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ASSOENOLOGI: VENDEMMIA 2001, SCARSA MA DI OTTIMA QUALITA'... E PER LA PRIMA VOLTA L’EXPORT DI BOTTIGLIE SUPERA QUELLO DELLO VINO SFUSO

Italia
Giuseppe Martelli, direttore Assoenologi

Con 51 milioni di ettolitri contro i 54 milioni del 2000 (-5%), la vendemmia italiana è, assieme a quella del 1957, una delle due annate più scarse degli ultimi 40 anni: si tratta di un calo del 13%, se riferito alla media decennale di 58,5 milioni di ettolitri. La raccolta di uve di quest’anno si riscatta però con una buona qualità dei grappoli, con punte di ottimo e alcune di eccellente, riferite alle zone dove settembre è decorso in modo regolare e ottimale. Lo ha comunicato oggi l'Associazione Enologi Italiani, l’organizzazione nazionale di categoria che rappresenta oltre il 90% dei tecnici del settore, a Verona.
“Le nostre cifre (risultato dell’elaborazione di migliaia di dati parziali raccolti attraverso diverse fonti, ndr) - ha spiegato Giuseppe Martelli, direttore generale Assoenologi - confermano le indicazioni di un mercato a due velocità: tira il prodotto con precise caratteristiche, perde terreno quello non bene identificato. Sui prezzi all’ingrosso, i vini doc mantengono mediamente i livelli registrati nell’ottobre 2000, con tendenza al rialzo. Le quotazioni dei vini da tavola manifestano un orientamento opposto, in particolar modo per quelli bianchi”. Un andamento confermato anche dai dati Istat sull'export nel semestre 2001: per la prima volta l'esportazione di vino in bottiglia ha superato quella del prodotto sfuso, raggiungendo 4,27 milioni di ettolitri contro i 3,75 dell'analogo periodo 2000, in incremento del 13,8%. In termini di valore, questo vale 1.927 miliardi di lire contro i 1.637 miliardi del 2000 (+17,7%). A prendere la strada per l'estero, nel semestre, sono stati 3,20 milioni di ettolitri di vino sfuso contro i 4,14 del 2000 (-22,7%).
“Ora si tratta di consolidare i mercati tradizionali - ha detto Stefano Raimondi, direttore Ufficio Vini dell'Istituto Commercio con l'Estero - e programmare nuovi interventi su teatri ancora da formare. Nell'ultimo decennio, i Paesi che importano vino italiano sono passati da 145 a 164 ma il 96% dei nostri prodotti finiscono comunque su 19 forti mercati”. Veicolo fondamentale per l'internazionalizzazione del vino italiano è Veronafiere che focalizzerà, in novembre, su Cina e Giappone, parte della prossima attività promozionale con le manifestazioni China Winitaly e Italian Wine and Food Festival. Se la qualità della vendemmia italiana 2001, è generalmente molto buona sono 6 le regioni italiane che, secondo i dati definitivi di Assoenologi, posso vantare una qualità ottima: Lombardia, Marche, Lazio, Abruzzo, Sicilia, Sardegna. Tra queste, è solo la Lombardia ad avere incrementato (+5%), rispetto alla media degli ultimi cinque anni, la produzione, raggiungendo un 1.430.000 ettolitri. Nel resto del Paese, il calo è generale con Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna a toccare -15%. A mantenersi sui livelli produttivi dell'ultimo quinquennio, è stato il Veneto, prima Regione produttrice italiana con 8.830.000 ettolitri.

Assoenologi: in sintesi, la qualità della vendemmia 2001
“Da un punto di vista qualitativo - sottolinea il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli - ci troviamo di fronte ad un’annata piuttosto eterogenea, complessivamente più che buona con numerose punte di ottimo ed alcune di eccellente, riferite solo a quelle zone in cui il mese di settembre è decorso in modo ottimale e pertanto solo per chi ha potuto sommare tutti gli aspetti positivi che il variegato ciclo vegetativo 2001 ha messo in campo. Le prime valutazioni sui vini danno rossi ben strutturati e di spiccata personalità. I bianchi manifestano una discreta freschezza ed una ragguardevole potenzialità olfattiva solo in quei prodotti ottenuti da uve che non hanno sofferto per carenza idrica”.

