Dall’alluvione alla rinascita: la vendemmia 2023, l’annus horribilis della Romagna, è, infine, arrivata nei bicchieri di “Vini ad Arte 2024”, l’Anteprima che il Consorzio Vini di Romagna dedica ogni anno all’Albana e al Sangiovese, come da tradizione, a Faenza, nei giorni scorsi. E se le premesse erano catastrofiche per via dell’alluvione che ha coperto di fango una parte importante della Regione proprio un anno fa e delle sue conseguenze (frane che hanno distrutto vigneti o impedito il loro raggiungimento, impianti sott’acqua anche per settimane) aggiunte alla grandine, la tromba d’aria e la pressione di patogeni che gli ostacoli di acqua e terra hanno reso difficile da combattere tempestivamente, dall’altra i risultati sono tutt’altro che catastrofici. La produzione è risultata certamente in calo, ma, in numero contenuto, anche rispetto alla media nazionale. Inoltre la vite ha dimostrato resilienza sorprendente anche in casi così estremi e ha prodotto grappoli sani e strutturalmente ben equipaggiati. Nel bicchiere sia l’Albana che il Sangiovese si sono rivelati di qualità buona, addirittura più convincenti delle annate precedenti, ma per la maggior parte dei Sangiovese bisogna aspettare almeno l’autunno per conoscere il risultato per i vini da Sottozona, sui quali la denominazione ha investito molto, e due anni almeno per le Riserve.
Scendendo ad un’analisi più approfondita della produzione di uva, presentata dai vertici del Consorzio Vini di Romagna, il presidente Roberto Monti ed il direttore Filiberto Mazzanti, in Emilia-Romagna nel 2023 si attesta sui 8.323.176 quintali prodotti contro gli 8.443.933 del 2022 - già in calo per la siccità - per una differenza del -1% che sale al -5% sulla media 2018-2022 di 8.734.423 quintali. Di Romagna Albana Docg (che prevede le tipologie di Secco, Amabile, Dolce, Passito e Passito Riserva, con rese ridotte a 100 quintali per ettaro e un minimo del vitigno in bottiglia al 95%) dai 768 ettari si sono prodotti 7.077 ettolitri, pari a 943.600 bottiglie, simile alla produzione del 2022 con 7.171 ettolitri e 956.133 bottiglie e in aumento sul 2020 (5.673 ettolitri e 756.400 bottiglie) e sul 2021 (6.867 ettolitri e 915.600 bottiglie). Di Romagna Sangiovese Doc dai 5.890 ettari si sono prodotti 67.640 ettolitri, pari a 9 milioni di bottiglie, in netto calo sul 2022 (75.399 ettolitri e 10,1 milioni di bottiglie), sul 2021 (81.548 ettolitri e 10,9 milioni di bottiglie) e sul 2020 (86.310 ettolitri e 11,5 milioni di bottiglie). Aumenta, invece, l’imbottigliato rivendicato a Romagna Sangiovese Sottozona, che dal suo riconoscimento di 12 territori nel 2011 e ulteriori 4 dal 2022 (che ha ridotto le rese a 90 quintali per ettaro con il minimo di Sangiovese al 95%) non ha mai smesso di crescere (a parte l’arresto dovuto all’incertezza del Covid del 2021): 4.224 gli ettolitri prodotti, pari a 563.200 bottiglie, sui 3.878 ettolitri e le 517.067 bottiglie prodotte nel 2022.
Ovviamente la produzione romagnola non si limita all’Albana, che grazie alla sua concentrazione polifenolica, le acidità elevate e l’elevata capacità di accumulo zuccherino riesce ad essere interpretata in diverse modalità, con evoluzioni stilistiche cui i produttori si stanno dedicando ampiamente nell’ultimo decennio, e al Sangiovese, sempre più valorizzato dalle aziende, anche grazie alle Sottozone, che ha dato elementi di orientamento e riconoscimento (ma soprattutto di confronto fra produttori). C’è anche il Trebbiano, la cui produzione è tutto sommato costante sia in termini di vigneto (intorno ai 14.000 ettari) che di ettolitri rivendicati a Doc: 8.775 ettolitri per 1,2 milioni di bottiglie, in leggero calo rispetto al 2022, ma in linea con il 2021 e 2020 (la restante parte diventa base spumante per la Doc Romagna Spumante, anche con il recente marchio collettivo Novebolle - 4.532 ettolitri prodotti per 604.267 bottiglie - oppure vino sfuso). La denominazione a spumante rivendica la produzione più alta rispetto alle altre Doc (Pagadebit 255.067 bottiglie; Cagnina 529.733 bottiglie; Colli d’Imola 246.133 bottiglie; Faenza 11.333 bottiglie; Romagna Centrale 33.067 bottiglie e Rimini 393.333 bottiglie). Ma tutte le Doc impallidiscono, per dimensioni, di fronte all’Igt Rubicone, che rivendica 671.498 ettolitri, pari a quasi 90 milioni di bottiglie (Igt che si affianca alle minori Forlì, Ravenna e Sillaro).
