In un momento storico in cui l’innovazione e la valorizzazione delle eccellenze italiane rappresentano leve strategiche per la competitività del Paese, il settore brassicolo compie un passo decisivo verso la modernizzazione. L’approvazione in Senato dell’emendamento al Ddl Imprese segna l’inizio di un percorso atteso da decenni: l’eliminazione di ostacoli burocratici che hanno finora frenato lo sviluppo dei birrifici artigianali, penalizzando la creatività produttiva e la qualità distintiva del made in Italy. Con il superamento del vetusto Dpr 1498/1970, si apre finalmente la strada ad una normativa più snella, tecnica e coerente con gli standard europei, capace di sostenere l’evoluzione del comparto e di dare pieno riconoscimento alle realtà indipendenti che rappresentano il cuore pulsante dell’artigianalità birraria italiana. A darne notizia, Unionbirrai, l’associazione di categoria che rappresenta i piccoli birrifici indipendenti italiani, spiegando come l’emendamento, presentato dal senatore Luca De Carlo, presidente Commissione Industria e Agricoltura, rappresenta il primo passo concreto verso una riforma attesa da anni dal comparto.
Il provvedimento stabilisce infatti che, entro 6 mesi, un decreto interministeriale ridefinirà i parametri tecnici e qualitativi delle diverse tipologie di birra, aggiornando un impianto normativo risalente al 1970 e ormai inadeguato a rappresentare la varietà e la complessità delle produzioni contemporanee. Il vecchio Dpr imponeva vincoli rigidi su aspetti come acidità, anidride carbonica, limpidità, ceneri e tenore alcolico, ostacolando l’evoluzione stilistica e produttiva dei birrifici, in particolare di quelli artigianali, sempre più orientati verso sperimentazione e qualità. Il nuovo quadro normativo, che sarà definito con il coinvolgimento dei Ministeri dell’Agricoltura, delle Imprese, dell’Economia e della Salute, punta a garantire maggiore coerenza con le direttive europee e a favorire un ambiente normativo più dinamico e aderente alla realtà del mercato.
Unionbirrai, che da tempo sollecita una revisione strutturale delle regole, sottolinea l’importanza di un confronto tecnico con la filiera per assicurare che le nuove disposizioni rispondano alle esigenze concrete dei produttori. L’obiettivo condiviso è quello di costruire una cornice normativa che non solo tuteli la qualità, ma che sappia anche valorizzare l’identità e la creatività dei birrifici indipendenti italiani, veri ambasciatori del made in Italy brassicolo nel mondo.
“Esprimiamo soddisfazione per questa apertura tanto attesa da parte del Ministero dell’Agricoltura. Dopo anni di lavoro e confronto, è finalmente chiaro che le istituzioni hanno recepito la necessità di aggiornare una norma vetusta e fortemente penalizzante per i produttori italiani, soprattutto per i piccoli birrifici indipendenti. Ringraziamo il senatore Luca De Carlo per l’impegno e la determinazione con cui ha portato avanti questa battaglia, intercettando le richieste di Unionbirrai e dell’intero comparto brassicolo - ha detto Vittorio Ferraris, dg Unionbirrai - ora è importante che il confronto con la filiera, previsto per la redazione del nuovo decreto, sia rapido, aperto e fondato su evidenze tecniche. Siamo sul giusto percorso, e ci faremo trovare pronti non appena il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida avvierà il tavolo tecnico con la filiera. Le nostre proposte sono chiare, fondate e condivise da anni. Questo è il momento di tradurle in fatti, per dare finalmente alla birra italiana la libertà normativa che merita”, ha concluso Ferraris.
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