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Dal 2000 ad oggi gli ettari sono passati da 122 a 610, le bottiglie da 660.000 a 2 milioni, e il business è arrivato a 100 milioni di euro: ecco i numeri di “Anteprima Sagrantino 2012”, oggi e domani a Montefalco. Con i migliori assaggi Winenews

Italia
L’immagine ufficiale del Sagrantino di Montefalco 2012

Conosciuto e riconoscibile in tutto il mondo, il Montefalco Sagrantino Docg, vino e vitigno recuperato e rilanciato dalla griffe Caprai, è uno dei grandi vini rossi dell’Umbria e del Belpaese e ha vissuto, dal 2000 ad oggi, un periodo di grande crescita ed evoluzione. La superficie di vigneti Docg è quintuplicata (da 122 a 610 ettari), sono nate 30 nuove cantine e la sua produzione è passata da 660.000 bottiglie a oltre 2 milioni, per un giro d’affari di territorio, tra vino e indotto, sui 100 milioni di euro, ed un export che vale il 60% del mercato, Usa e Germania in testa. Numeri che arrivano da “Anteprima Sagrantino 2012”, di scena oggi e domani a Montefalco, dove debuttano la tanto attesa annata 2012 del Montefalco Sagrantino Docg secco e passito, valutata con 4 stelle su 5 (con il premio per l’“Etichetta d’Autore 2012” vinto dall’opera intitolata “Prosit!” dell’artista Tommaso Filighera, ndr), il Montefalco Rosso Doc 2014, il Montefalco Rosso Doc Riserva 2013 e il Montefalco Bianco Doc 2015.
“Anteprima Sagrantino accende i riflettori su una realtà produttiva in grande fermento - spiega Amilcare Pambuffetti, presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco - il settore enologico rappresenta una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare dell’Umbria, che conta 1.000 ettari di superficie vitata pari al 16,7% della produzione umbra. È in questo scenario che si posiziona il nostro Sagrantino, considerato fino a qualche decennio fa un vitigno indomabile, e diventato, in tempi brevissimi, uno dei successi della produzione nazionale”.
Tra i migliori assaggi di Sagrantino di Montefalco 2012 WineNews (curati da Antonio Boco), c'è il 25 Anni di Arnaldo Caprai, che conferma lo stile di questa straordinaria azienda, i cui vini non si concedono subito ma escono meravigliosamente alla distanza. Ecco allora che il 2012 appena assaggiato appare ancora giovanissimo ma già dotato di carte importanti per la sua evoluzione in bottiglia. Profumi intensi e palato solido, con estrazione tannica imponente quanto ben eseguita. Finale molto lungo e profondo.
Non è più una sorpresa e tanto meno una novità il Collenottolo di Bellafonte, i cui vini si sono imposti da subito per originalità e finezza, riuscendo in poco tempo ad ammaliare critica e pubblico del Sagrantino. Anche il Collenottolo 2012 è delizioso, fine e leggero nella mano estrattiva, capace di regalare sapore, allungo e intriganti percorsi aromatici.
Impostazione certamente moderna, ma anche puntuale e ben eseguita per Terre de La Custodia, capace di regalare un Sagrantino affusolato e levigato negli spigoli. Note di sottobosco e frutta rossa, sensazioni sanguigne e bella trama tannica. Versione in sottrazione e di buon fascino, insomma.
Da segnalare, ancora, il Fidenzio di Tudernum. Non è la prima volta che questa cantina cooperativa sforna un Sagrantino al top della denominazione. Il Fidenzio 2012 ci ha colpito per i profumi di prugna, cuoio, bosco e lieve selvaggina, oltre che una bocca serrata quanto precisa, fitta ma ben estratta.
Ottima prova per Le Cimate, cantina relativamente nuova, ancora alla ricerca di una piena identità stilistica. Il 2012, comunque, è molto convincente. Profuma di frutti rossi e neri, cuoio e tratti balsamici. Ha bocca di buona trama, dolce nel frutto e godibile nella sfera tannica.
Dallo stile classico e dal volto tradizionale Il Domenico, selezione della cantina Adanti. Terra, radici, cenni minerali rocciosi e continui cambi di passo nei tratti aromatici, capaci di richiamare un frutto mai in eccesso. La bocca è giovane, ancora piuttosto tannica ma ben eseguita e capace, senza dubbio, di evolvere positivamente in bottiglia.
E poi ancora segnialiamo il Sagrantino della cantina Il Bocale che, negli ultimi anni, ci pare aver cambiato passo. In ogni modo il 2012 appare, almeno in questa fase, tra i vini migliori della denominazione. Ha profumi sinuosi, caldi quanto sfumati, capaci di chiose eleganti e originali. La bocca ha tannino fitto quanto preciso, saporito, lungo e dai riverberi balsamici. Chiude su note di ginepro.
Anche se nel corso dei mesi e degli anni saranno i “cru” aziendali a prendere la scena, in questo momento ci godiamo il vino d’assemblaggio di Tabarrini. Il Sagrantino Colle Grimaldesco ha profumi ammalianti, baroleggianti nei tratti terrosi, di cuoio e tabacco. In bocca il frutto è gustoso e sapido anche se il tannino morde ancora.
Da segnalare anche Il Medeo, nuovo Sagrantino in casa Romanelli, azienda che negli ultimi anni ha cambiato marcia e che si posiziona tra le migliori. Lo stile della casa è rilassato ed elegante, decisamente nelle nostre grazie. Al solito mostra un profilo fruttato molto lieve e sfumato, capace di incrociare cenni resinosi e balsamici di grande fascino. La bocca è coerente, di grande beva, considerando la tipologia, tesa e salata nel finale.
Infine ecco Antonelli, casa vinicola storica dallo stile elegante e personale, adagiata su uno dei grand cru della denominazione: San Marco. Il 2012 non è ancora perfettamente leggibile ma i tratti del vino lasciano ben sperare per la sua positiva evoluzione in bottiglia. Amalgama in corso, dunque, ma anche bei profumi di fragoline di bosco e lamponi, spezie e macchia mediterranea. Palato in scia, lungo, affusolato e ben estratto.