Tutta la zona di produzione del Romagna Albana Docg e del Romagna Sangiovese Sottozona si trovano a sud della via Emilia, ad eccezione di uno sforamento a Nord nell’Imolese per l’Albana e a sud nel Riminese per il Sangiovese. Questo significa che si è dato valore alle colline e alla parte Appenninica della regione, sfruttandone le altitudini, le esposizioni, le ventilazioni e la diversa composizione dei suoli. Il lavoro di suddivisione in Sottozone iniziato nel 2011 (certamente perfezionabile e non ancora concluso - ma per questo il Consorzio si è dato una ventina di anni di tempo, per raggiungere una certa maturità del progetto) di un territorio così vasto per il Sangiovese ha dato modo alle aziende di approfondire le caratteristiche peculiari pedoclimatiche della propria zona e di lavorare affinché sia sempre più percepibile la relativa vocazionalità. L’obiettivo principale non è ovviamente creare territori migliori o peggiori all’interno della Doc, ma di dare uno strumento di orientamento ai consumatori e permettere alle aziende di creare una propria piramide qualitativa interna.
Una stima recente del Consorzio (basata sulle analisi dei prezzi dell’Enoteca Regionale e di diversi siti e-commerce) ha valutato come i Romagna Sangiovese Sottozona spuntino prezzi maggiori di 2,5-3,5 euro sul Romagna Sangiovese Superiore, e di come lo stesso accada dai 3,5 ai 5 euro per le Riserve. Le aziende che rivendicano le Sottozone, inoltre, sono aumentate (25 produttori in più negli ultimi 4 anni) e oggi arrivano a superare le 80 unità. Dati che confermano come sia stato positivo il percorso intrapreso nel riconoscere la sottozona di Imola, di Serra, Brisighella, Marzena e Oriolo nel Faentino, di Modigliana, Castrocaro, Predappio, Mendola e Bertinoro nel Forlivese, di Mercato Saraceno, Cesena e Longiano nel Cesenate e di Verrucchio, Coriano e San Clemente nel Riminese.
L’andamento climatico del 2023 ha generato un’annata meno calda sul 2022 ma, come sappiamo, piogge concentrate a maggio con conseguenze drammatiche per tutto il territorio. Come spesso è successo negli ultimi anni, si è anche riproposto un andamento a “montagne russe” delle temperature: con un inverno caldo e siccitoso che ha anticipato il germogliamento, il ritorno di freddo e gelate a marzo e aprile con rialzo termico a fine aprile, alluvioni a maggio e ribasso termico, rialzo delle temperature ad inizio giugno che hanno causato elevata vigoria e scarsa allegagione, caldo di agosto e settembre che hanno accorciato il periodo di maturazione, rientrando dai prospettati 20 giorni di ritardo sulla vendemmia, ai 10-12 giorni per i bianchi e 7-8 giorni per i rossi. Le vigne hanno, però, retto bene, producendo grappoli dai ph contenuti e dalle acidità elevate, con gradazioni leggermente più basse e profili aromatici interessanti. Lo si è riscontrato nei Romagna Albana Superiore Secco 2023 (presentati con 21 campioni su 28, accompagnati dalle 16 versioni Passito) e nei campioni di Romagna Sangiovese Superiore (10 presenti su 79). Nel complesso e trasversalmente alle annate e alle tipologia i campioni di Albana sono risultati più soddisfacenti su quelli di Sangiovese, in termini di armonia e scorrevolezza.