Assoenologi: in sintesi, la qualità e la quantità della vendemmia 2001
“Da un punto di vista quantitativo - continua Giuseppe Martelli - i primi rilievi primaverili facevano ipotizzare un’annata decisamente abbondante con punte di incremento anche del 10% rispetto alla campagna 2000, tanto che molti prevedevano il ritorno ad una produzione vicina alla media decennale (58,5 milioni di ettolitri) dopo lo scivolone del 2000 (54 milioni di ettolitri). La cosiddetta “gelata di Pasqua”, le scarse precipitazioni e le alte temperature che hanno caratterizzato il periodo estivo hanno determinato una tendenza opposta. Al 20 ottobre, l’elaborazione dei dati mette infatti in luce una produzione di uva compresa tra i 68 ed i 71 milioni di quintali (nel 2000, ne furono lavorati 73.500.000 quintali) che, trasformati con il coefficiente medio degli ultimi dieci anni (74%), fanno ipotizzare una produzione di poco superiore ai 51 milioni di ettolitri di vini e mosti. Un quantitativo del 5% inferiore a quello del 2000, ma di ben il 13% se rapportato alla media degli ultimi dieci anni (58.500.000 ettolitri)”. “Il 2001 sarà - conclude Martelli - una delle due annate più scarse degli ultimi 40 anni: per trovare una produzione inferiore, fatta eccezione di quella del 1997 (50.563.000 ettolitri), dobbiamo scendere al 1957”.

Assoenologi: le ultime cinque vendemmia (in sintesi)
1996 - qualitativamente parlando.
Fino a metà luglio si pensava che potesse essere una delle migliori vendemmie degli ultimi quindici anni, invece a causa delle bizzarre condizioni atmosferiche e meteoriche, il 1996 sarà ricordato come una delle campagne più eterogenee; visto che l’eccellenza di metà luglio, l’ottimo di metà agosto e il più che buono di metà settembre sono stati mano a mano diluiti dalle abbondanti piogge.
1996 - quantitativamente parlando. Si sono prodotti 58,5 milioni di ettolitri di vini e mosti, un quantitativo in linea con la media decennale, ma con un contenuto zuccherino mediamente deficitario che ha richiesto i necessari arricchimenti. Piuttosto virulenti gli attacchi di parassiti che sono stati con successo antagonizzati solo da chi ha sferrato una razionale ed efficace lotta.
1997 - qualitativamente parlando. In certe zone ci troviamo di fronte, per i vini rossi in generale e per quelli di lungo invecchiamento in particolare, ad uno dei migliori millesimi degli ultimi cinquant’anni. Molto ha giocato il sole di settembre che non ha lasciato il posto alle piogge, determinando così un constante incremento della qualità.
1997 - quantitativamente parlando. Si sono prodotti 50,5 milioni di ettolitri (-13,6% rispetto al 1996) con un contenuto zuccherino mediamente superiore a quello dell’annata precedente. Il ciclo vegetativo ha determinato infatti una minore produzione che ha permesso di soddisfare al meglio i processi di accumulo e di maturazione. Scarsi gli attacchi parassitari, bassa la resa uva/vino.
1998 - qualitativamente parlando. Poteva essere un’altra vendemmia ai più alti livelli (ed in certe zone lo è stata). I rilevamenti fatti nei primi giorni di giugno davano dati esaltanti da Bolzano a Pantelleria. Con luglio le valutazioni sono passate dall’eccellente all’ottimo, per essere poi fortemente diluite, nella stragrande maggioranza delle regioni, dal buono.
1998 - qualitativamente parlando. Il +20% (rispetto all’anno precedente) rilevato in primavera, sì è dimezzato a metà estate per scendere ancora agli inizi di settembre e risalire a +13% a vendemmia conclusa, grazie alle condizioni verificatesi in settembre ed ottobre. La produzione 1998 ha fatto registrare oltre 57 milioni di ettolitri, comprensivi di mosti, succhi d’uva e cali di concentrazione.
1999 - qualitativamente parlando. È stata un’annata fatta di colpi di scena, di speranze deluse, caratterizzata da una produzione alquanto eterogenea dovuta ad un andamento stagionale piuttosto scostante. La qualità va dal medio all’ottimo, con punte però di vivo interesse per quei vini prodotti con uve che hanno potuto beneficiare delle ottimali condizioni verificatesi nel Centro-Nord nel mese di settembre, o che sono state soccorse con adeguate irrigazioni nel Sud e nelle isole.
