La Magistratura ha disposto il dissequestro di parte del vino della cantina Terre d’Oltrepò di Broni, la più grande di Lombardia con 900 soci, che il 21 luglio si era vista sequestrare 17.000 ettolitri di vino Doc e Igp, nell’inchiesta che vede 10 amministratori indagati per frode aggravata, con l’accusa di aver commercializzato come pregiato vino che, secondo le indagini, sarebbe stato contraffatto per qualità e quantità.
La sezione del Riesame del Tribunale di Pavia ha disposto “il dissequestro dei vini a denominazione di origine (Doc e Docg) prodotti dalla società Terre d’Oltrepò e del vino imbottigliato con marche non riferibili alla cantina, ma solo commercializzato da essa”, come riporta il provvedimento citato dall’Ansa.
È stato, inoltre, disposto il dissequestro dei mosti bianco e cotto rettificato. Vengono invece mantenuti i sigilli al vino Igp/Igt. Il Riesame ha ritenuto di accogliere l’istanza della difesa limitatamente alla richiesta di dissequestro del vino Doc e Docg perché “da un lato le indagini sulle operazioni fraudolente hanno preso le mosse da una serie di esposti riguardanti la segnalazione di anomalie nei conferimenti di uve Igt/Igp” ma anche perché “i riscontri emergenti dalle fonti di prova sinora raccolti, pur sussistenti anche in relazione a operazioni fraudolente nei conferimenti di grappoli destinati alla produzione di vini Doc, sono numericamente inferiori a quelli concernenti le corrispettive operazioni riguardanti la vinificazione di uve Igt/Igp”.
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