Il celeberrimo fisico Roberto Battiston, la ricercatrice ambientalista Jane da Mosto e il musicista imprenditore Paolo Fazioli per il “Premio Masi Civiltà Veneta”, il professor Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura a livello mondiale, per il “Premio Masi Internazionale Civiltà del Vino”, e ancora alla Senatrice a vita e biologa di fama internazionale, Elena Cattaneo, il “Grosso d’Oro Veneziano”: ecco i vincitori del “Premio Masi n. 40”, uno dei più longevi e prestigiosi riconoscimenti culturali del mondo del vino, assegnato dalla Fondazione Masi, guidata dalla scrittrice e produttrice Isabella Bossi Fedrigotti e da “Mr Amarone” Sandro Boscaini. “Capacità di guardare oltre il presente, immaginando soluzioni nuove ai problemi contemporanei, e audacia nell’intraprendere un cammino non ancora percorso sono le caratteristiche che accomunano i vincitori di questa edizione”, spiega una nota, che sottolinea come i premiati siano stati scelti seguendo il binomio “Visione e Coraggio”.
“Una scelta che rilancia la finalità del Premio fin dalla prima edizione, nel 1981: quella di riconoscere i talenti legati all’area storica delle Venezie, nei vari campi dell’attività umana, per indicarli come preziosi punti di riferimento nella crescita civile, culturale ed economica del nostro territorio e del nostro Paese. Significativa in questo senso anche la scelta di ritornare, per la cerimonia di premiazione alla sede che lo ha visto nascere, la suggestiva Pieve longobardo-romanica di San Giorgio in Valpolicella” (sabato 23 ottobre in diretta streaming, ndr).
“È esagerato sostenere che visione e coraggio sono in un certo senso sempre stati prerogativa delle donne? Chissà. Eppure, non sono proprio le donne a sognare ben più degli uomini? E la visione non è forse frutto del sogno? Del coraggio si è sempre saputo che è cosa da uomini, però si è saputo anche che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna: non per nascondersi, paurosa, dietro la sua ombra ma per sostenerlo, per fargli, appunto, coraggio. Tra i premiati di quest’anno ci sono due donne così e sarà interessante ascoltare il racconto dei loro sogni e delle loro temerarietà”, commenta Isabella Bossi Fedrigotti.
“I quarant’anni del Premio Masi che si dividono a metà tra la fine del Novecento e l’inizio del terzo Millennio - sottolinea Sandro Boscaini - ci consegnano un albo d’oro che per questa coincidenza diventa un naturale riferimento per capire il passato e un utile indirizzo per pensare il futuro. Con coerenza la Fondazione Masi ha sempre ancorato la scelta delle personalità cui attribuire il riconoscimento, ai valori civili e morali che nel tempo sono venuti costituendo il patrimonio più originale della cultura e della tradizione venete. A farsene interpreti sono stati in quattro decenni talenti e persone esemplari che, indipendentemente dalla notorietà, rappresentano al meglio, ciascuno a modo suo, quella visione e quel coraggio di cui abbiamo bisogno nell’affrontare questi tempi impegnativi che vogliono essere di rinascita e di ricostruzione”.
Focus - Attilio Scienza, Premio Internazionale Civiltà del Vino 2021
Attilio Scienza è docente universitario e uno dei massimi studiosi della fisiologia della vite e dell’interazione tra vite e territorio. Da decenni è impegnato nella ricerca sul miglioramento genetico delle varietà con l’incrocio e la selezione clonale e nello studio delle viti resistenti ai repentini mutamenti climatici e agli agenti patogeni. È un convinto sostenitore della tecnica cisgenica in viticoltura, che sposta un gene da una pianta ad un’altra della stessa specie. Laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Attilio Scienza inizia la sua carriera accademica come Assistente Ordinario presso l'Istituto di Coltivazioni arboree dell'Università degli Studi di Milano. Ricopre in seguito il ruolo di Professore associato di "Fitormoni e fitoregolatori in arboricoltura" e nel 2004 diventa Professore ordinario prima di “Coltivazioni arboree” e poi di “Miglioramento genetico della vite”. Dal 1984 al 2002 è stato Direttore generale dell’Istituto Agrario di S.Michele. È Accademico ordinario dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino e Socio Ordinario dell’Accademia dei Georgofili. È stato inoltre responsabile di numerosi progetti di ricerca nazionali nel campo dell'agronomia, della fisiologia e della genetica della vite. Fondamentali i suoi studi genetici su varietà autoctone e internazionali di vite. Nel 1991 è stato insignito del Premio Aei per la ricerca scientifica e nel 2006 del Premio Internazionale Morsiani e, in più edizioni, ha vinto il premio internazionale OIV per il miglior libro nella disciplina Viticoltura. È presidente della Fondazione Sanguis Jovis della Fondazione Banfi e responsabile scientifico della Vinitaly International Academy. Infine, è autore di 380 pubblicazioni scientifiche, anche in collaborazione, su riviste e atti di convegni, manuali e monografie scientifiche, e di 28 libri che trattano tematiche culturali relative alla vite e al vino.