Focus - I numeri del territorio di Montefalco e del Sagrantino
Sviluppo dell’area L’occupazione umbra si è attestata in media a 350.000 unità, circa 2.000 unità in più rispetto ai dodici mesi precedenti; tale crescita, in linea con quella nazionale (+0,6% a fronte di +0,7%), ha riguardato l’agricoltura (13.000, +2.000) che ha compensato, unitamente ad altri settori, le flessioni registrate negli altri settori.
Incremento dell’occupazione nell’area del Sagrantino +3%;
Il giro di affari totale del settore vino è stimato in 35 milioni di euro, mentre la stima totale del sistema Agro-Turistico-Territoriale ammonta a circa 100 milioni di euro;
Nell’ultimo anno il Comune di Montefalco ha registrato un incremento di +22 attività produttive; La superficie di vigneto iscritta a Docg, dal 2000 al 2015 è quintuplicata (da 122 a circa 610 ettari). Nell’ultimo decennio sono state costruite oltre trenta nuove cantine. Dal 2000 ad oggi la produzione del Sagrantino è triplicata: da 660.000 ad oltre 2 milioni di bottiglie;
I Vini di Montefalco rappresentano il 16,7% della produzione di vino in Umbria. In particolare il Montefalco Sagrantino Docg rappresenta il 6,3%, mentre il Montefalco Doc ne rappresenta il 10,4%.
Nell’areale del Montefalco Sagrantino Docg per l’anno 2015 le presenze turistiche sono intorno a 120.000, mentre, si registra un importante dato in riferimento agli arrivi turistici degli ultimi 4 anni di circa 165.000.
Il principale organo di promozione turistica dei cinque comuni della denominazione Montefalco Sagrantino è l’Associazione Strada del Sagrantino il cui punto informativo ha registrato negli ultimi 5 anni l’ingresso di circa 28.000 visitatori.
Di rilevante importanza turistica nel 2015 è stato il progetto proposto dal Comune di Montefalco che ha coinvolto il Consorzio Tutela Vini Montefalco nel ricondurre temporaneamente nel Complesso Museale di San Francesco, successivamente al restauro, la “Madonna della Cintola” opera di Benozzo Gozzoli del 1450-52. Il fine di tale progetto è stato l’aumento del valore delle opere presenti all’interno del Museo di San Francesco a Montefalco, già iniziato con l’iniziativa territoriale dell’acquisto della lettera di Benozzo Gozzoli a cui avevano contribuito il Consorzio e numerose associazioni del territorio.
Il Museo di Montefalco, primo museo regionale dietro ai musei nazionali, ha registrato un incremento della presenza turistica pari a +27% rispetto al 2014, con un’attenzione particolare al periodo Agosto/Dicembre quando è stato registrato un +65% rispetto al 2014 grazie alla mostra temporanea la “Madonna della Cintola”.
Il Consorzio ha provveduto all’ammodernamento degli spazi di accoglienza turistica siti in Piazza del Comune e all’adeguamento della sala di degustazione per stampa ed operatori del settore; Ad incidere ulteriormente sull’incremento del turismo straniero nell’area sono le attività di promozione che ormai da oltre 4 anni il Consorzio Tutela Vini conduce nei principali paesi di esportazione dei vini di Montefalco che già solo nel mercato Usa ha registrato oltre 605.000.000 di contatti.
Mercati
Valore dell'export: 60%. I principali Paesi di destinazione dell'export per i vini di Montefalco sono: Usa (25%), Germania (12%), Cina (7%), Svizzera (4%), Inghilterra (4%), Danimarca (4%), Giappone (4%), Canada (4%), Olanda (4%), Belgio (4%), Hong Kong (2%) ed, inoltre, in altri 30 paesi di cui Austria, Australia, Finlandia, Svezia, Polonia, Russia, Lussemburgo, Brasile, Lettonia.
Produzione 2015
Sagrantino di Montefalco: 2.000.390 bottiglie
Montefalco Doc: 3.885.662 bottiglie
Vendite 2015
Sagrantino di Montefalco: 1,320.445 bottiglie
Montefalco Doc: 2.233.260 bottiglie
Viticoltura
Dislocazione dei vigneti: Terreni collinari di buona esposizione con esclusione dei fondovalle.
Ettari vitati:
Montefalco Doc 410 ettari
Montefalco Sagrantino Docg 610 ettari
Principali forme di allevamento della vite: Cordone speronato e guyot. Predilige sistemi di allevamento di media espansione, con potatura medio-lunga.

