“Inno”, uno degli ultimi successi della regina del rock italiano, Gianna Nannini, dopo aver accompagnato la campagna elettorale di Bersani alle ultime elezioni, adesso diventa un vino, che prende vita dall’unione di due cru di Sangiovese delle colline del Chianti senese de La Certosa, che, nel 2010, con l’aiuto di Renzo Cotarella, aveva già lanciato sul mercato altre tre etichette.
Ma “Inno” rappresenta qualcosa di più, ed andrà ad arricchire il progetto “Vino Libero” di Oscar Farinetti, “perché - racconta la rocker senese - questo vino rappresenta e racconta la mia storia, il mio rapporto con la terra da cui provengo, e da cui è nata la nostra cultura. Senza terra non potremmo esprimerci, non esisterebbe neppure il rock, che dalla terra trae la sua energia”.
Così, dopo “Chiostro di Venere”, “Rosso di Clausura” e “Baccano” (anche questo dedicato ad uno dei suoi più grandi successi musicali), la nuova etichetta della Nannini celebrerà non solo la sua terra, ma anche la sua stria personale e familiare: “la parola “inno”, che dà il nome al vino e campeggia in etichetta, ha una terza “n”, riportata con la stessa grafia con cui mio nonno - racconta la rocker senese - scriveva, appunto, “nonno”: è un modo di ricordare ed onorare le origini, perché è da queste storie che nasce anche la mia”.
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