“AI CINESI PIACCIONO LE BOLLICINE, TANTO CHE IL PROSECCO HA REGISTRATO UN +300% DI VENDITE NEI SOLI PRIMI 5 MESI DEL 2013”. LO HA DETTO LUCA GIAVI , IL DIRETTORE DEL CONSORZIO PROSECCO DOC. BENE ANCHE LE PERFORMANCE SUI MERCATI DI GERMANIA, USA E UK

“Ai cinesi piacciono le bollicine tanto che il prosecco del Friuli Venezia Giulia e Veneto ha registrato un 300% di vendite nei soli primi 5 mesi 2013”. Lo ha detto Luca Giavi, direttore Consorzio Prosecco Doc, in un incontro alla Camera di Commercio di Trieste. “Il 60% di Prosecco prodotto in Friuli Venezia Giulia e in Veneto è destinato all’esportazione e, comunque, il trend è in continua crescita”, afferma il direttore Giavi.
“Ci sono mercati oramai consolidati - continua Giavi - come il mercato tedesco, il mercato inglese e statunitense, mentre tra quelli emergenti c’è la Cina che, nei primi 5 mesi 2013, ha già fatto registrare un balzo del 300%. Si tratta, ancora, volumi contenuti, ma stiamo crescendo veramente forte”.
Per quanto riguarda la produzione, secondo Giavi, “con la vendemmia 2013 arriveremo a 260 milioni di bottiglie di Prosecco, una cifra che ci colloca tra le più importanti doc europee. Oggi poter disporre di una massa critica per arrivare sui grandi mercati internazionali che sono quelli che danno le maggiori soddisfazioni, è indispensabile. Gli esempi di Bordeaux per i rossi e dello Champagne per le bollicine ce lo hanno insegnato ormai da tempo. Sicuramente siamo la prima denominazione in Italia a volume e a valore e con questo brand stiamo portando un pezzo del nostro paese in giro per il mondo”. Ciò anche perché tra i produttori di Veneto e Friuli Venezia Giulia “ci sono più punti di contatto: in molti casi il Prosecco prodotto in Fvg viene commercializzato da aziende che hanno base in Veneto e viceversa”.
Giavi dice, infine, che a livello europeo la “concorrenza nel nostro segmento non l’abbiamo, se non quella di tutti gli spumanti secchi in metodo Charmat che utilizzano nomi simili al nostro. Quindi non c’è una denominazione che ci fa concorrenza, se non vini generici che vengono spacciati per Prosecco”.