02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
I NUMERI

La Dop Economy italiana vale 20,7 miliardi di euro nel 2024 (+3,5%). Stabile il vino a 11 miliardi

Rapporto Ismea-Qualivita 2025: export per la prima volta sopra i 12 miliardi di euro. Grana Padano e Parmigiano Reggiano trainano il comparto

Un gioiello chiamato Dop Economy dal valore di 20,7 miliardi di euro alla produzione nel 2024 e che conferma come l’enogastronomia italiana, certificata dalla denominazione, rappresenta un pilastro dell’economia del Belpaese. Una fotografia scattata dal Rapporto Ismea-Qualivita 2025 (edizione n. 23), l’analisi della Dop Economy italiana sui valori economici e produttivi dei settori Dop e Igp agroalimentare, vitivinicolo e, per la prima volta, delle bevande spiritose, presentato, oggi a Roma, alla presenza, tra gli, altri, del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del presidente Fondazione Qualivita Cesare Mazzetti e del presidente Ismea Livio Proietti.
Secondo il Rapporto, il settore raggiunge 20,7 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2024 (+3,5% su base annua, e +25% sul 2020), contribuendo per il 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare nazionale. Prosegue, per il quarto anno consecutivo l’aumento del comparto del cibo che con un +7,7% supera i 9,6 miliardi di euro, mentre il vino imbottigliato si conferma stabile a 11 miliardi di euro. Ottimi i risultati dell’export dei prodotti Dop Igp, che nel 2024 raggiunge i 12,3 miliardi di euro (+8,2%) grazie al “doppio record” del settore cibo (per la prima volta sopra i 5 miliardi di euro) e del settore vino (prima volta oltre 7 miliardi di euro). E c’è da dire che, a contribuire, molto, a questo risultato è la crescita, a doppia cifra, di Grana Padano Dop (2,1 miliardi di euro, +23,3%) e Parmigiano Reggiano (1,7 miliardi di euro, +10,1%): due formaggi simbolo del made in Italy e richiesti in tutto il mondo che, messi insieme, valgono quasi un quinto della Dop Economy italiana.
Cresce nell’anno anche il numero di consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura: 328 realtà attive in tutta Italia che coordinano il lavoro di 184.000 operatori dei comparti cibo, vino e bevande spiritose (175.358 produttori e 31.724 trasformatori, a -5,6% sul 2023). L’elaborazione dei dati Inps sui rapporti di lavoro nella fase agricola e di trasformazione mostra, invece, per il 2024 una stima di 864.441 occupati nel settore Ig, +1,6% sul 2023. Un inedito approfondimento dell’Istat sulle aziende della Dop Economy in Italia, delinea un sistema produttivo guidato da imprenditori più giovani della media, con maggiore formazione specialistica, propensione all’innovazione e alla multifunzionalità: fattori che si traducono in risultati economici migliori, con una produzione standard media superiore di oltre tre volte rispetto al complesso delle aziende agricole nazionali.
Nel 2024 la Dop Economy ha mostrato valori in crescita in 14 regioni italiane su 20. Le quattro regioni del Nord-Est si confermano “motore pulsante” con un valore aggregato di 11,24 miliardi di euro: il Veneto sfiora i 5 miliardi di valore, l’Emilia-Romagna (+3%), vicina ai 4 miliardi e il Friuli-Venezia Giulia (+8,1%, pari a 1,3 miliardi) rafforzano ulteriormente il risultato dell’area. Molto bene, nel complesso, il Nord-Ovest (+7,1%), trainato per il secondo anno di fila dalla Lombardia, che raggiunge i 2,9 miliardi di euro e con +13,1% cresce per il quarto anno consecutivo. L’area Sud e Isole aumenta del +3,4% su base annua, trainata da Campania (+3,1%), Puglia (+12,2%) e Sicilia (+4,0%), ma anche per Abruzzo (+4,1%) e Calabria (+8,2%) la variazione su base annua è positiva. Il Centro, dopo la flessione del 2023, segna un ulteriore -0,9%, malgrado il lieve recupero della Toscana (+0,5%) e la crescita dell’Umbria (+3,4%). Tra le province è in testa Treviso (2,26 miliardi di euro), seguita da Parma (1,61 miliardi di euro), Verona (1,40 miliardi di euro) e Brescia (1,03 miliardi di euro) che supera il miliardo di euro. Tra le prime 20 province per valore, i risultati migliori del 2024 in termini assoluti sono quelli di Mantova (+121 milioni di euro), Modena (+65 milioni), Treviso (+64 milioni) e Brescia (+63 milioni). In calo, sul 2023, Parma (-4,3%), Verona (-2%), Cuneo (-3,4%), Trento (-4,7%) e Caserta (-3,8%).