Focus - Roberto Battiston Premio Civiltà Veneta 2021
Roberto Battiston è professore ordinario di Fisica Sperimentale presso l’Università di Trento e uno dei massimi esperti di raggi cosmici. Laureato in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, da oltre 35 anni è impegnato in progetti di ricerca di livello internazionale nel settore della fisica sperimentale delle interazioni fondamentali con gli acceleratori, e nel settore spaziale. In particolare, tra le molte ricerche, ha coordinato insieme al premio Nobel Samuel C.C. Ting, l’esperimento sulla ricerca dell’antimateria, installato sulla Stazione Spaziale Internazionale (Ams). Tra il 2014 e il 2018 è stato Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), rilanciando l’immagine della Ricerca italiana sullo Spazio a livello internazionale. Mentre, lo scorso giugno, è stato nominato nel ‘board’ di 10 superesperti dell’Agenzia Spaziale europea incaricati di indicare le linee guida per il futuro. È inoltre Consultore del Consiglio Pontificio per la Cultura ed inserito nella Hall of Fame dell’International Astronautical Federation. Come esperto di fama internazionale, svolge una intensa attività di divulgazione scientifica: ha tenuto a lungo una pagina mensile sulla rivista “Le Scienze”, ed è attualmente editorialista per “La Stampa” e per “l’Adige”. Interviene regolarmente su “La Repubblica”, il “Corriere della Sera” ed altri quotidiani nazionali.
Nel 2020 ha iniziato ad approfondire il tema dell’utilizzo delle tecniche matematiche nella modellizzazione dell’epidemia da Covid-19. Ha monitorato l’andamento del virus sviluppando algoritmi originali che hanno permesso all’Agenas - l’Agenzia che si occupa della valutazione delle politiche sanitarie delle Regioni - l’elaborazione di analisi predittive sul carico sanitario nelle regioni e province italiane. Il risultato di queste analisi è spiegato nel suo libro “La matematica del virus: i numeri per capire e sconfiggere la pandemia”, edito da Castelvecchi Editore e riportato sul sito www.robertobattiston.it.
Focus - Jane da Mosto Premio Civiltà Veneta 2021
Jane da Mosto, nata nella Repubblica Sudafricana e cresciuta a Londra, è una scienziata ambientale e co-fondatrice di “We are here Venice”, una ONG dedicata alla conservazione e alla valorizzazione della città di Venezia e del suo patrimonio. Dopo la laurea in Zoologia ad Oxford e un master in Tecnologia Ambientale all’Imperial College di Londra, ha svolto ricerche in vari campi, dalla valutazione ambientale - per la Fondazione Mattei a Milano - al rafforzamento dei legami tra scienza e politiche sostenibili, anche attraverso progetti finanziati dall’Unione Europea.Nel 1995 si è trasferita a Venezia, dove la madre aveva una casa, perché, sostiene, “qui è possibile determinare il ritmo della vita che si desidera: la gente dice che questa è una città lenta ma in realtà ti dà energia, perché si controlla il proprio destino”. Dal suo trasferimento nella città lagunare, e prima di dedicarsi pienamente all’associazione, ha maturato un’esperienza internazionale come consulente per lo sviluppo sostenibile. Il suo lavoro di ricerca si è concetrato in modo particolare sulle risposte al cambiamento climatico e l'ecologia delle zone umide. Tra i tanti progetti, un censimento delle ricerche sui cambiamenti climatici per la sede italiana del Programma Geosfera-Biosfera. È inoltre coautrice del libro The Science of Saving Venice, la scienza di salvare Venezia perché, a suo parere, “la laguna è una delle più preziose aree ambientali di tutto il Mediterraneo”. È tra i fondatori dell’Associazione Pedagogica Pan di Zenzero, di cui attualmente ricopre il ruolo di presidente. Nel 2017 è stata insignita dell'Osella d'Oro dalla Città di Venezia.