1999 - quantitativamente parlando. Le previsioni di maggio che davano quantità decisamente elevate non sono state pienamente confermate dai riscontri di cantina, visto che a conferimenti avvenuti, l’incremento quantitativo è stato di circa l’1,6% rispetto alla campagna precedente, con una produzione complessiva di 58 milioni di ettolitri, in linea con la media degli ultimi dieci anni (58,8 milioni di ettolitri).
2000 - qualitativamente parlando. La prima annata del secolo non è stata a “cinque stelle” ma molto vicina. I livelli registrati sono stati infatti complessivamente assai interessanti anche se molto eterogenei. Un’annata capricciosa e bizzarra con caldo estivo in primavera e piogge e temperature post-invernali in estate, che comunque ha creato sinergie tali da permettere numerose punte di ottimo e di eccellente, sia pur circoscritte in zone e varietà.
2000 - quantitativamente parlando. È stata un’annata piuttosto scarsa. Si sono prodotti infatti 54 milioni di ettolitri di vini e mosti con un decremento del 6,9% rispetto al 1999. Bassa la resa uva/vino dovuta allo spessore della buccia e alla concentrazione della polpa degli acini. È stata anche la vendemmie più anticipata degli ultimi decenni: in Sicilia, i primi grappoli di Chardonnay sono stati raccolti il 1 agosto ed in Toscana le uve di Brunello il 26 agosto.

Assoenologi: in sintesi, le vendemmie per regioni
PIEMONTE
Qualità: buona/ottima
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 2.938.000 ettolitri (previsione 2001: 3.380.000 ettolitri)
Le alte temperature e la siccità diffuse, che hanno caratterizzato i mesi di luglio e agosto in quasi tutto il Piemonte, sono state interrotte nei primi giorni di settembre da una serie di precipitazioni che hanno permesso alle uve più nobili di ottimizzare l’ultimo segmento del ciclo vegetativo e di raggiunge un ragguardevole livello qualitativo. Diverso il discorso per quelle produzioni vendemmiate alla fine di agosto per le quali l’interessante contenuto in zuccheri non sempre è stato supportato da un adeguato equilibrio con gli altri componenti. Il calendario dei conferimenti ha rispettato le previsioni: le uve precoci (Chardonnay, Pinot) sono state raccolte a partire dal 27 agosto, quelle di Brachetto e di Moscato nella prima settimana di settembre. Per il Dolcetto sì è atteso sino metà mese (il 15 nell’Ovadese ed il 18 nelle Langhe), mentre le uve di Cortese sono state conferite a partire dalla terza decade. La raccolta delle Barbere è iniziata nell’ultima settima di settembre, mentre quella dei Nebbioli si è chiusa a metà ottobre. Complessivamente la produzione risulta superiore di almeno il 15% rispetto a quella dello scorso anno, per altro piuttosto scarsa.
LOMBARDIA
Qualità: ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 1.360.000 ettolitri (previsione 2001: 1.430.000 ettolitri)
In Franciacorta e nell’Oltrepò Pavese la vendemmia è iniziata il 20 agosto con i conferimenti degli Chardonnay a cui sono seguiti i Pinot. In Valtellina le operazioni sono invece iniziate dopo il 15 ottobre e si concluderanno, con la raccolta delle uve da porre a riposo per la produzione dello Sforzato, verso fine mese. In Oltrepò, nella prima settimana di settembre è entrata nel pieno la vendemmia del Riesling e, a seguire, quella del Moscato; per le uve rosse si è dovuta attendere l’ultima decade del mese, quando sono state conferite quelle di Bonarda e di Barbera. In Franciacorta gli ultimi conferimenti sono avvenuti invece a metà ottobre con le uve di Cabernet Sauvignon. In questa zona, fatta eccezione per alcuni territori che hanno risentito dello stress idrico, la produzione è molto vicina a quella della campagna 2000, mentre in Oltrepò Pavese si registra un incremento vicino al 10%. In Valtellina è invece assodata una diminuzione compresa tra il 10 ed il 15%. In generale le uve in Oltrepò hanno avuto un incremento di prezzo che va dal 3 all’8%, con punte che superano anche il 15% per quelle di Bonarda.