Le esportazioni del comparto Dop e Igp raggiungono 12,3 miliardi di euro (+8,2% sul 2023 e +24% sul 2020). Crescita più consistente per il settore cibo che sale a 5,15 miliardi euro (+12,7% in un anno), evidenziando un incremento a doppia cifra per formaggi, ortofrutticoli e cereali, e oli di oliva. Bene anche il vino che con un +5,2% su base annua raggiunge 7,19 miliardi euro, l’88% dell’export vinicolo italiano. Complessivamente, per cibo e vino, l’export cresce sia nei Paesi Ue (+5,9%) che nei Paesi Extra-Ue (+10,4%), con gli Usa primo mercato di destinazione con oltre un quinto (22%) delle esportazioni italiane Dop Igp. Un focus realizzato con Origin Italia evidenzia che, a ottobre 2025, il 48% delle filiere avverte gli effetti negativi dei dazi statunitensi e il 61% dei consorzi ha avviato strategie di diversificazione dei mercati, sebbene solo uno su tre preveda un impatto significativo dei dazi nel lungo periodo.
Capitolo Gdo. Nel 2024 la spesa per i prodotti Dop e Igp nella Gdo italiana è cresciuta del +1,1% ed è pari a 6,2 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi in prodotti alimentari (+1,2%) e 1,9 miliardi in vino (+0,9%). La dinamica delle Dop e Igp è migliore dei prodotti generici nei comparti più rilevanti, come ad esempio formaggi (+1% Dop e Igp, stabili generici), prodotti a base di carne (+1,3% Dop e Igp, -0,4% generici) e vino (+0,9% Dop e Igp, +0,1% generici). Sono ancora i discount il canale con i più alti tassi di crescita (+1,9%), mentre a livello territoriale il Sud è l’area con l’incremento maggiore (+4,7%). Nei primi 9 mesi 2025, la spesa degli italiani per Dop Igp nella Gdo continua ad aumentare con un +1% su base annua, di cui +1,2% per i prodotti alimentari e +0,3% per il vino.
L’agroalimentare Dop Igp Stg nel 2024 cresce per il quarto anno di fila, con un valore alla produzione di 9,64 miliardi di euro (+7,7% in un anno e +48% dal 2014) e un fatturato al consumo finale di 18,57 miliardi di euro. Si mantiene piuttosto stabile il valore alla produzione per i prodotti di panetteria e pasticceria (+0,7%) e per i prodotti a base di carne (-0,9%), a fronte della crescita, in certi casi anche a doppia cifra, di tutte le altre categorie: formaggi (+10,5%), ortofrutticoli (+6,0%), aceti balsamici (+7,9%), paste alimentari (+11%), oli di oliva (+46,9%) e carni fresche (+4,3%). L’export supera per la prima volta i 5 miliardi di euro (+12,7% su base annua +91% dal 2014) con un incremento del +9,4% in Ue e del +17,8% Extra-Ue. Il sistema conta 86.346 operatori, 597.000 occupati (+2%), 189 consorzi di tutela autorizzati dal Ministero e 36 organismi di controllo.
Dopo la battuta d’arresto del 2023, il settore del vino Dop e Igp torna a mostrarsi stabile nel 2024, sia per produzione sia per valore, mentre le esportazioni riprendono a crescere. Il valore del vino imbottigliato raggiunge 11 miliardi di euro con andamenti eterogenei tra aree e denominazioni: tra le prime 15 Dop e Igp (vedi focus), seppur con percentuali diverse, 7 registrano un aumento (Prosecco Dop, Delle Venezie, Puglia Igp, Alto Adige Dop, Chianti Classico Dop, Chianti Dop e Terre Siciliane Igp), e 8 un calo su base annua (Conegliano Valdobbiadene - Prosecco Dop, Asti Dop, Amarone della Valpolicella Dop, Veneto Igp, Barolo Dop, Valpolicella Ripasso Dop, Brunello di Montalcino Dop e Lugana Dop), mentre, a livello territoriale, 9 regioni su 20 hanno variazione positiva. L’export del vino Ig per la prima volta supera 7 miliardi di euro (+5,2% in un anno e + 66% dal 2014), rappresentando l’88% dell’export complessivo vinicolo italiano. La filiera conta 97.236 operatori, 331.000 occupati (-0,6%), 138 consorzi di tutela autorizzati dal Ministero e 12 organismi di controllo. Le prime 10 regioni per impatto economico del vino Dop e Igp sono Veneto (4,3 miliardi di euro, +1,2%), Piemonte (1,18 miliardi di euro, -4,4%), Toscana (1,13 miliardi di euro, +1%), Friuli Venezia Giulia (862 milioni di euro, +8%), Trentino-Alto Adige (672 milioni di euro, -4,5%), Puglia (599 milioni di euro, +6,5%), Lombardia (494 milioni di euro, -12,2%), Emilia-Romagna (459 milioni di euro, +4%), Sicilia (442 milioni di euro, -1,8%) e Abruzzo (285 milioni di euro, +3,7%).
Per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “i risultati della Dop Economy confermano, ancora una volta, la forza e l’unicità del nostro sistema agroalimentare. Le Indicazioni Geografiche garantiscono una protezione del saper fare e vedono l’Italia leader mondiale nel numero di prodotti. Il made in Italy non vuol dire solo fatto in Italia, ma buono, sano, da acquistare e da riconoscere anche attraverso questo sistema che ne certifica l’autenticità. La filiera delle Ig garantisce qualità e valore economico garantendo reddito alle imprese e ai lavoratori impegnati nella filiera. Sostengono i territori ai quali sono collegate e rappresentano un traino sempre più forte per turismo ed economia. Continueremo quindi a supportare con forza questo modello produttivo, motivo di orgoglio legato alle nostre radici, alla vitalità dei nostri territori ed elemento strategico per la nostra competitività anche nel futuro. Soprattutto continueremo a difendere questo modello in ogni contesto internazionale”.

