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FARE “RETE” E RIFLETTERE INSIEME SU UN MOMENTO CRUCIALE PER LA VITICOLTURA DEL VECCHIO CONTINENTE. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA MARTINI E IL PRESIDENTE DI SLOW FOOD PETRINI CHIAMANO A RACCOLTA IN TOSCANA MILLE VIGNAIOLI DA TUTTA EUROPA

Italia
Carlo Petrini

Mille vignaioli da tutta Europa per fare “rete” e riflettere insieme su un momento topico per la viticoltura del Vecchio Continente, che deve fare i conti con una crisi che non risparmia il settore e che rischia di essere pagata soprattutto dai produttori più piccoli. E’ l’obiettivo di “Vignaioli & Vignerons”, di scena in Toscana, dal 4 al 13 dicembre, che rappresenta la prima manifestazione in Italia dedicata alla cultura del vino nelle sue molteplici espressioni. Promossa da Regione Toscana e Slow Food, insieme a Fondazione Sistema Toscana e Arsia, la manifestazione è stata presentata oggi a Firenze dal presidente della Toscana Claudio Martini, insieme al Presidente internazionale di Slow Food, Carlo Petrini (info: www.vignaiolievignerons.it). Dieci giorni di riflessione e di eventi dedicati al mondo della vite e del vino, con palazzi, cantine, musei e piazze di oltre 60 comuni toscani che ospiteranno un ricco calendario di incontri, convegni, laboratori, degustazioni, mostre, wine talks e mercati, in una terra, come la Toscana, capace di evocare la storia secolare del vino in tutto il mondo.
Il presidente di Slow Food Petrini ha ricordato come “la situazione dell’agricoltura non è mai stata così drammatica come oggi e anche una punta di diamante come il vino soffre. Proprio ieri parlavo con un piccolo produttore piemontese, un vignaiolo appunto, che mi ha spiegato come le bottiglie esportate non vengono pagate e il mercato interno ha perso il 50%. Se poi si va a vendere, per un vino doc piemontese vengono offerti 0,50 centesimi al litro”. Per Petrini “se il mondo del vino organizzato ha la forza necessaria e i produttori più grandi possono fare anche marketing all’estero, per i piccoli questo non è possibile. Per questo abbiamo deciso di creare un’iniziativa vicina ai più deboli, che fosse dalla parte dei vignaioli e dei vignerons. Occorre mettersi tutti insieme a partire dai territori, e avere la capacità di fare squadra quando si va in giro per il mondo. I piccoli produttori non possono essere gli unici a pagare la crisi”.
Il presidente della Regione Toscana Cluadio Martini si è detto certo che “Vignaioli & Vignerons” sarà occasione di una riflessione corale, di dimensioni europee sul mondo del vino. Una riflessione che sarà rivolta in parte al presente, e cioè a come rispondere alla situazione di crisi che grava anche su questo comparto, ma che proverà anche al futuro, alle nuove frontiere che possono aprirsi valorizzando temi come la sostenibilità e il radicamento territoriale, e riconoscendo appieno lo sforzo dei vignaioli e dei vignerons, le loro idee per innovare nel rispetto della tradizione e la loro opera per la difesa della qualità e della riconoscibilità dei nostri prodotti”.
Il ricco calendario di appuntamenti sul territorio toscano che daranno vita alla kermesse, trarranno, quindi, stimoli e contenuti dalla discussione che sarà di scena a Vignerons d’Europe, dal 5 al 7 dicembre (www.vigneronsdeurope.com): mille vignaioli in arrivo da 20 Paesi - dalla Francia alla Georgia, passando per la Germania fino alla Romania - scambieranno tra loro idee ed esperienze, chiamati a raccolta da Slow Food, insieme ad importanti personalità del mondo della ricerca, della cultura e dell’agricoltura, per discutere di sostenibilità ambientale, sociale ed economica della vitivinicoltura, nonché di qualità della produzione enologica europea, contribuendo alla redazione del “Manifesto europeo per una vitivinicoltura sostenibile”.