TRENTINO-ALTO ADIGE
Qualità: buona/ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 1.177.000 ettolitri (previsione 2001: 1.240.000 ettolitri)
I riscontri di cantina danno una produzione regionale incrementata del 5% rispetto alle prime previsioni. Le operazioni di raccolta si sono chiuse il 12 ottobre in provincia di Trento (fatta eccezione per le uve destinate alla vendemmia tardiva) ed il 20 in quella di Bolzano. Esse sono state caratterizzate da condizioni climatiche assai favorevoli fino all’inizio della terza decade di settembre, poi, in particolar modo in Alto Adige, sono state disturbate dal tempo inclemente. In provincia di Bolzano i primi grappoli sono stati conferiti il 10 settembre ed i vini ottenuti da Chardonnay, Schiava e Blauburgunder fanno registrare un ottimo livello qualitativo. In Trentino i conferimenti delle uve base spumante sono iniziati mercoledì 22 agosto e le varietà che hanno soddisfatto sotto ogni punto i vista sono: Chardonnay, Muller Thurgau, Pinot Grigio, Teroldego, Marzemino e Merlot. Risultati siglati dal diversificato ciclo vegetativo che in tutta la regione ha visto un germogliamento precoce e regolare, a cui è seguita una fioritura assecondata da tempo asciutto e soleggiato che ha determinato anche una buona allegagione. I temporali di luglio hanno innescato, un po’ in tutta la regione, focolai di peronospora, che sono stati antagonizzati con una razionale lotta. La grandine ha causato danni solo in zone circoscritte, tipo: Colline di Isera, Novaline, Alta Valle di Cavedine in Trentino e nel Meranese in Alto Adige. Mentre in Alto Adige le contrattazioni fanno registrare livelli molti vicini a quelli dello stesso periodo dello scorso anno, in Trentino si rilevano leggeri incrementi per quasi tutti i vini a denominazione di origine, con punte di circa il 10% per Chardonnay e Moscato Giallo.
VENETO
Qualità: buona/ottima
Quantità: uguale vendemmia 2000
Produzione 2000: 8.825.000 ettolitri (previsione 2001: 8.830.000 ettolitri)
Le temperature elevate ed incredibilmente prolungate del mese di agosto hanno determinato una contrazione vegetativa dimensionando in alcune zone la produzione, che inizialmente sembrava attestarsi su valori più abbondanti. A partire da metà settembre alcuni giorni di pioggia, l’alta umidità relativa, ma soprattutto un repentino abbassamento delle temperature hanno ostacolato il buon andamento della maturazione delle uve rosse facendo venir meno alcuni ottimistici presupposti di inizio estate. Nel Veneto centro orientale la qualità è ottima per i vini bianchi e buona per quelli rossi. La quantità è leggermente inferiore rispetto allo scorso anno. Nel Veneto occidentale si registra invece una produzione invariata rispetto al 2000 con piccoli incrementi per le uve bianche, bilanciati da altrettanto lievi regressi di quelle rosse. La vendemmia è iniziata il 20 agosto con i conferimenti dell’uva più precoce, il Pinot grigio, a cui hanno fatto seguito quelle di Chardonnay e di Pinot bianco. Le uve di Merlot e Cabernet sono state raccolte nell’ultima decade di settembre, mentre tra il 10 e il 20 di ottobre sono stati vendemmiati i grappoli di Garganega e Raboso. Per quanto concerne l’andamento del mercato la varietà più richiesta risulta il Pinot grigio, che in Veneto centro orientale fa registrare incrementi anche di oltre il 20%. In tendenza al rialzo anche alcuni vini richiesti dal mercato, tipo Pinot bianco e Cabernet.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Qualità: buona/ottima
Quantità: uguale vendemmia 2000
Produzione 2000: 1.152.000 ettolitri (previsione 2001: 1.150.000 ettolitri)
L’andamento del ciclo vegetativo ha posto in evidenza numerose analogie con la vendemmia 2000. Le fasi fenologiche si sono svolte senza particolari problemi aiutate da ottimali condizioni climatiche. Dopo un periodo di caldo afoso, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, si sono avuti dei temporali che si sono manifestati anche con violente grandinate, ciononostante in alcune zone si sono riscontrati problemi legati alla siccità. I tempi di raccolta, dopo il netto anticipo dello scorso anno, sono rientrati nella norma con le uve bianche vendemmiate nell’ultima settimana di agosto. L’instabilità del tempo che ha caratterizzato l’ultima decade di settembre e l’inizio di ottobre ha provocato un giustificato allarmismo che si è tradotto in una raccolta in molti casi forzatamente anticipata delle uve rosse. Le verifiche di cantina danno una qualità di maggior livello per i bianchi, tra cui spiccano per interesse Pinot bianco, Pinot grigio, Tocai friulano e Sauvignon; tra i rossi il Merlot e l’autoctono Refosco. I riscontri quantitativi indicano una produzione complessivamente molto vicina a quella dello scorso anno: 1.150.000 ettolitri.
