02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

DALLE GRIFFE DEL “MADE IN ITALY” AL VIGNAIOLO … E’ IL MARCHIO CONFAGRICOLTURA A FIRMARE LA “GRANDE ITALIA DEL VINO”. A VINITALY 2008 (VERONA, 3/7 APRILE) UN PROGRAMMA D’IMMAGINE HIGH STYLE A SOSTEGNO DELL’ENOLOGIA ITALIA ... TUTTI I PARTICOLARI

Italia
Hugh Johnson, il guru mondiale del vino, a Vinitaly 2008, testimonial di Confagricoltura

L’Italia del vino che conta porta il marchio Confagricoltura: dalle griffe più blasonate del “made in Italy” enoico alle piccole cantine emergenti, la più importante organizzazione d’Italia nella rappresentanza degli interessi del vino tricolore, guidata dal presidente Federico Vecchioni, distribuita su tutto il territorio italiano, costituisce letteralmente la “grande Italia del vino” e, quest’anno, da Vinitaly (Verona, 3/7 aprile), rilancia la sua immagine con un programma high style.
“E’ una fetta importante del territorio vitivinicolo italiano - spiega il presidente, Federico Vecchioni - quella rappresentata da Confagricoltura: siamo orgogliosi di poter dichiarare che, l’eccellenza enologica del Bel Paese, quella che si trova sui principali e più importanti mercati del mondo, porta il nostro marchio”.
Un settore, quello dell’enologia che sta dando concreti risultati non solo dal punto di vista del business generale - l’Italia del vino muove un giro d’affari annuo pari a 10.000 milioni di euro - ma anche in termini di valorizzazione dei territori agricoli, di recupero, tutela e rivalutazione dei centri che ruotano intorno ad aziende grandi e piccole.
“E’ un dato di fatto - prosegue il presidente Vecchioni - che i territori a vocazione enologica del nostro Paese, basti l’esempio della Toscana o del Piemonte, godano di un diffuso benessere e di una discreta qualità della vita, generati dal numero di posti di lavori creati dalle aziende stesse e, per riflesso, dall’indotto distribuito nel settore dei servizi e soprattutto del turismo. Un funzionale “sistema-vino” che, oltre a creare immagine e ricchezza, è il veicolo principe dell’esportazione del modello made in Italy in tutto il mondo”.
Scenari e tendenze, business e servizi, internazionalizzazione, tasting: ecco i sei pilastri dell’articolato progetto “Confagricoltura, la grande Italia del vino”, finalizzato non a creare iniziative tanto spettacolari quanto effimere, ma a sostenere, valorizzare, promuovere, presentare a mercati vecchi e nuovi tutte le cantine di Confagricoltura e a dare loro la possibilità di acquisire nuovi strumenti, per essere sempre più competitive in un mercato in continua evoluzione.
Così a Vinitaly, evento enologico mondiale di business e marketing, dove su 3.947 espositori italiani, oltre 1.700 sono targati Confagricoltura, sicura della “copertura” sui migliori terroir del vino, l’organizzazione delle imprese agricole mette in campo un serie di eventi: dalla ricerca del sociologo Giampaolo Fabris su “Trend nazionali e internazionali di consumo”, alle testimonianze di personaggi del calibro di Hugh Johnson e Thierry Desseauve, da “itinerari a tema in fiera” ad incontri con buyers di Paesi emergenti (Polonia, Estonia, Lituania, Ucraina, Lettonia), dal convegno “Il vino nel mercato globale” ad originali tasting, fino all’info wine point, vero e proprio motore di ricerca delle cantine Confagricoltura.
Se la promozione del territorio è la prima carta da giocare nel “business & marketing”, la formazione derivante dalla conoscenza non può che essere la seconda: sarà Hugh Johnson, guru dell’enologia mondiale e autore della guida dei vini più importante e più venduta al mondo, a tenere a battesimo il convegno “Il vino nel mercato globale”. Hugh Johnson che, dal 1977 ad oggi, ha venduto oltre 20 milioni di libri farà il punto su un mondo, quello dell’enologia, che, mai come adesso, sta allargando geograficamente i propri orizzonti, costringendo i produttori a rimettersi in gioco ed a confrontarsi con queste nuove realtà. Dopo il punto di vista britannico sarà la volta di quello francese, con la comunicazione di Thierry Desseauve, autorevole critico enologico d’Oltralpe, che rappresenterà un’ideale controparte del Master of Wine inglese (il convegno - moderato dalla giornalista Ilaria d’Amico, volto di Sky e La7 - vedrà la partecipazione di Federico Castellucci, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino-Oiv, che analizzerà la tematica da un punto di vista più internazionale, del presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni e del Ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro).
Il monitoraggio e l’analisi dei trend di mercato rappresentano da sempre una delle più importanti carte da giocare nel poker degli investimenti di un imprenditore: è con quest’ottica che Confagricoltura, commenterà al Vinitaly i primi risultati della ricerca su “Trend nazionali e internazionali di consumo”, commissionata alla società Gpf di Giampaolo Fabris, prestigioso istituto internazionale, sul cambiamento socioculturale, sui consumi e sulla comunicazione d’impresa. Lo studio metterà in luce come cambia il rapporto del vino nella società italiana e nel mondo, contemplando, quindi, le concrete prospettive per il marketing delle aziende vitivinicole.
Non solo teoria del business, però: nella “sei giorni” di Verona sarà attivo nell’area di Confagricoltura uno sportello, che darà un’opportunità concreta alle imprese di entrare in contatto con mercati. Trenta buyer provenienti da Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia e Ucraina, selezionati e coordinati da Confagricoltura (con la collaborazione degli Uffici Ice di Kiev e di Varsavia e della società N&G Intermediazioni, specializzata del mercato vitivinicolo delle Repubbliche Baltiche) realizzeranno incontri di affari bilaterali con sessanta aziende vitivinicole italiane, in base ad un puntuale e complesso calendario. Confagricoltura, così, dà seguito alle positive esperienze, già avviate negli anni passati a Vinitaly, nel porsi al servizio delle imprese, creando contatti con nuovi mercati verso i quali le singole aziende potrebbero avere difficoltà di inserimento.
Una serie di “itinerari a tema” (La Via “en rose”, Preziosi e curiosi, I vitigni rari, I new wines, Il vino delle signore, La Grande Italia del Vino) guiderà, poi, operatori di tutto il mondo alla scoperta della “grande Italia del vino”: con mappe alla mano, create al momento o predeterminate, sarà possibile seguire un sentiero in mezzo ai vigneti delle griffe del “made in Italy” enologico, idealmente trasferiti a Vinitaly. Ma non saranno solo gli itinerari ad avere un tema: sei speciali degustazioni, a tema, permetteranno l’esplorazione sensoriale guidata di vere e proprie eccellenze enoiche di casa nostra, arricchite dall’analisi organolettica comparata dei vini selezionati.
Le imprese agricole di Confagricoltura rappresentano oltre il 45% del valore della Produzione Lorda Vendibile dell’agricoltura (48 miliardi di euro complessivi) e del suo valore aggiunto (32 miliardi di euro) e coprono il 38,5% (5 milioni di ettari) della superficie agricola utilizzata (13 milioni di ettari).

