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Gallo Nero in festa per i suoi 300 anni: la “Chianti Classico Collection”, la “Chianti Classico Stage” del Giro d’Italia, a Firenze con il Gallo Nero tra le boutique di Via Tornabuoni, Palazzo Vecchio e il Nuovo Teatro dell’Opera, e tanto altro

Italia
2016, Gallo Nero in festa per i suoi 300 anni

Un logo che accompagnerà tutti gli eventi dell’anno, a partire dalla “Chianti Classico Collection”, l’anteprima di scena il 15-16 febbraio alla Stazione Leopolda a Firenze, ma anche la “Chianti Classico Stage”, crono-tappa del Giro d’Italia tra Radda e Greve in Chianti (15 maggio), e ancora tante iniziative sul territorio, dai borghi alle scuole, e nella sua “capitale”, Firenze (24 settembre), con sculture del “Gallo Nero” tra le vetrine di Via Tornabuoni, la via più glamour della “Culla del Rinascimento”, ma anche nello storico “Salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio, e il concerto diretto da Zubin Mehta: ecco gli atout per la festa dei 300 del Chianti Classico (www.chianticlassico.com), che nel 2016 celebra i 3 secoli di “denominazione”, da quando l’editto del Granduca Cosimo III de’ Medici per primo delimitò, con uno specifico bando, i confini del territorio di produzione del vino Chianti Classico. Un anno di iniziative e di eventi, presentato oggi a Milano, che vedrà il Gallo Nero protagonista in eventi dedicati al gusto, ma anche all’educazione dei più piccoli, alla storia, alla moda, alla musica e allo sport.
Il primo appuntamento, come detto, sarà la “Chianti Classico Collection”, dove verrà lanciato il nuovo logo, “che sarà anche il protagonista di uno speciale bollino - commenta Giuseppe Liberatore, dg Consorzio - che sarà apposto su ogni bottiglia di Chianti Classico in tutte le manifestazioni organizzate per il Trecentesimo direttamente gestiti dal Consorzio o dalla Chianti Classico Company, come l’Enoteca del Mercato Centrale e la Casa Chianti Classico a Radda in Chianti, e in eventi particolari realizzati in Italia e all’estero. Il clou dei festeggiamenti avrà luogo sabato 24 settembre, giorno della firma del bando, in due luoghi della città di Firenze, simbolo d’arte e cultura, di ieri e di oggi: il Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, dove all’ombra del Gallo Nero del grande artista Vasari racconteremo ad un pubblico di stampa e autorità nazionali e internazionali la nostra storia, e il Nuovo Teatro dell’Opera che saluterà i 300 con un concerto a noi dedicato”. Alla Leopolda, sarà presentata la mostra mostra/racconto della storia del Chianti Classico, che andrà arricchire ed integrare la mostra “Feeling Chianti Classico”, già allestita negli spazi museali del Convento di Radda in Chianti a Casa Chianti Classico. Un nuovo percorso museale narrativo che si svilupperà su due binari principali: nel primo l’attenzione sarà incentrata nel territorio Toscano, con il suo vino, i suoi personaggi ed il suo contesto enologico; nel secondo, sarà evidenziata la grande storia del mondo, ossia cosa avveniva contemporaneamente nel resto del mondo. Tutto questo è illustrato con pannelli info-grafici intervallati da installazioni interattive e ologrammi di personaggi storici. Mentre il territorio del Chianti Classico sarà punteggiato da istallazioni di “Galli Neri”, simbolo della denominazione, alti 3 metri.
Altro grande appuntamento sarà la “Chianti Classico Stage”, crono del Giro d’Italia in programma del 15 maggio, lungo un percorso di 40 chilometri tra Radda e Greve in Chianti. “È la prima tappa del Giro d’Italia a prendere nome da una denominazione del vino italiano”, spiega Liberatore, da cui ci si attende un grane impatto mediatico.
“Un concorrente alla volta, un’intera giornata nella quale le telecamere di tutto il mondo saranno puntate sulle nostre terre: saremo il palcoscenico di una tappa della più bella, spettacolare corsa ciclistica del mondo - commenta Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - e questa sarà l’occasione per festeggiare un’importante ricorrenza: saranno passati esattamente 300 anni dal 1716, da quando il Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici emise un bando col quale delimitò i confini della zona di produzione del Chianti, nell’area compresa fra le città di Firenze e Siena, costituendo una sorta di Doc “ante-litteram”, un riconoscimento unico nella storia del vino italiano di qualità, in grado di rappresentare al meglio il suo territorio. Il nostro Cda ha lavorato molto, insieme a Rcs-Gazzetta dello Sport, per affiancare l’immagine del nostro vino ad un evento che è di portata internazionale e che si inserisce, nel segno della continuità, alle tante attività di promozione del territorio nel quale il Consorzio Vino Chianti Classico è impegnato. E il ciclismo, che sia praticato da professionisti o da semplici appassionati è una disciplina nella quale crediamo e che abbiamo sempre cercato di incoraggiare perché chiunque lo pratichi, con i suoi ritmi e le sue capacità, ha la possibilità di entrare in contatto diretto con la natura, con il paesaggio, con la nostra cultura. È uno stile di vita a misura d’uomo, e il Gallo Nero è il suo testimonial”. E prima della tappa ci saranno tanti eventi che animeranno il territorio, come la “pedalata amatoriale” in programma il 14 maggio lungo il percorso della cronometro.
Poi, tra tanti eventi in Italia e all’estero, si arriverà al 24 settembre, giorno clou dei festeggiamenti, che cade esattamente nei 300 anni dalla firma del bando di Cosimo III. Grande protagonista sarà Firenze, con “Galli Neri in Tornabuoni”, la via più glamour della città, con i più bei negozi che ospiteranno alcune delle più rappresentative aziende del Gallo Nero contestualizzando le vetrine con bottiglie o elementi enologici e dedicando un angolo all’assaggio dei vini del Chianti Classico. E stessa iniziativa sarà ripetuta a Siena, altra “capitale” del Chianti insieme a Firenze, in una delle vie limitrofe a Piazza del Campo. E nello stesso giorno, come detto, il Chianti Classico sarà protagonista anche nel “Salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio, in un evento riservato a stampa e autorità nazionali e internazionali la nostra storia, e al Nuovo Teatro dell’Opera, che chiuderà i festeggiamenti con un concerto ad hoc, con l’Orchestra del Maggio Fiorentino e il Maestro Zubin Mehta.

