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E se le vinacce aiutassero il mondo a liberarsi delle emissioni di metano? Come rivela uno studio Australian Wine Research Institute, gli scarti della produzione enoica ridurrebbero la produzione di metano nel sistema digestivo di ovini e bovini

Una delle cause principali del riscaldamento globale è l’elevato livello di emissioni di gas metano da parte degli animali da allevamento, specie i bovini. Un problema annoso, affrontato anche dall’Australian Wine Research Institute (www.awri.com.au), che con i suoi studi ha portato qualcosa di nuovo al dibattito: sembra che le vinacce, ossia il residuo della produzione vinicola, sono capaci di ridurre la produzione di metano nel sistema digestivo di ovini e bovini. Una scoperta che potrebbe portare enormi benefici al pianeta, se si pensa che ogni anno il settore enoico produce 13 milioni di tonnellate di vinacce.
La sfida, adesso, si sposta sul piano dei mangimi, con i tannini e gli acidi grassi delle vinacce che renderebbero molto più efficiente la digestione nel rumine (il primo stomaco) degli animali. Per capire il peso dell’agricoltura e dell’allevamento sulla bilancia ecologica, è importante sottolineare che solo in Australia, dove è nata la ricerca, il settore ha rappresentato il 15% delle emissioni di gas serra secondo i dati del Governo, mentre a livello globale, l’Onu stima che l’agricoltura rappresenti quasi un quinto delle emissioni di gas a effetto serra.
Inoltre, come sottolinea il senior winemaker di Awri, Geoff Cowey, “il punto di forza delle vinacce è che sono potenzialmente molto più convenienti di cereali ed altri alimenti. Non hanno bisogno di essere trattate né di grosse spese, sarebbe una filiera assolutamente ecologica e sostenibile”. La ricerca, che prende le mosse da uno studio australiano condotto tra il 2009 ed il 2012, ricorda anche come il metano, pur trovandosi in concentrazioni minori dell’anidride carbonica, in realtà produca un potenziale riscaldamento globale 23 volte maggiore, stando ai dati della Fao.

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