Opinione: leggo solo oggi, per motivi di tempo, questo l'articolo su Vinitaly. Sono sommelier e come tale mi sono recata al Vinitaly (era la prima volta) immaginando già la situazione che avrei trovato. Manco a dire che la realtà è stata ben peggiore. Posso anche essere d'accordo con le critiche fatte perché il caos era indescrivibile, ma è troppo comodo pensare che il pubblico "non competente" (?????) dia fastidio e intralci il lavoro delle aziende, che peraltro mi sembra che tirino solo a fare "ciccia", quando poi viene fatto pagare un biglietto d'ingresso salato. Con tutti i soldi incassati si pagano ben oltre le poche e magre degustazioni che si riescono a fare. La cosa più insultante è comunque stata quella di diffondere raccomandazioni via altoparlante a non dare vino ai non addetti. Vale quanto meno la pena di ricordare che quelli che pagano i vini in ultimo sono proprio i consumatori finali. Invece di organizzare qualcosa che avvicini il consumatore al vino si pensa solo ed esclusivamente a vendere agli americani. Questo con buona pace di quelli che sostengono che in Italia il consumo di vino pro capite è basso. Di sicuro con questa politica si va poco lontano e il mercato rimane chiuso. Ci vorrebbe anche un po' più di onestà ... (Rossana Toncelli)
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