Ecco i migliori assaggi selezionati dalla redazione WineNews, scelti dai 123 i campioni in degustazione fra Romagna Albana Secco e Passito e Romagna Sangiovese Superiore, Sottozona e le relative versioni di Riserva. 50 le cantine, tra cui segnaliamo la totale assenza dei vignaioli che rivendicano la Sottozona di Modigliana:
Docg Romagna Albana
Giovannini, Docg Romagna Albana Secco Gioja 2023
Intenso nel colore, profuma di cedro, ginestra, agrumi e iodio, che si aggiungono a melone bianco e camomilla al sorso morbido e teso e pieno
Podere Morini, Docg Romagna Albana Secco Sette Note 2023
Agrumi bianchi, fiori di tiglio e mandorla bianca, per un vino chiaro ma saporito, spiccatamente sapido, dal finale piacevolmente mentolato
Tenuta La Viola, Docg Romagna Albana Secco Frangipane 2023
Versione più profonda e strutturata di Albana, dal timbro metallico e dalla balsamicità di sottobosco; affonda nel palato, aderendo a lungo, sapido
Tre Monti, Docg Romagna Albana Secco Vigna Rocca 2023
Meno impegnativo del Vitalba, questa è un’Albana piena nel sorso, polposa, dal carattere speziato e ben bilanciato con l’apporto balsamico, fruttato e floreale
Podere La Grotta, Docg Romagna Albana Secco Damadora 2023
Ha i profumi netti di mela, pera, ginestra e salvia; in bocca c’è la dolcezza del melone bianco, la persistenza sapida e la scorrevolezza agrumata
Poderi dal Nespoli, Docg Romagna Albana Campodora 2023
Ha sviluppato note più vegetali, che ben si bilanciano con la dolcezza della vaniglia e l’acidità agrumata; il sorso è centralissimo, dal contrasto sale-pepe
Umberto Cesari, Docg Romagna Albana Secco Colle del Re 2023
Le spezie lo rendono interessante, zafferano soprattutto, insieme all’apporto floreale della camomilla: un naso opulento che accompagna un sorso più minuto, ma armonico
Tenuta Uccellina, Docg Romagna Albana Passito Soprano 2022
Cera d’api, iodio, noce, miele: un vino denso e ovviamente dolce, dalla vena agrumata pronunciata, che lascia la bocca pulitissima a fine sorso
Fattoria del Monticino Rosso, Docg Romagna Albana Passito 2020
Una spremuta di agrumi e di mentuccia, dà vivacità al naso dolce di fiori e alla bocca speziata e intensamente balsamica; denso, scorre benissimo
Fattoria Zerbina, Docg Romagna Albana Passito AR 2019
Foglia di fico, fico d’india, albicocca matura, ginestra, miele di arancio, nepitella e molto più col passare dei minuti; intenso e morbido in bocca, non cede in complessità e struttura
Doc Romagna Sangiovese
Noelia Ricci, Doc Romagna Superiore Il Sangiovese 2023
Piccoli frutti di bosco, rovo, camelia, note ematiche crude, balsami di sottobosco: insieme ad anticipare un sorso teso e centrale, vivace di pepe bianco e di nuovo dolce di camelia
Terre Cevico, Doc Romagna Verrucchio Tre Miracoli 2023
Chiaro e croccante, profuma di viola e lampone, con un tocco di erbe aromatiche; in bocca ha polpa e aderenza, sapore e freschezza
Zavalloni, Doc Romagna Superiore 2023
Profumi scuri e netti di sottobosco, viola e mora, con note ematiche; si allarga al sorso con aderenza pepata, chiudendo dolce di caramella alla viola
Piccolo Brunelli, Doc Romagna Predappio Cesco 1938 2022
C’è tanto sottobosco e un animo selvatico, con cenni di tamarindo, in questo Sangiovese, che si diffonde materico ma gentile, caldo e sapido nel finale
Tenuta De Stefenelli, Doc Romagna Superiore Rondò 2022
Talco, amarena e vaniglia, esordisce dolce già al naso; dolcezza che mantiene in bocca, aggiungendoci struttura sapida e levigata e tensione acida finale
Raffaella Bissoni, Doc Romagna Bertinoro Girapoggio 2021
Sorso crudo, dolce di amarena, fresco di eucalipto, speziato di cuoio, vira sul lato fruttato in bocca, mantenendo profondità, aderenza e calore a lungo
Condé, Doc Romagna Predappio Raggio Brusa Riserva 2021
Profumi dalla trama larga di terra, iodio e fiori rossi, introducono un sorso del tutto simile, che scorre dolce e pieno, tannico il giusto da non farlo dimenticare
Fattoria Nicolucci, Doc Romagna Predappio di Predappio Vigna del Generale Riserva 2021
È sempre una certezza, con le sue sfumature stratificate nei profumi e nei sapori, con quel tocco di goudron a renderlo un po’ cupo dopo tanta frutta, fiori, macchia mediterranea e agrumi
Giovanna Madonia, Doc Romagna Bertinoro Ombroso Riserva 2021
Un po’ di decadenza elegante, con i fiori macerati e lo iodio a farla da padrone: in bocca è saporito e molto minerale, accogliente come un tramonto
Tenuta Masselina, Doc Romagna Serra Riserva 2021
Ha l’astringenza e la dolcezza del lampone, foglie e rovi compresi, poi note ematiche e speziate, che si ritrovano anche al sorso, materico e estremamente agrumato
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