Valutare il valore delle bottiglie da collezione in tutte le valute dei più importanti mercati dei fine wines, perché nell’era dell’economia globalizzata e nelle aste sempre più “delocalizzate”, grazie al web, anche le fluttuazioni del cambio tra le diverse valute possono fare la differenza. Da oggi, in una sorta di “Forex” del vino lo consente “Wine Owners” (http://wineowners.com), piattaforma on line per la gestione delle grandi bottiglie. E così, come dal pc o dallo smartphone, da ogni luogo del mondo, è ormai possibile piazzare un’offerta nelle aste che si tengono da New York ad Hong Kong, passando per Londra, per esempio, sarà altrettanto semplice sapere quanto vale una grande bottiglia in Euro, Dollari americani, Dollari do Hong Kong, Yen e così via.
Ma non solo: come spiega la compagnia a The Drink Business, i membri potranno anche avere una cronistoria della quotazione delle bottiglie, comparare l’andamento dei mercati ed analizzarli nella valuta desiderata. “Il mercato dei fine wine - spiega Nick Martin, fondatore di Wine Owners - è rimasto molto indietro, rispetto ad altri settore, negli investimenti sulla gestione on line del proprio portfolio, e sulla creazione di strumenti e di standard professionali a disposizione dei consumatori per accedere al mercato. La nostra sfida è proprio questa, permettere a investitori privati e collezionisti di prendere rapidamente ed in autonomia le proprie decisioni”. Secondo i dati, dal lancio della piattaforma, nel giugno 2013, ad oggi, il valore del portfolio gestito su “Wine Owners” è stato di 42 milioni di sterline, e i collezionisti stanno aggiungendo 6 milioni di sterline di nuovi vini ogni mese. “Il nostro volume di trading raddoppia ogni Quattro mesi - aggiunge Martin - e crediamo che dare la possibilità di operare in più valute arricchirà l’esperienza dei nostril membri, dando loro la possibilità di accedere direttamente, ai prezzi più vantaggiosi, nel mercato secondario globale”.
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