EMILIA ROMAGNA
Qualità: buona/ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 6.915.000 ettolitri (previsione 2001: 7.260.000 ettolitri)
Dopo una discreta fioritura ed una buona allegagione, le alte temperature di luglio e agosto, la scarsa piovosità (fatta eccezione per alcune zone dell’Emilia) ed i venti caldi da Sud hanno fatto rallentare il ciclo vegetativo determinando l’invaiatura negli stessi tempi dello scorso anno. Ottime le condizioni fino ai primi giorni di settembre. A metà mese alcune perturbazioni hanno rallentato maturazione e raccolta, determinando accavallamenti nei conferimenti e un incremento di produzione, che è passata da -5%, ipotizzato a fine agosto, a +5% rispetto alla campagna del 2000. Nel complesso il quantitativo globale in Romagna è allineato con quello dello scorso anno, poiché ad un forte incremento nella provincia di Bologna e ad una quantità leggermente superiore in quella di Ravenna si è contrapposto un decremento consistente (-10/20%) nelle colline di Forlì, Cesena e Rimini. In Emilia si registra invece un incremento generale di produzione con punte anche del 15%. In Romagna la raccolta è iniziata con le uve precoci il 16 agosto. È continuata a fine mese in Emilia con Lancellotta e Malvasia. Per i Lambruschi si è dovuto attendere metà settembre. Intorno al 5 settembre sono iniziati i conferimenti di Albana, che a metà mese si sono accavallati con quelli di Trebbiano e Sangiovese. Scarse le contrattazioni caratterizzate da poche trattative e da prezzi simili o leggermente inferiori a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
TOSCANA
Qualità: buona/ottima
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 2.540.00 ettolitri (previsione 2001: 2.160.000 ettolitri)
L’inizio della campagna abbastanza piovoso e la gelata del 14 aprile avevano fatto temere che l’annata 2001 avrebbe presentato alcuni problemi, fortunatamente così non è stato, visto che il successivo andamento stagionale ha attenuato le perplessità sulle iniziali previsioni, fatta eccezione per quelle zone in cui l’assenza di precipitazioni in luglio ed il caldo estivo hanno leggermente rallentato i processi di accumulo. Ad una soddisfacente qualità si contrappone però un deciso ridimensionamento quantitativo, che oggi è valutato in oltre il 15% rispetto alla passata campagna, decremento che supera il 25% in alcune zone e tocca il 40% in altre. Il periodo di raccolta, iniziato anticipatamente con le uve di Chardonnay e di Merlot (20 agosto), si è normalizzato rientrando nella media degli ultimi anni, principalmente a causa degli abbassamenti di temperatura e delle leggere precipitazioni delle prime due settimane di settembre. I conferimenti di Sangiovese base Brunello sono entrati nel pieno dopo il 15 settembre, seguiti da quelli delle uve base per la produzione del Chianti. La vendemmia in Toscana si è chiusa a metà ottobre con i conferimenti delle uve di Sangiovese base Chianti. Il mercato del vino è in netto rialzo, tanto da raggiungere, per le tipologie a denominazione di origine più richieste, incrementi di oltre il 25% rispetto allo stesso periodo del 2000. Più contenuto l’incremento delle Igt, attestato intorno al 15%.