Focus - L’arte e la filosofia, il cinema e la fotografia, la letteratura e il paesaggio celebrano la cultura di Bacco: dal 4 al 13 dicembre, la Toscana si anima con “Vignaioli & Vignerons”, dieci giorni di eventi dedicati al mondo della vite e del vino

L’arte e la filosofia, il cinema e la fotografia, la letteratura e il paesaggio, celebrano la cultura di Bacco, attraverso un ricco calendario di incontri, convegni, laboratori, degustazioni, mostre, wine talks e mercati, in una terra, come la Toscana, capace di evocare la storia secolare del vino in tutto il mondo. Dal 4 al 13 dicembre la Toscana si anima con l’edizione n. 1 di “Vignaioli & Vignerons”, dieci giorni di eventi dedicati al mondo della vite e del vino, con palazzi, cantine, musei e piazze di oltre 60 comuni toscani che ospiteranno la prima manifestazione in Italia dedicata alla cultura del vino nelle sue molteplici espressioni, promossa da Regione Toscana e Slow Food, Fondazione Sistema Toscana e Arsia (info e programma completo: www.vignaiolievignerons.it).
A “Vignaioli & Vignerons” si parlerà di tradizione e innovazione nel mondo del vino, ospiti di cantine d’autore, come la Cantina Petra di Terra Moretti a Suvereto (Livorno) che farà da sfondo al convegno “Uguali perché diversi. Il Sangiovese che verrà” (4 dicembre), e insieme a famiglie storiche del mondo del vino, con la Tenuta Antinori di Tignanello a Montefiridolfi-San Casciano Val di Pesa (Firenze), dove andrà in scena “Un vino, un luogo, una storia”, una degustazione guidata del celebre vino prodotto nella tenuta (4 dicembre). Tra gli appuntamenti più importanti di “Vignaioli & Vignerons” c’è anche Vignerons d’Europe (www.vigneronsdeurope.com), promosso da Slow Food, con mille vignaioli in arrivo da 20 Paesi, che si danno appuntamento a Montecatini Terme (Pistoia), protagonisti di seminari e dibattiti dedicati al tema della sostenibilità vitivinicola (5-6 dicembre), al termine dei quali contribuiranno alla redazione del “Manifesto europeo per una vitivinicoltura sostenibile”, il documento finale che sarà presentato il 7 dicembre a Firenze in Palazzo Vecchio. Sempre a Firenze, in Piazza della Santissima Annunziata, il 7 dicembre, i vini dei produttori di Vignerons d’Europe saranno in vendita e in degustazione in un mercato del vino europeo autentico e unico. Il Real Collegio di Lucca ospita, invece, un incontro con Carlo Petrini, fondatore e presidente dell’associazione Slow Food (6 dicembre). Il Museo Archeologico di Castellina in Chianti (Siena) aprirà le sue porte in occasione del convegno “Chianti, vino e territorio, l’archeologia racconta” (6 dicembre), e ancora a “Il Chianti: quale uvaggio? Da Ricasoli a Parker. Alloctoni e autoctoni alla corte di Isabella de’ Medici” sarà dedicato il convegno di scena, sempre il 6 dicembre, a Cerreto Guidi (Firenze).

L’8 dicembre la Badia a Coltibuono a Gaiole in Chianti (Siena) ospita la tavola rotonda “Donne e Uomini, due generi una unica passione, il Vino”, mentre al Palazzo dell’Abbondanza di Massa Marittima (Grosseto) si incontreranno i produttori del Sud della Francia, della Catalogna e della Maremma per parlare di viticoltura sostenibile (8 dicembre). Con il programma Terra Ospitale, i vignaioli toscani e Slow Food Toscana offriranno la propria ospitalità ai vignerons di tutta Europa, con visite nei più importanti terroir vitivinicoli toscani, come a Bolgheri e le cantine del Sassicaia e Ornellaia (9 dicembre). La letteratura sarà protagonista a “Food Wine Show”; alla Casa della Creatività a Firenze (9 dicembre), accompagnata da originali performances di cuochi. L’Enoteca Italiana di Siena, ospita il convegno “Biodiversità in viticoltura: la valorizzazione dei vitigni autoctoni”, a cura di Arsia, con la presentazione dei risultati della ricerca ed esperienze di regioni Europee a confronto (9 dicembre).
Tra gli edifici storici che apriranno le porte a “Vignaioli & Vignerons”, Palazzo Strozzi a Firenze farà da sfondo al wine talk “Antinori, Folonari, Frescobaldi, Mazzei. Varietali e Terroir. Le grandi famiglie del vino raccontano l’annata 2006” (9 dicembre), mentre, tra i numerosi eventi che il 10 dicembre celebreranno in tutto il mondo il “Terra Madre Day” - la giornata mondiale promossa per il ventesimo anniversario di Slow Food - al Teatro Signorelli a Cortona (Arezzo) sarà proiettato “Terra Madre”, il film documentario firmato dal maestro Ermanno Olmi. Il Teatro del Rondò di Bacco di Palazzo Pitti a Firenze sarà la cornice del convegno “Economia rurale e mercato; Chianti: il nuovo disciplinare” (11 dicembre), e, sempre nel capoluogo fiorentino, vino e filosofia saranno invece al centro di “Ripensando al caffé filosofico... di fronte a un fiasco di vino”, l’incontro a cura del Caffé filosofico della Regione Toscana al Teatro del Sale (11 dicembre). Il Rabbino di Firenze e il Preside della Facoltà di Teologia saranno i protagonisti di un’originale conversazione all’antica Sinagoga fiorentina, dedicata a “Il vino nel Cantico dei Cantici” (11 dicembre).
Partnership all’insegna di Vino & Moda quella tra Vignaioli & Vignerons e Wine Fashion Florence, con quattro eventi speciali al Museo degli Uffizi tra l’8 e il 13 dicembre: presentazione di Wine Film, Terra madre Gala Night, premiazione del NICE Festival e Wine & Fashion World.
Nei 22 musei della Toscana che animeranno “Vino ad Arte” si potranno scoprire le tracce di una memoria e di una cultura del vino in grado di accrescere anche il piacere di una degustazione., a colloquio con i direttori dei musei; ingresso gratuito nei giorni dedicati alla rassegna.
E se l’Hostaria Terrazza Aldobrandeschi a Sorano (Grosseto) farà da sfondo alla serata conviviale dedicata al “Pesce Azzurro dell’Argentario”, ovvero “Le variazioni sul gusto di un “povero” pesce” (12 dicembre), un simbolico brindisi finale, il 13 dicembre, chiuderà l’evento, con degustazioni in tutta la Toscana.

