Dopo mesi di dubbi e di confronto, il lavoro di lobbying dell’associazione Vin et Société (www.vinetsociete.fr), che rappresenta i 500.000 attori della filiera vitivinicola di Francia, ha portato i suoi frutti: il Parlamento di Parigi, alle prese con la revisione della legge Evin, che dal 1991 vieta ogni forma di pubblicità al vino e alle bevande alcoliche, ha votato a favore (102 voti favorevoli e 29 contrari) di una specifica che permetterà la promozione delle regioni enoiche, assicurando informazioni giornalistiche su turismo e vino senza che vengano considerate pubblicitarie. “Così - commenta Joël Forgeau, presidente di Vin et Société - si dovrebbe finalmente evitare quell’autocensura che per anni ha danneggiato sia i media che le denominazioni del vino. Adesso che il contesto normativo è chiarito la legge Evin non ne ese affatto indebolita, semmai rafforzato in quelli che sono gli effettivi campi di applicazione”.
Una decisione, quella presa dal Parlamento francese il 25 novembre, che ha il sapore della vittoria non solo per Vin et Société, ma per tutta la società francese, che si era espressa chiaramente, in estate, rispondendo massicciamente al sondaggio di Ifop, da cui è emerso come il 75% degli intervistati creda che sia opportuno chiarire, nella legge Evin, cosa sia pubblicità e cosa informazione. Inoltre, l’84% dei francesi è convinta che il settore enoturistico possa e debba fare promozione e pubblicità, il 76% inoltre ritiene che la promozione dell’enoturismo sia assolutamente compatibile con il concetto di salute pubblica, mentre il 62% degli intervistati ha espresso fiducia per i professionisti del vino in tema di gestione della pubblicità di bevande alcoliche.
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