MARCHE
Qualità: ottima
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 1.609.000 ettolitri (previsione 2001: 1.370.000 ettolitri)
Il ciclo vegetativo, su tutto il territorio marchigiano, è stato caratterizzato da scarse precipitazioni che hanno negativamente inciso nelle zone con terreni argillosi, in particolar modo durante la fase di invaiatura. Per contro le operazioni di vendemmia sono state in molte zone disturbate dalle piogge che però in molti casi hanno positivamente influito solo sulle varietà tardive. A differenza di quanto inizialmente ipotizzato (-5%) a vendemmia ultimata i riscontri danno una quantità complessiva carente di circa il 15% rispetto allo scorso anno, in particolar modo per il Sangiovese, in controcorrente il Verdicchio che, nella zona di Jesi, fa registrare un incremento del 5%. I decrementi di produzione sono da imputare principalmente al calo delle temperature verificatosi nel periodo di germogliamento (gelata di Pasqua) e al caldo quanto asciutto ciclo vegetativo. Le operazioni di raccolta delle uve precoci sono iniziate il 16 agosto, il 29 dello stesso mese sono stati staccati i primi grappoli di Verdicchio, mentre per quelli di Rosso Conero si è dovuto attendere il 20 settembre. La qualità è stimata di interessante livello, sia pur eterogenea per i prima citati fatti, complessivamente molto vicina all’ottimo. Al 20 ottobre le contrattazioni sono alquanto scarse; in sintesi tengono le quotazioni dei vini rossi, deludono invece quelle dei bianchi.
LAZIO
Qualità: ottima
Quantità: -10% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 3.733.000 ettolitri (previsione 2001: 3.360.000 ettolitri)
Ciclo vegetativo abbastanza regolare con un decorso molto simile allo scorso anno, soprattutto per quanto riguarda la scarsità di precipitazioni. Nonostante ciò qualche attacco di peronospora ed oidio, tempestivamente antagonizzato, ha colpito i vigneti ubicati nelle zone più umide. Le alte temperature e l’assenza di significative precipitazioni nel mese di agosto hanno dato vita ad una ulteriore accelerazione dei processi di maturazione, tanto che il periodo di vendemmia è risultato in linea con quello dello scorso anno: anticipato di circa una settimana rispetto alla normale media. La raccolta è iniziata il 20 agosto con il conferimento delle varietà precoci, a cui sono seguite nei primi giorni di settembre quelle di Merlot, Sangiovese e Montepulciano. Le uve di Trebbiano e Malvasia sono state conferite tra le fine di settembre ed i primi giorni di ottobre. I rilievi di agosto facevano prevedere una quantità in linea con quella dello scorso anno, i riscontri di cantina danno invece un decremento di circa il 10% rispetto alla scorsa campagna dovuta alla minor resa, alle condizioni climatiche verificatesi durante il periodo vegetativo ed alla gelata di Pasqua che ha interessato diverse zone della regione. Qualitativamente parlando si confermano le previsioni per un millesimo interessante sia per i vini bianchi che per quelli rossi.
ABRUZZO
Qualità: ottima
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 3.689.000 ettolitri (previsione 2001: 3.140.000 ettolitri)
Al precoce germogliamento, favorito dalle condizioni climatiche, si sono contrapposte fioritura ed allegagione disturbate, fortunatamente solo per le varietà precoci, dalle gelate primaverili. La fisiologia della vite è stata messa a dura prova dalla scarsa piovosità che ha caratterizzato la prima parte del ciclo vegetativo e dai venti aridi di provenienza africana che hanno soffiato nella prima quindicina di luglio. Situazione che ha contribuito a ridurre sensibilmente gli attacchi parassitari e di conseguenza il numero di trattamenti di difesa. La raccolta delle uve precoci è iniziata il 7 agosto. I riscontri di cantina danno per queste varietà una flessione quantitativa intorno al 30%, a cui fa riscontro una qualità di viva considerazione. La vendemmia di Trebbiano, Bombino e Pecorino è iniziata il 5 settembre, il 15 per Sangiovese, Merlot e Cabernet, mentre per il Montepulciano si è dovuto attendere il 25. Il tempo asciutto ha favorito le operazioni di raccolta che sono terminate nella seconda decade di ottobre con le uve di Montepulciano, con un anticipo, rispetto ad una normale annata, di circa una settimana e con una resa uva/vino più bassa rispetto alla precedente vendemmia. Quantitativamente parlando si stima un decremento produttivo rispetto allo scorso anno di circa il 15% (-5% a fine agosto) con una maggiore incidenza per le varietà a bacca rossa. Le quotazioni di mercato fanno registrare un decremento per le masse senza particolari caratteristiche, mentre risultano in aumento per i prodotti di qualità, in particolar modo rossi.
