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Arrivato a sconvolgere la gastronomia del Paese negli anni Settanta, oggi il vino è protagonista in Giappone. E, dopo anni di alti e bassi, i consumi sono in crescita costante dal 2010. Con l’import che premia Francia e Cile, che supera l’Italia

Pur non facendo parte della cultura gastronomica del Paese, il successo del vino in Giappone arriva da lontano, dagli anni Settanta. Da allora, tra alti e bassi, la crescita dei consumi enoici nel Paese è stata costante, fino al picco clamoroso del 1998, cui sono seguiti diversi anni di assestamento. Fino al 2010, quando la ripresa economica è coincisa con la ripresa del mercato del vino, che ha portato i consumi a quota 317 milioni di litri nel 2014, con il peso delle importazioni pari 63,08% del totale, con la produzione locale che, nello stesso anno, ha toccato i 117 milioni di litri, di cui solo il 10% da vigneti giapponesi, ed il restante 90% da vino sfuso importato. Nel 2015, quindi, l’andamento dell’import è leggermente migliorato, con 205 milioni spediti verso il Paese del Sol Levante, tra imbottigliato e sfuso (+2,56% sul 2014). Una tendenza che ha molto a che fare con il calo del prezzo medio, iniziato già nel 2006, e confermato nel 2015, con un litro di vino venduto, in media, a 615 yen, contro i 618 yen del 2014. Nonostante due fattori importanti che hanno influenzato il mercato a partire dal 2013: la svalutazione dello yen, che non è una buona notizia per chi esporta, e la crescita delle imposte indirette passate dal 5% all’8%, frenando le importazioni.
Numeri che, nel complesso, fanno del Giappone un mercato appetibile, dove, come sempre, c’è da fare i conti con la Francia, leader tradizionale sia in termini di volumi che di valori (con il 28% ed il 43% delle quote), e con il Cile, che ha affiancato nei volumi la stessa Francia, e superato in valore, con il 16%, l’Italia, scivolata in terza posizione. Decisamente complesso, invece, l’andamento del mercato in termini di fasce di prezzo, almeno negli ultimi anni. Se nel 2012 furono le vendite di vini di basso prezzo (sotto i 500 yen a bottiglia) a crescere maggiormente (+64,8%), nel 2013 questa fascia si stabilizzò a +7,5%, mentre quella dei vini tra i 1.500 ed i 2.000 yen a bottiglia mise a segno un ottimo +20,5%, con la fascia superiore ai 10.000 yen che guadagnò il 14,8%. Stessa dinamica nel 2014, con gli incrementi maggiori di vendita per le fasce 1.500-2.000 yen (+26,5%) e sopra i 10.000 yen a bottiglia (+14,3%). La tendenza, quindi, sembra premiare i vini di fascia media e alta, con i vini di basso prezzo (le cui vendite si sono contratte ancora nel 2014, -1,7% per le bottiglie sotto i 1.000 yen) che hanno raggiunto il loro minimo storico.

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