Focus - Paolo Fazioli Premio Civiltà Veneta 2021
Paolo Fazioli nasce a Roma il 16 luglio 1944 in una famiglia di imprenditori del settore dell’arredamento. Il suo profilo si compone di tre elementi fondamentali: la formazione come ingegnere meccanico, l’esperienza manageriale sviluppata nell’azienda di famiglia, il percorso musicale caratterizzato dalla grandissima passione per il pianoforte. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Roma, si diploma in Pianoforte presso il Conservatorio G. Rossini a Pesaro, sotto la guida di Sergio Cafaro. Fin dal suo ingresso nell’azienda di famiglia, Paolo Fazioli si concentra nello studio della costruzione del pianoforte a coda, confrontandosi con esperti ricercatori del settore e analizzando le caratteristiche costruttive degli strumenti esistenti e la qualità delle loro performance. Già alla fine degli anni Settanta inizia a sviluppare un progetto per la creazione di una nuova linea di pianoforti di altissimo livello qualitativo. Nel 1981 fonda la Fazioli Pianoforti dando vita per la prima volta in Italia a un’azienda dedita a produrre pianoforti a coda e da concerto con marchio italiano, in un contesto di alto valore artigianale e tecnologico.Sin dalla fondazione dell’azienda, Fazioli si adopera per una crescita continua, consolidando la forza del marchio attraverso le esposizioni internazionali, l’acquisizione di importanti rivenditori a livello globale, le relazioni commerciali con i più prestigiosi teatri del mondo, fino alle collaborazioni con celebri artisti che, sempre più numerosi, richiedono i pianoforti Fazioli in esclusiva per i loro concerti. È direttore artistico della “Fazioli Concert Hall”, sala da concerto da 250 posti nata nel 2004 e destinata a ospitare prove di strumenti, concerti e registrazioni discografiche.Da sempre attento ai temi ambientali, Paolo Fazioli è un sostenitore delle energie rinnovabili: l’impianto fotovoltaico dell’azienda, infatti, oltre a permettere un considerevole risparmio energetico, alimenta le automobili elettriche aziendali. Tutte le fasi di produzione sono controllate sotto il profilo di possibili emissioni inquinanti e i legni adoperati provengono da foreste gestite secondo comportamenti etici. La Fazioli Pianoforti, grazie all’impegno di 50 addetti specializzati, produce oggi 140 pianoforti all’anno raggiungendo, oltre al mercato europeo e nordamericano, anche Cina, Russia, Far East, Sud America e diversi paesi emergenti. I pianoforti Fazioli sono presenti, tra i vari, anche sul palcoscenico del Teatro La Fenice e del Palace of Arts di Budapest, del Beijing Grand Theatre e della Colburn School, nonché nelle aule del Conservatorio di Parigi e dell’Università di Vienna, al Mozarteum di Salisburgo e alla Juilliard School di New York. Tra i riconoscimenti ricevuti da Paolo Fazioli si ricordano il Premio San Marco nel 1999 e il Premio Epifania nel 2016. Nello stesso anno è nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Focus - Elena Cattaneo Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano 2021 Elena Cattaneo è professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano, dove dirige il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze (www.cattaneolab.it), in convenzione con l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare.È inoltre Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e co-fondatore e direttore di UniStem Centro di Ricerca Coordinata sulle Cellule Staminali dell’Università degli Studi di Milano (www.unistem.it). È nota per i suoi studi sulla malattia di Huntington, portati aventi con l’obiettivo di capirne i meccanismi patogenetici, rallentarne il decorso o bloccarne l’insorgenza. È inoltre autrice dei libri “Ogni giorno tra scienza e politica” (Mondadori, 2016) e “Armati di Scienza” (Cortina, 2021). È inoltre attiva sostenitrice di iniziative umanitarie per l’assistenza sanitaria alle popolazioni di aree isolate in paesi come Colombia e Venezuela. Per meriti scientifici e umanitari, il 30 agosto 2013 è stata nominata Senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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