CAMPANIA
Qualità: buona/ottima
Quantità: -5% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 2.013.000 ettolitri (previsione 2001: 1.910.000 ettolitri)
Le abbondanti piogge invernali e le temperature molto miti del mese di marzo hanno favorito un’ottima cacciata ed un ciclo anticipato rispetto alla norma. Anche in Campania però queste più che positive condizioni sono state frenate dalla gelata occorsa nella settimana pasquale, che ha rallentato le attività metaboliche in particolare nella provincia di Avellino. Le elevate temperature e la prolungata assenza di piogge, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, avevano determinato un anticipo di maturazione. Le precipitazioni dei primi giorni di settembre hanno diluito le preoccupazioni rinsaldando i livelli qualitativi delle uve campane che, come risaputo, sono quasi tutte a maturazione tardiva. I grappoli sono stati tonificati e la resa uva/vino riportata a livelli normali. La raccolta è iniziata nella prima settimana di settembre con le uve di Fiano nel Salernitano, è proseguita a metà mese con quelle di Asprinio e, nel Beneventano, con quelle di Trebbiano e Malvasia. Si sono quindi susseguite le altre varietà, a partire da quelle coltivate sulle pendici del Vesuvio, nella Penisola Sorrentina, e nel Casertano, fino ad arrivare alla prima decade di ottobre. A metà mese, sia nel Beneventano che nei Campi Flegrei, è entrata nel pieno la raccolta della Falanghina, mentre in Irpinia quella di Fiano e di Greco. I primi grappoli delle uve rosse campane più conosciute, quelle di Aglianico e Pedirosso, si stanno staccando proprio in questi giorni (20 ottobre).
PUGLIA
Qualità: buona/ottima
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 7.782.000 ettolitri (previsione 2001: 6.610.000 ettolitri)

Un inverno avaro di precipitazioni ha interessato il Nord della Puglia, mentre la parte centro/meridionale ha potuto beneficiare di una buona piovosità e di una primavera abbastanza temperata. Il perdurare di un andamento stagionale privo di precipitazioni ha penalizzato, sia dal punto di vista della quantità che della qualità, le aziende prive di impianti di irrigazione. La raccolta delle uve precoci (Chardonnay, Pinot bianco e Sauvignon) è iniziata nei primi giorni di agosto. Un mese dopo è stata la volta di Trebbiano, Malvasia bianca, quindi di Verdeca, Bianco d’Alessano in Valle d’Itria e Bombino bianco e Pampanuto nell’area di Castel del Monte. La vendemmia delle uve a bacca nera è invece iniziata alla fine di agosto con il Primitivo in provincia di Taranto, seguito dal Negroamaro e Malvasia nell’area del basso Salento. Verso la metà di settembre è stata la volta delle uve Merlot e Sangiovese, seguite da quelle di Cabernet e Montepulciano. I conferimenti si stanno concludendo in questi giorni (20 ottobre) con Bombino nero, Uva di Troia e Aglianico. Facendo una media delle diverse realtà, si desume che la qualità oscilla tra il buono e l’ottimo con punte di eccellente per i vini rossi. Quantitativamente parlando il perdurare del clima caldo e asciutto ha contribuito a ridurre la produzione, stimata a fine agosto in -10% ed oggi in -15% rispetto a quella del 2000. Per quanto attiene la situazione di mercato si registra una netta stasi per il vino comune, mentre quello Doc ed Igt manifesta una certa vivacità.
SICILIA
Qualità: ottima
Quantità: -10% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 7.106.000 ettolitri (previsione 2001: 6.400.000 ettolitri)

La primavera piuttosto temperata e giustamente piovosa ha determinato un regolare e più che soddisfacente ciclo vegetativo sfociato in un inizio di agosto caldo, ma senza quegli eccessi verificatisi negli ultimi due anni. Il livello termico è salito però sensibilmente nell’ultima decade del mese di agosto, creando non pochi problemi in quei vigneti già provati da mesi per assenza di pioggia. Alcune aziende hanno dato il via alla vendemmia delle uve precoci già all’inizio di agosto, anche se le operazioni di raccolta per Chardonnay, Muller Thurgau e Moscato bianco sono entrate nel pieno il 10. Una settimana dopo è stata la volta di Merlot e Syrah, mentre il Cabernet Sauvignon è stato conferito nella terza decade del mese. Nel Marsalese, la raccolta delle uve autoctone a bacca bianca, tipo Inzolia e Grecanico, è iniziata nell’ultima settimana di agosto, mentre per quelle a bacca rossa, come Nero d’Avola, Frappato, Nerello Mascalese è avvenuta nella prima settimana di settembre. Facendo una media delle varie e diversificate realtà che caratterizzano la viticoltura siciliana, si può affermare che la qualità complessivamente è buona, con diverse punte di ottimo e di eccellente. Quantitativamente si prevede una riduzione di almeno il 10% rispetto alla produzione 2000. Quotazioni in ribasso, se confrontate a quello dello scorso anno, per mosti e vini comuni, sui livelli dello stesso periodo del 2000 risultano invece i prezzi dei vini sfusi di qualità, sia per quanto attiene quelli prodotti da varietà alloctono che autoctone.
