Negli ultimi 3 anni, 150 milioni di euro di vino di Bordeaux che aveva preso la via dei mercati esteri, ha fatto il tragitto inverso, tornando a “casa”. Un dato sminuito dal Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb), che sottolinea come sia del tutto normale che alcuni negociants recuperino l’invenduto riportandolo sugli scaffali francesi, specie se il cambio lo permette. Eppure, ci sono almeno un paio di problematiche su cui non c’è grande chiarezza: innanzitutto, le dogane francesi, pur stimandone il valore, non hanno idea di quali percorsi abbiano fatto le bottiglie, per cui la qualità potrebbe esserne irrimediabilmente compromessa, e molti wine merchant si guardano bene dal rivelarne la reale provenienza. E poi, per quanto il dato del 2012 sia migliore di quello dell’anno precedente (48 milioni di euro di vino rimpatriati contro i 62,8 milioni dell’anno precedente), quella di Bordeaux rimane un’anomalia, specie se paragonata ai dati della Borgogna, dove solo 7 milioni di euro di vino, nel 2012, sono rientrati dall’estero ...
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