Avere una conoscenza diretta di migliaia di vini, per un “normale” wine lover, è praticamente impossibile, perciò diventa fondamentale il lavoro di critici e giornalisti, capaci, con il racconto dei loro assaggi, che passa per punteggi e recensioni, di dare il consiglio giusto sui vini migliori di una certa regione, sulle annate più pronte di un’altra, sulle etichette emergenti, sulle bottiglie dal rapporto qualità/prezzo imperdibile. Assaggiare, però, è un’arte per pochi, e le aspettative della gente sono sempre più alte, come rivelano due sondaggi diversi, uno lanciato dalla wine critic Jancis Robinson sul suo portale, www.jancisrobinson.com, ed uno curato dal magazine Usa di riferimento per il mondo del vino, “Wine Spectator” (www.winespectator.com).
La Robinson ha chiesto ai propri lettori quale fosse la propria idea di “note di degustazione”, e ciò che ne emerge è che il 76,86% dei wine lover preferisce le note di degustazione basate sulla degustazione alla cieca, mentre appena il 9,15% preferisce che il degustatore sappia cosa sta bevendo, con il 13,98% dei rispondenti che dice di non avere una visione così netta tra i due approcci. E non è la mancanza di fiducia verso gli assaggiatori a dettare la linea, quanto la ricerca della maggior oggettività possibile che, a bottiglie, scoperte, rischia di uscirne compromessa.
Simile la domanda posta ai propri lettori da “Wine Spectator”, che ha chiesto quanto sia importante, nella recensione di un vino, che il giudizio arrivi da una degustazione alla cieca. E simili, ma niente affatto uguali, sono i risultati: per il 62% dei lettori del magazine Usa il blind tasting è l’unico modo che garantisce equità nei giudizi, mentre per il 20% è utile, ma non necessaria se il degustatore è esperto, con l’11% dei rispondenti che ritiene soggettiva ogni tipo di degustazione, decidendo di affidarsi alla “wine reputation” ed al prezzo per le proprie scelte, infine, il 7% dei wine lover ritiene che la degustazione alla cieca porti più svantaggi che vantaggi, facendo passare in secondo piano la storia del vino, fondamentale per un suo giudizio.
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