La curiosità - Le strade della “grande Italia del vino”: dai vini più curiosi alle novità assolute, dall’enologica via “en rose” a quella delle signore, passando per i grandi classici enoici che non deludono mai
Dai vini più curiosi a quelli più nuovi, dall’enologica via “en rose” a quella delle signore, dai vecchi e nuovi classici enoici che rappresentano le grandi denominazioni del Bel Paese per approdare a qualche incursione nel mondo dell’olio d’oliva … Tra i meandri di Vinitaly 2008, la più grande rassegna mondiale del settore, Confagricoltura guida enoappassionati e addetti ai lavori alla scoperta de “La grande Italia del vino”: sei percorsi a tema per trovare la bussola, nel mare magnum dell’enologia italiana e non solo, di scena a Verona, declinati secondo sei direttrici all’insegna della qualità ma anche con un occhio puntato alle ultime tendenze, faranno da apripista ad altrettante degustazioni.
Frutto di un recupero ad ampio raggio e soprattutto di una metodica applicazione della scienza ampelografica ed enologica, i vitigni rari costituiscono - ad avviso di Confagricoltura - il primo percorso-degustazione: “Preziosi e curiosi” sono i vini simbolo della ricchezza del vigneto Italia; profondamente autoctoni o “importati”, questi vitigni rappresentano una sterminata varietà di proposta originale, e insieme di una flessibile varietà microclimatica, capace di offrire habitat di assoluto pregio, senza tuttavia coprire le note marcate di “territorializzazione”, anche ad uve arrivate da lontano.
In un epoca in cui è il “nuovo” a dettare le regole non poteva mancare un’incursione nei cosiddetti “New wines”: un percorso di degustazione - sottolinea Confagricoltura - per chi è sempre a caccia dell’ultima novità, che seleziona tutti i vini presenti per la prima volta, e in qualche caso semplicemente per la seconda, a Verona.
Dalle novità assolute del panorama enologico si passa alle nuove mode: quest’anno la parola d’ordine anche sulle passerelle è “rosa” e allora come non inoltrarsi nella “Via en rose” del vino, quella dei rosati che, con la loro struttura “aggraziata” e meno “robusta” rispetto ai rossi, si scoprono più versatili e bevibili in moltissime occasioni e soprattutto di più facile abbinamento.
Il viaggio di Confagricoltura nella “grande Italia del vino” continua con il percorso che ormai può annoverarsi tra i classici: “Il vino delle Signore”. Archiviate le “quote rosa” in Parlamento, quelle del mondo del vino avanzano di gran carriera. Pur non essendo certo una novità assoluta, per chi vive questo mondo, il fenomeno delle aziende vitivinicole al femminile, fetta essenziale tra l’altro della produttività enoica italiana, si distingue per l’eleganza, la cura del dettaglio, la spinta illuminata all’attualizzazione della veste, oltre che della sostanza del vino.
Dopo novità, curiosità, vini rosati e vini delle signore, Confagricoltura non poteva certo tralasciare la sua punta di diamante: quando si parla di “La grande Italia del Vino” la mente vola subito alle denominazioni importanti. Dalla “a” di Amarone, alla “b” di Barbaresco, Barolo, Brunello e, perchè no, Bolgheri si passa ad una grande “f”, quella di Franciacorta, il territorio che si è dato per vocazione essenziale alla produzione di spumanti d’eccellenza, e che ha presto acquisito, insieme ad un peso produttivo di incisiva consistenza, un’evidenza assoluta. Una super degustazione per veri addetti ai lavori ed enoappassionati di livello quella delle “Grandi Denominazioni”, quindi da percorrere passo passo per mano a Confagricoltura.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024