Opinione: sono Riccardo Rebagliati, del Ristorante Mosè di Celle Ligure. Come ogni anno ultimamente, mi reco al Vinitaly di Verona per gustarmi assaggi di buon vino che mi potrebbero tornare utili al ristorante. Nulla da dire sulla qualità delle case presenti e sulla loro disponibilità, che a parte alcune eccezioni (poche davvero) di ormai affermati produttori, si sono dimostrati invogliati a proporre ed a descrivere i loro prodotti. La mia lettera per augurarmi che il Vinitaly, a Verona, finisca al più presto. Verona città offre strade tipo Albania nel tratto Autostrade/Fiera. Numero esiguo di posteggi auto per i visitatori. Non esiste una chiara segnaletica che indichi dove sia la fiera, oppure agevoli il ritorno alle autostrade. Traffico per e dalla fiera convulso senza l'ombra di un vigile urbano che regoli il flusso o che aiuti noi poveri pellegrini. Non esiste una segnaletica che indichi i reali ingressi alla fiera per i visitatori, è tutto alla bella e meglio. I cartelloni "Pianta dei padiglioni" sono scarsissimi e senza il fatidico puntino rosso "Voi siete Qui". Ai principali ingressi dei padiglioni non c'erano o erano pochissimi, i cartelloni con scritti gli adress nel padiglione delle case vinicole/standisti. Per poter prendere l'autostrada per casa, abbiamo impiegato solo 1 ora e mezza abbondante per fare tre km scarsi, passando in una pseudo zona industriale disseminata di pozzanghere profonde un palmo, binari dei treni abbandonati e discariche ai bordi strada. Credo che Bordeaux in Francia o il Pro Wein in Germania siano leggermente meglio. Almeno al Lingotto, il "Salone del Vino", in quanto a servizi, è stato impeccabile. Dovrebbero preoccuparsi di queste cose non solo i piccoli imprenditori come me, ma pure le case vinicole presenti, che sono i polmoni di questa famosa rassegna. Se qualcun'altro la pensa come me, spero ve lo faccia sapere. (Riccardo Rebagliati, Celle Ligure: ristorantemose@tiscali.it)
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