Focus - Comparto vini Dop e Igp: la “Top 15” per valore produzione
Prosecco Dop - 951 milioni di euro (+0,5%)
Delle Venezie Dop - 193 milioni di euro (+9%)
Conegliano Valdobbiadene - Prosecco Dop - 170 milioni di euro (-17,3%)
Asti Dop - 120 milioni di euro (-2,9%)
Amarone della Valpolicella Dop - 114 milioni di euro (-1,3%)
Puglia Igp - 110 milioni di euro (+19,6%)
Alto Adige Dop - 99 milioni di euro (+0,6%)
Veneto Igp - 96 milioni di euro (-2,6%)
Barolo Dop - 87 milioni di euro (-2,7%)
Chianti Classico Dop - 84 milioni di euro (+2,3%)
Chianti Dop - 84 milioni di euro (+1,9%)
Terre Siciliane Igp - 78 milioni di euro (+10,5%)
Valpolicella Ripasso Dop - 76 milioni di euro (-18,6%)
Brunello di Montalcino Dop - 74 milioni di euro (-2,4%)
Lugana Dop - 73 milioni di euro (-21,6%)

Focus - I primi 15 prodotti Dop/Igp per valore alla produzione nel 2024
Grana Padano Dop - 2,1 miliardi di euro (+23,3%)
Parmigiano Reggiano Dop - 1,7 miliardi di euro (+10,1%)
Prosciutto di Parma Dop - 860 milioni di euro (-9,5%)
Mozzarella di Bufala Campana Dop - 529 milioni di euro (+0,2%)
Gorgonzola Dop - 460 milioni di euro (+7,1%)
Prosciutto di San Daniele Dop - 402 milioni di euro (+8,5%)
Aceto Balsamico di Modena Igp - 378 milioni di euro (+7,8%)
Mortadella Bologna Igp - 343 milioni di euro (+1,1%)
Pecorino Romano Dop - 338 milioni di euro (-12,8%)
Pasta di Gragnano Igp - 303 milioni di euro (+11%)
Bresaola della Valtellina Igp - 253 milioni di euro (+12,1%)
Asiago Dop - 155 milioni di euro (-2,8%)
Speck Alto Adige Igp - 114 milioni di euro (+12,8%)
Mela Alto Adige Igp - 91 milioni di euro (+12,9%)
Terra di Bari Dop - 77 milioni di euro (+89,3%)

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025