Focus - “Qualità e territorio”, le parole chiave del vino di Toscana. Quasi tutta la produzione (95%) si sviluppa nelle aree Doc e Igt

Il più recente riconoscimento, per il vino toscano, è giunto dalla prestigiosa rivista statunitense Wine Spectator, che ha collocato ben 3 vini toscani tra ai primi dieci al mondo della sua classifica annuale, riservando ad altri 8 vini toscani l’onore di un posto tra i primi cento. E questa è solo l’ultima riprova del valore del vino toscano.

Vignaioli & Vignerons si svilupperà dunque in un centro fondamentale per le produzioni vitivinicole del mondo, dove le parole d’ordine sono quelle che sono alla base dell’iniziativa: la qualità, e il legame con il territorio. In Toscana, se si sommano i vini a denominazione di origine a quelli a indicazione geografica protetta, si raggiunge il 95% della produzione complessiva: in pratica quasi tutto il vino toscano rientra nell’area della qualità.

Le superfici e le aziende
La superficie coltivata a vigneto in Toscana ammonta a 62.790 ettari. Complessivamente sono interessate alla coltivazione della vite circa 31.000 aziende delle quali circa 6.700 producono vini a denominazione di origine. Le province maggiormente interessate dalla coltivazione della vite sono Siena (con il 32,8% dell’intero patrimonio viticolo regionale) e Firenze (28,5%). Seguono Grosseto (13,9%) e Arezzo (10,8%).

Le produzioni
La produzione complessiva di vino è mediamente di circa 2,6 milioni di ettolitri di cui il 67% ottenuto dalle 36 denominazioni di origine controllata (Doc) e dalle 6 denominazioni di origine controllata e garantita (Docg). La situazione viticola regionale è caratterizzata dalla presenza di una grande denominazione di origine, il Chianti e il Chianti Classico (che rappresenta quasi il 70% di quanto prodotto nelle Doc toscane). Seguono il Brunello (4,5%), il Morellino di Scansano (4,4%), e poi ancora il Nobile di Montepulciano e la Vernaccia di San Gimignano. Le denominazioni di origine offrono complessivamente 236 tipologie diverse di prodotto.

I vitigni
Più del 65% della superficie complessiva a vigneto è investita con Sangiovese. Ma il vigneto toscano si caratterizza per la forte concentrazione di pochi vitigni: i primi sei interessano infatti oltre il 90% della superficie vitata regionale (Sangiovese 65,7%, Trebbiano Toscano 6,8%, Cabernet Sauvignon 5,6%, Merlot 5,9%, Canaiolo 2,3%, Vernaccia di San Gimignano 1,5), mentre agli altri 73 vitigni internazionali, nazionali ed autoctoni viene destinato meno di un decimo della superficie a vite.

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