Frena, nel 2013, un dei mercati più importanti per il vino mondiale, quello del Regno Unito, dove le vendite di vino, secondo i dati della Wine & Spirit Trade Association (www.wsta.co.uk), sono diminuite del 2% a volume nel canale off-trade, e addirittura del 6% in quello on-trade, sul 2012. Un dato che valorizza ancora di più la performance dell’Italia, per la quale quello Uk, secondo i dati Ismea, nel 2013 è stato il mercato straniero n. 3 in termini assoluti, dietro a Usa e Germania (e il n. 1 per le bollicine), dove l’import di vino del Belpaese è cresciuto del 15,4% in valore, per 618 milioni di euro, e dello 0,9% in volulme, a 2,91 milioni di ettolitri.
In netta controtendenza, sul mercato britannico, gli sparkling wine, che sono cresciuti, nel consumo fuori casa, dell’18% in valore, per 138 milioni di sterline, e dell’11% in volume, per 58.000 ettolitri, e, nel consumo domestico, del 15% in valore, a 464 milioni di sterline, e dell’8% in volume, a 515.000 ettolitri, guidati dal boom del Prosecco, che guida la crescita della categoria, con una crescita addirittura del 23% dal 2011.
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