovrebbe consegnare un potenziale produttivo in calo sul 2015, più pronunciato o meno a seconda delle Regioni.
Come ogni anno, difficile tracciare un quadro senza eccezioni e/o con certezze definitive, tuttavia il clima tra gli addetti ai lavori sembra positivo e, se le condizioni metereologiche resteranno invariate per il mese appena iniziato, dovremmo assistere ad un esito qualitativo molto interessante.
Questo in sintesi lo scenario che emerge dalle testimonianze raccolte da WineNews nei territori più importanti per la produzione dei vini bianchi del Belpaese, da Nord a Sud. Una tipologia che sembra incontrare sempre più le preferenze dei consumatori, portando al contempo l’Italia del vino ancora più al centro dell’interesse internazionale, grazie alla sua ricchezza ampelografia che, in fatto di vitigni bianchi, è decisamente generosa.
A partire dall’Alto Adige la vendemmia bianchista del Belpaese porta con sé buone sensazioni anche se in questo territorio “la raccolta è decisamente in ritardo tra i 10 e i 15 giorni - spiega Hans Terzer, winemaker della cantina San Michele Appiano - ma la situazione è sostanzialmente positiva, i vigneti sono in salute, forse avremo un po’ di Sauvignon in meno, ma dovremmo essere vicini alla media dei raccolti precedenti. Naturalmente - conclude Terzer - se le prossime tre settimane saranno di bel tempo, ci ricorderemo di questa vendemmia.
“Ancora non abbiamo cominciato - spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave - la Garganega è una varietà medio tardiva e quest’anno la raccolta è un po’ in ritardo. Cominceremo nell’ultima settimana di settembre, ma - prosegue Lorenzoni - ci sembra un’annata tendenzialmente ideale che mixa le caratteristiche positive delle due precedenti vendemmie. Della 2014 possiede la freschezza e l’eleganza aromatica della 2015 la sostanza e la struttura. Probabilmente ci sarà una quantità minore dell’anno scorso ma la qualità dovrebbe essere superiore, con qualche assonanza anche con la vendemmia del 2010”.
In Friuli Venezia Giulia e precisamente nel Collio, la vendemmia dei bianchi è cominciata in leggero anticipo sulle previsioni che ne davano l’avvio intorno al 10 di settembre. “Abbiamo cominciato proprio in questi giorni la nostra raccolta - spiega Gianni Venica dell’omonima griffe enoica - approfittando di una chiusura agosto davvero splendida che ha leggermente accelerato le maturazioni dei vitigni a bacca bianca. Il caldo mai eccessivo e gli sbalzi termici della notte ci hanno consegnato uve molto interessanti, mentre dal punto di vista quantitativo ci attendiamo un po’ meno uva sul 2015, un -10%, a causa delle difficoltà di fioritura primaverili”.