Focus - Il Chianti Classico celebra i suoi trecento anni di storia, segnando ottime performance sui vari mercati internazionali
300 anni e nemmeno una penna bianca. Così recita, non a caso, una delle headline scelte per la campagna pubblicitaria che accompagnerà il Trecentesimo anniversario del Chianti Classico. Uno slogan che vuole sottolineare l’intraprendenza e il dinamismo della storica denominazione: il Chianti Classico, non solo un vino, non solo un Consorzio di tutela e valorizzazione, ma un vero e proprio distretto socio-economico, che comprende attività produttive differenziate nel comparto agricolo e un’offerta turistico-ricettiva di altissimo livello.
Una dinamicità rappresentata da un distretto che occupa alcune migliaia di lavoratori e tecnici preparati che hanno contribuito a rivitalizzare il territorio rurale, facendolo diventare meta di turismo elitario e cosmopolita. La qualità del paesaggio è in questo senso il vero valore aggiunto della viticultura chiantigiana e le aziende agricole ne sono custodi naturali, poiché attraverso il loro lavoro quotidiano hanno saputo mantenerlo, valorizzarlo e promuoverlo.
Una intraprendenza espressa dalla voglia di non fermarsi mai: come dimostra il recente riassetto della denominazione e l’introduzione della nuova categoria di Chianti Classico, Gran Selezione, una vera e propria inversione di tendenza nel panorama vitivinicolo italiano. Per la prima volta nella storia delle denominazioni del nostro Paese, il Chianti Classico si è dotato di una nuova tipologia di vino guardando alla punta della piramide qualitativa invece che alla base.
Su questi presupposti si è fondato il rinnovato successo del Chianti Classico nel mondo, con una penetrazione commerciale in oltre 70 paesi di tutti i continenti pur con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici, soprattutto il Nord America, l’Europa e alcuni mercati asiatici. Nel 2015 le vendite complessive del Gallo Nero hanno continuato il loro trend positivo, segnando un +8% rispetto all’anno precedente, merito sicuramente del forte impulso dell’export ma anche di una buona ripresa del mercato domestico.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato del Chianti Classico - afferma Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio - un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, che ha rilanciato il Chianti Classico sul palcoscenico della critica internazionale, posizionandolo fra le eccellenze enologiche mondiali. Un risultato che è il giusto coronamento dei grandi sforzi e del lavoro di tutti i produttori e un premio alla compattezza sociale e alle scelte coraggiose e intelligenti intraprese insieme negli ultimi anni”. E l’ultima annata di Chianti Classico, quella 2015, può considerarsi, grazie all’andamento climatico regolare, eccellente per il risultato ottenuto nella qualità ineccepibile delle uve. L’inverno è stato mitigato con alternanza di qualche giornata fredda, con temperature sotto lo zero. Primavera molto mite con temperature medio-alte favorevoli ad un germogliamento vegetativo regolare. L’estate è stata ottima nell’insieme, con poca piovosità e con temperature elevate nei mesi di luglio e agosto, ma compensate da una buona escursione termica notturna.
Tutte le fasi fenologiche (gemmazione, fioritura, allegagione e invaiatura) sono state perfette. L’annata è da considerarsi quindi di altissimo livello qualitativo. Un’annata che, più di altre, ha esaltato le caratteristiche del Sangiovese: dai valori in estratto, antociani, polifenoli e profumi varietali di unicità e concentrazione. A livello di produzione, la quantità è in linea con quella dello scorso anno (290.000 ettolitri).