Focus - Il Progetto Grape Assistance

A Montefalco, da alcuni anni, è in fase di sviluppo un progetto per valorizzare e salvaguardare dell’identità produttiva e culturale del territorio d’eccellenza di produzione del Sagrantino Docg. Il progetto, denominato “New Green Revolution”, nasce proprio con l’obiettivo di creare un protocollo di produzione sostenibile in campo vitivinicolo capace di valorizzare i vini di Montefalco sui mercati internazionali. “La rivoluzione verde sperimentata a Montefalco abbraccia un concetto ampio di sostenibilità che si misura nella capacità del territorio, e delle sue aziende, di strutturare un modello economico per un nuovo livello di qualità del prodotto” racconta l'agronomo Giovanni Bigot.
Per sviluppare questa rivoluzione sono necessarie forti dosi di innovazione e una nuova formazione culturale per i futuri tecnici ed operatori aziendali. Per questo motivo, è stato attivato un corso di alta specializzazione post diploma regionale (Its Agroalimentare dell’Umbria) che promuove la crescita professionale di ragazzi da inserire nel settore vitivinicolo con la capacità di relazione con i moderni sistemi di gestione. Il progetto “Grape Assistance” ha coinvolto diversi studenti del corso formativo che hanno preso parte alle attività di monitoraggio in vigneto e sono poi stati poi assunti da alcune aziende del territorio. Nel futuro, nuovi studenti saranno coinvolti dalle aziende e dai gruppi di lavoro dei progetti di monitoraggio per continuare ad incrementare la crescita professionale del territorio di Montefalco. In una fase storica nella quale le merci perdono la loro identitaria origine, a Montefalco si propone lo sviluppo di un modello di profondo legame territoriale dove le imprese, e il Sagrantino di Montefalco, diventino ambasciatrici nel mondo di un progetto di sostenibilità e di eccellenza della produzione italiana nell’epoca della “green economy”.
Il progetto Grape Assistance ha analizzato l’andamento agrometeorologico dell’annata 2015 dell’areale di produzione del Montefalco Sagrantino Docg attraverso la creazione di una rete di stazioni agro-metereologiche/automatiche territoriale dotate di tecnologia Pessl modello iMetos AG/CP/DD 200. Per consentire il monitoraggio dei vigneti e il funzionamento del “Decision Support System (DSS)”, le stazioni meteo sono state dotate di sensore della pioggia, sensore di temperatura ed umidità relativa e sensore di bagnatura fogliare, nonché scheda Sim per la trasmissione dei dati via Gprs e applicativo per la visualizzazione ed il download dei dati meteo rilevati. Per l’intera durata del progetto le stazioni hanno inviato un flusso di dati meteo misurati che poi sono stati incrociati con i dati previsionali (previsioni meteo personalizzate sui punti geografici delle stazioni con dati orari a 4 giorni). Tutti i dati meteo sono poi stati sottoposti a un controllo qualità per garantire un dataset completo e validato da utilizzare come input dei modelli presenti nel sistemi di supporto alle decisioni. Le informazioni trasmesse sono state elaborate per tutta la stagione dal sistema Dss (sistemi di supporto alle decisioni) che ha restituito informazioni atte a prevedere i periodi di rischio infettivo per le infezioni primarie e secondarie di peronospora, oidio, black-rot e la fenologia della vite. I tecnici del progetto hanno eseguito 25 monitoraggi in ogni vigneto del progetto per tutta la durata della stagione vegeto-produttiva e recepito le informazioni dei DSS per l’elaborazione di 44 bollettini agrometeorologici che sono stati diffusi dal Consorzio di Tutela Vini alle aziende di Montefalco.

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