È di Castelvenere, comune nelle terre del Sannio, “il Miglior Piano Regolatore delle Città del Vino” 2013, per il suo approccio innovativo alla pianificazione urbanistica, lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del paesaggio viticolo e rurale: con il suo Piano Urbanistico, questo comune di 2.500 anime della Valle Telesina, vince il concorso “Il Miglior Piano Regolatore delle Città del Vino 2013”, promosso dalle Città del Vino e di scena oggi a Torino ad “Urbanpromo”, l’evento di marketing urbanistico e territoriale dell’Inu-Istituto nazionale di urbanistica.
“Il Piano Regolatore delle Città del Vino - spiega l’Associazione - non è solo lo strumento principe della pianificazione territoriale di un territorio comunale, ma è sempre più un elemento fondamentale per conoscere, promuovere e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale di una comunità, regolarne l’uso e la sua sostenibilità”. “Castelvenere - afferma Pietro Iadanza, presidente delle Città del Vino - ha saputo riprogettare i propri spazi senza dimenticare la sua vocazione vitivinicola ribadendo l’importanza del vino come patrimonio storico ed economico di una comunità. È la prima volta che un comune del Sud vince questo concorso. Un successo per il Mezzogiorno grazie alle Città del Vino che attesta la sempre minor distanza, in fatto urbanistico, tra Nord e Sud Italia”.
Il secondo posto se lo aggiudica il Comune di San Pietro di Feletto (Treviso), nel cuore delle colline del Prosecco. Nel suo Piano di Assetto del Territorio, oltre a ribadire il ruolo determinante delle aree vitivinicole nella caratterizzazione del paesaggio agrario, emerge un altro aspetto interessante: il rapporto tra insediamenti collinari storici e forme di espansione residenziali, nonché quello tra vigneti ed abitazioni. Al n. 3, c’è, invece, il Comune di Frisa (Chieti), con il Piano Regolatore Esecutivo in cui la cantina sociale diventa polo socio-economico e territoriale.
“Il piano risulta particolarmente interessante, soprattutto - affermano le Città del Vino - per i criteri che si rifanno alla metodologia del Piano Regolatore delle Città del Vino, con un’approfondita e pertinente zonazione vitivinicola”. A decretare la classifica dei migliori strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica delle Città del Vino (piano territoriale di coordinamento o progetto di area vasta, piano intercomunale, piano regolatore, piano strutturale o strumenti analoghi di pianificazione generale), una giuria di esperti del mondo agronomico, paesaggistico, di pianificazione urbanistica, architettura del vino e marketing territoriale, da Guido Ferrara, architetto del paesaggio ad Alessandro Bracchini, architetto urbanista, da Stefano Stanghellini, docente di Estimo all’Iuav di Venezia ad Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano, da Antonio Fassone, architetto specializzato in Architettura del Vino a Valeria Lingua, docente di Gestione Urbana all’Università di Firenze insieme al Presidente delle Città del Vino, Pietro Iadanza e al direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti.
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