SARDEGNA
Qualità: ottima
Quantità: -15% rispetto vendemmia 2000
Produzione 2000: 693.000 ettolitri (previsione 2001: 590.000 ettolitri)
La raccolta è risultata solo leggermente anticipata ed è iniziata dopo il 20 agosto con le uve precoci, per continuare con quelle di Vermentino nella prima settimana di settembre, entrare nel pieno a metà mese e chiudersi intorno alla prima quindicina di ottobre con la raccolta delle uve di Cannonau e di Cabernet. Mentre i riscontri di cantina confermano le previsioni qualitative di fine agosto, i dati dei conferimenti capovolgono quelle quantitative che passano da +5 a oltre -15% rispetto alla scorsa vendemmia. Essi trovano giustificazione nel positivo, ma complesso ciclo vegetativo che ha caratterizzato la campagna 2001 e che può essere così riassunto: il periodo invernale, caratterizzato da adeguate piogge, ha fatto seguire un germogliamento ed un eccellente sviluppo, disturbato purtroppo dalla cosiddetta “gelata di Pasqua” che, in alcuni territori, ha causato non trascurabili danni. La stagione estiva, calda, ma meno del solito, ha permesso una maturazione equilibrata. Il favorevole andamento stagionale ha poi limitato, ed in certe zone addirittura escluso, l’insorgere di ampelopatie e quindi la necessità di effettuare trattamenti. Condizioni che avevano fatto ritenere l’annata ottima anche sotto il profilo quantitativo. I riscontri di cantina hanno invece messo in luce un decremento di tutta considerazione. La scarsa produzione, che fa seguito ad una precedente annata alquanto carente, ha determinato un netto incremento dei prezzi in particolar modo per i prodotti tipici dell’Isola e particolarmente richiesti dal mercato, primo fra tutti il Vermentino.

Assoenologi: le migliori annate dei vini rossi degli ultimi 50 anni

1947, 1964, 1971, 1978, 1985, 1988, 1990, 1997

Assoenologi: le previsioni nei Paesi dell’Unione Europea
Quest’anno Italia, Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Grecia, Austria, Lussemburgo, Regno Unito, Belgio e Olanda produrranno globalmente circa 174 milioni di ettolitri (contro i 182 milioni del 2000 ed i 186 milioni del 1999).
Le previsioni dell’Assoenologi per i singoli Paesi dell’Unione Europea possono essere così sintetizzate:
Francia: la produzione globale per il 2001 è stimata intorno ai 59 milioni di ettolitri, un quantitativo leggermente inferiore rispetto a quello del 2000 (59,7).
Spagna: si stima una produzione molto vicina ai 40 milioni di ettolitri. Un quantitativo inferiore del 12% rispetto a quello dello scorso anno.
Germania: quest’anno si prevede una produzione di 10 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo praticamente uguale a quello del 2000 e che corrisponde anche alla media dell’ultimo quinquennio. Come sempre quasi tutta la produzione sarà a Vqprd.
Portogallo: la produzione si attesterà sugli 8 milioni di ettolitri di vino, superiore del 19% rispetto alla passata campagna (6,7).
Grecia: in questa nazione si produrranno 3,5 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo in linea a quello del 2000 (3,6).
Austria: la produzione risulta incrementata di oltre il 10% rispetto al 2000 (2,3). Si ipotizzano infatti 2,6 milioni di ettolitri.
Gli altri Paesi dell’Unione Europea, e più precisamente Lussemburgo, Regno Unito, Belgio, Olanda dovrebero produrre, nel 2001, complessivamente, 183.000 ettolitri di vino (così ripartiti: Lussemburgo 160.000, Regno Unito 20.000, Belgio 2.000, Olanda 1.000).

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