Ad Orvieto, zona bianchista per eccellenza dell’Umbria, la vendemmia dei grappoli a bacca bianca favorita “dalla disponibilità d’acqua, da temperature estive non estreme e da escursioni termiche tra giorno e notte molto pronunciate, sembra molto buona - spiega Massimo Pasquini, enologo aziendale del Castello della Sala, la dependance umbra di Antinori - abbiamo cominciato il 22 agosto raccogliendo lo Chardonnay e attualmente stiamo vendemmiando il Sauvignon. Termineremo la settimana prossima con i vitigni internazionali per poi passare al Grechetto. Quantità in leggera crescita sul 2015 e qualità molto interessante”.
Nella terra del Verdicchio, nelle Marche, Alberto Mazzoni direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini parla di condizioni meteorologiche contraddistinte da un’assenza “dell’estate e dell’inverno, nelle loro manifestazioni più intense. E così a Matelica la vendemmia comincerà nella terza settimana di settembre, visto l’altimetria particolarmente pronunciata dei vigneti e a Jesi è cominciata solo per le uve richieste per le basi spumante. Per i Verdicchio destinati ai vini di base si comincerà a raccogliere nella prossima settimana, per proseguire, gradualmente, fino all’inizio di Ottobre”.
Sentiment confermato anche da Michele Bernetti, alla guida di Umani Ronchi: “non abbiamo ancora raccolto nulla a parte le basi spumanti. Ci avviciniamo al Verdicchio, se tutto va bene inizieremo tra una decina di giorni. Ad ora la situazione è buona, sembrerebbe una vendemmia più abbondante e più tardiva rispetto agli ultimi anni. È stata una stagione molto fresca, con tanta escursione termica in esteta, e quindi le uve sono sane e hanno buona acidità. Dipende dalle prossime settimane, le previsioni meteo non sono favorevolissime ma speriamo bene, se le cose restano così potrebbe essere una buona annata.
A dare un sguardo complessivo sulla Campania enoica il professore di enologia dell’Università Federico II di Napoli Lugi Mojo: “fino ad adesso la situazione mi sembra complessivamente positiva. Ci sono state delle gelate primaverili che hanno penalizzato quantitativamente, in Irpinia, alcuni areali che producono Greco. Ma a parte questo non ci sono grossi problemi. L’unica vera incognita che pende come una “Spada di Damocle” è quella dei temporali improvvisi e delle grandinate che li accompagnano. Un fenomeno che negli ultimi 10 anni è andato crescendo e che, probabilmente, rappresenta il unmutamento climatico più evidente. Nel resto della Campania, si è già iniziato nel Cilento con il Fiano, poi tra 20-25 giorni si proseguirà con la Falanghina, come in Irpinia con Fiano e poi Greco. Nelle zone di produzione del Falerno, come nel Beneventano - prosegue Mojo - si comincerà la vendemmia fra una decina di giorni, mentre si è già iniziato a raccogliere il Pallagrello e mi pare che le uve bianche precoci siano quest’anno leggermente avvantaggiate. I pare che si possa essere ottimisti se per altri 20 giorni il tempo resterà così.
In Sardegna, la situazione è positiva soprattutto dove è stato possibile irrigare ma molto importanti anche le “escursioni termiche che hanno favorito i vitigni a bacca bianca, Vermentino in testa - spiega Mariano Murru enologo di Argiolas - i primi grappoli li abbiamo raccolti una settimana fa per i vini più freschi e immediati e sono di qualità molto buona. Dalla prossima settimana, invece, raccogliamo i Vermentino per i vini più importanti, il Nasco e la Malvasia, in una situazione fin qui ottimale. Quantitativamente - conclude Murru - sembrerebbe di ottenere qualcosa in meno dell’anno scorso”.
Buone sensazioni arrivano anche dalla Sicilia dove Alessio Planeta, direttore della produzione dell’omonima azienda, afferma: “nella parte Occidentale dell’isola siamo a buon punto con la raccolta degli aromatici, Sauvignon in testa. I quantitativi sono buoni e anche la qualità ci sembra molto interessante, in virtù di un’estate mai troppo calda. Sullo Chardonnay stiamo per cominciare e, tra le uve locali a bacca bianca, il Grillo sembra esprimersi in modo molto positivo. C’è stato un po’ di calo sulla quantità complessiva del potenziale produttivo della Sicilia per colpa di qualche focolaio di peronospora non ben arginato. Sull’Etna - conclude Planeta - la situazione è molto buona ma per la vendemmia bisogna aspettare almeno il 5-10 ottobre”.
  

Focus - Vendemmia bianchista 2016 nei Colli Orientali del Friuli e in Trentino

Nei Colli Orientali del Friuli è appena iniziata un’ottima vendemmia: buono il contenuto di zuccheri e la sanità delle uve anche in presenza di una produzione del 5-10% inferiore sul 2015. Sono le caratteristiche principali della vendemmia 2016, fotografate negli ultimi giorni di agosto dai tecnici del Consorzio Friuli Colli Orientali-Ramandolo. Paolo Sivilotti, dell’Università di Udine ha dettagliato le condizioni meteorologiche di un’annata più “fresca” rispetto alla media, con la piovosità di maggio e giugno superiore alla media e i picchi di caldo di metà luglio. Dal punto di vista sanitario, ha spiegato il tecnico consortile Francesco Degano, “le uve si presentano pronte alla raccolta in uno stato ottimale. Alcuni attacchi di peronospora da segnalare (soprattutto a partire da maggio); infestazioni di oidio non particolarmente virulente; tignole in leggero aumento; marciumi e botrite quasi inesistenti”. “Il numero di grappoli per vite (12) è nella media - ha illustrato l’agronomo Giovanni Bigot -, ma il peso medio degli acini è inferiore rispetto a quello del 2015 (-35%). Questo è uno dei motivi per i quali stimiamo che la produzione dei Colli Orientali si riduca leggermente rispetto a quella dell’anno scorso (-5/10%)”.
In Trentino, e precisamente dalla Cantina Sociale di Trento fanno sapere che l’andamento climatico estivo si è caratterizzato dalla presenza dell’Anticiclone delle Azzorre che ha garantito per lo più temperature miti, come da norma stagionale, ma con la costante presenza di precipitazioni piovose. Per questo la vendemmia 2016 è iniziata alla Cantina Sociale di Trento l’ultima settimana di agosto, con la raccolta delle varietà bianche precoci come lo Chardonnay per le basi spumante, il Pinot Grigio e l’aromatico Müller Thurgau, uve che insieme rappresentano più della metà dell’intera produzione della cantina. “La stagione viticola 2016 in Trentino è molto diversa da quella dell’anno precedente - afferma il direttore Alfredo Albertini della Cantina Sociale di Trento - nei mesi scorsi abbiamo assistito a delle condizioni meteorologiche che possiamo definire “capricciose”, con giornate dalle temperature miti e piogge costanti, tanto che il ciclo della vite è in ritardo di circa una settimana rispetto allo scorso anno, con conseguente slittamento della vendemmia delle uve base spumante a fine agosto e a seguire di una decina di giorni le altre tipologie di uve a bacca bianca”.

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