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CALORIE, GRASSI, CARBOIDRATI, PROTEINE E ALCOL: SE IL VINO E’ UN’ALIMENTO GLI AMERICANI VOGLIONO LA SUA CARTA D’IDENTITA’ SULL’ETICHETTA. A RIVELARLO UN SONDAGGIO CONDOTTO PER “ALCOHOL AND TOBACCO TAX AND TRADE BUREAU”

E’ un sondaggio a rivelarlo: gli americani, nel bene o nel male, fissati con le informazioni nutrizionali vogliono espresse a chiare lettere nelle etichette del vino le percentuali e le quantità di grassi, proteine, carboidrati e, ovviamente, gradazione alcolica. Il vino, è, a tutti gli effetti un alimento, oltre che una bevanda e, quindi, il popolo a stelle a strisce ne vuole conoscere la composizione. Lo rende noto l’“Alcohol and tobacco tax and trade bureau (Ttb)” in seguito alle consultazioni avviate per quanto riguarda la cosiddetta Serving facts, la nuova etichetta che oltre al volume di alcol dovrebbe riportare calorie, grassi, carboidrati, proteine.

Il dibattito accende gli animi soprattutto sul tipo di indicazione del volume d’alcol. Il Ttb propende per mantenere la percentuale per volume, mentre sono pervenute richieste per inserire anche la capacità del bicchiere (birra, vino e spirito), il loro numero per bottiglia, fino alla definizione del contenuto in alcol di un “drink standard” e il suo corrispettivo per tipo di bicchiere e bevanda.

Non potrebbe essere più diversa la situazione etichette in Europa: dopo lunghe consultazioni la Commissione Europea sta definendo un regolamento che accomuni le informazioni nutrizionali presenti sugli alimenti e le bevande prodotte in tutti i Paesi dell’Unione. Unica deroga per il momento, invece, data la loro specificità per il vino, la birra e liquori.

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