I bianchi come vini “scacciacrisi”? Dalla loro parte hanno innanzitutto un prezzo generalmente competitivo. “I vini bianchi stanno conoscendo attualmente una stagione molto felice - spiega Michele Bernetti, titolare insieme al padre Massimo della cantina marchigiana Umani Ronchi, una delle realtà enologiche italiane più solide e prestigiose - a partire dal loro prezzo più basso. Evidentemente, i rossi sono i vini più venduti al mondo, ma in questa particolare congiuntura economica i bianchi hanno saputo trovare un loro posizionamento efficace e in grado, anche se non di rappresentare una svolta definitiva nei bilanci, di dare un contributo molto importante all’equilibrio delle vendite”.
A questo elemento più immediato si aggiunge un ulteriore punto di forza, che si sta connotando come una vera e propria tendenza, specie fra il pubblico degli eno-appassionati più smaliziati. I vini bianchi importanti, ottenuti da vitigni di grande valore come il Verdicchio, stanno progressivamente conquistando il pubblico per la loro capacità di invecchiamento, pari a quella dei grandi rossi.
“Evidentemente la tenuta dei bianchi nel tempo, specie di quelli ottenuti da vitigni importanti come il Verdicchio, è cosa nota - spiega Bernetti - ma attualmente questa caratteristica sembra decisamente premiata dalla clientela. Oggi i grandi bianchi vengono sempre più considerati alla stregua dei rossi importanti. Una vecchia annata di un vino bianco riesce a suscitare la medesima curiosità e passione di un rosso e, fatto non secondario, permette ai vini bianchi di liberarsi dallo loro connotazione di prodotti di consumo immediato - conclude Bernetti - aggiungendo una ulteriore occasione di consumo a questa tipologia”.
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