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DOPO TENTENNAMENTI TRA RUMORS E MANCATE CONFERME, ECCO IL DEBUTTO UFFICIALE DEI PRIMI SPARKLING WINE “MADE IN INDIA” DEL GRUPPO LVMH (MOËT & CHANDON). LA PRESENTAZIONE È ANDATA IN SCENA AL FOUR SEASONS HOTEL DI MUMBAI

L’India, a livello di freddi numeri, è potenzialmente uno dei mercati più grandi del mondo, anche per il vino. Ma se da un lato lo sviluppo del consumo enoico è frenato da fattori socio-economici, con la ricchezza ancora concentrata in poche mani e una sorta di “classe media” che sta cominciando a svilupparsi solo in questi anni, e da fattori culturali, come la diversa alimentazione e la propensione al consumo soprattutto di birra e superalcolici, dall’altro ci sono anche i fortissimi dazi all’importazione (nell’ordine del 150% sul prezzo della bottiglia). E allora c’è chi prova ad aggredire il mercato indiano dall’interno, come la griffe francese Lvmh, titolare, tra gli altri, del marchio Moët & Chandon, che, dopo tentennamenti tra rumors e mancate conferme, al Four Seasons Hotel di Mumbai ha presentato, come riporta “The Drink Business”, i suoi primi sparkling wine prodotti in India, lo Chandon Brut e lo Chandon Brut Rosé, che avranno un prezzo nelle catene di retail e degli hotel, di 12 e 14 sterline.
I vini sono prodotti nella cantina del gruppo nel Dindori, sottoregione del Nashik, la zona più vocata alla produzione enoica nel grande Paese asiatico, dove sono presenti già 40 cantine. Un progetto, quello di Lvmh, iniziato nel 2011, quando il gruppo ha piantato 19 ettari di Pinot Noir, Chenin Blanc e Chardonnay: la cantina sarà completata nel 2014, e a pieno regime avrà una capacita produttiva di 50.000 casse all’anno, destinate esclusivamente al mercato indiano.

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