Focus - Chianti Classico, i cenni storici
Il Chianti Classico affonda le sue radici nel 1716 quando il Granduca di Toscana Cosimo III fissa i confini della zona di produzione del vino Chianti, area compresa tra le città di Firenze e Siena. Il Bando s’intitolava “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Vald’Arno di Sopra”, in cui l’area più estesa era rappresentata proprio da quel territorio compreso tra le città di Firenze e Siena in cui nasceva l’omonimo vino Chianti (oggi Chianti Classico). Un territorio che già allora riscuoteva un grande successo, tanto da far nascere, nella mente del lungimirante Granduca, l’idea di proteggerlo e tutelarlo.
All’inizio del XX secolo, quando la notorietà del vino Chianti aumentava di anno in anno e il territorio di produzione non riusciva più a soddisfare la crescente richiesta nazionale e internazionale, si iniziò a produrre vino al di fuori della zona del Chianti delimitata nel 1716, chiamandolo ugualmente “Chianti” o “vino prodotto all’uso del Chianti”.
Fu così che nel 1924 nacque il “Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d’origine” scegliendo come simbolo il Gallo Nero, storico emblema dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari nella sua “Allegoria del Chianti” sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.
Nel 1932 viene aggiunto il suffisso Classico per distinguere il Chianti originale da quello prodotto al di fuori del territorio delimitato.
Nel 1984 Il Chianti Classico ottiene la Docg (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita), che rappresenta il riconoscimento più alto per i vini italiani di qualità. Nel 1996 diventa una Docg autonoma e nel 2010 le due denominazioni Chianti e Chianti Classico vengono di fatto separate, per cui oggi non si possono produrre vini Chianti nella zona di produzione del Chianti Classico. Nel 2013 l’Assemblea dei soci approva una serie di modifiche al disciplinare di produzione che danno l’avvio a un vero e proprio riassetto della denominazione.

Focus - I 300 anni del Chianti classico: il Gallo Nero racconta la sua storia nelle scuole del territorio
La storia di un territorio forma la sua gente, si ritrova nelle consuetudini, nelle sensibilità e nell’approccio alla vita dei suoi abitanti. Si trasmette per secoli, di generazione in generazione divenendo retaggio culturale, soprattutto se questa storia è legata ad alcuni elementi fondanti di quel territorio.
Nel Chianti questo retaggio è strettamente legato a vicende storiche, caratteristiche naturali e contributi culturali così importanti da attraversare i secoli e si unisce a un elemento che da sempre lo caratterizza e lo arricchisce: il vino. In particolare il Chianti Classico che quest’anno festeggia i 300 anni dall’editto di Cosimo III che stabiliva i confini del suo territorio di produzione come area particolarmente vocata alla produzione vinicola di qualità.
Per coinvolgere anche le nuove generazioni in questa ricorrenza storica il Consorzio Vino Chianti Classico ha ideato un progetto che possa far entrare in contatto gli studenti delle scuole elementari e medie del Chianti con una delle più suggestive e rappresentative storie del proprio territorio di appartenenza, la “Leggenda del Gallo Nero”, un racconto che parte da vicende reali per sfociare in una favola antica, espressione di alcune delle principali caratteristiche distintive del genio toscano. In epoca medievale per porre fine alle loro interminabili guerre, Firenze e Siena decisero di affidare la definizione dei loro confini a una singolare prova tra due cavalieri: dove si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al primo canto del gallo, ci sarebbero stati i confini tra le due repubbliche.
I senesi allevarono a questo scopo un bel gallo bianco, ben presto appesantito dagli eccessi di cibo. I fiorentini, invece, scelsero un gallo nero e lo tennero così tanto a digiuno che il giorno fatidico cominciò a cantare prima ancora che spuntasse l’alba. E così il cavaliere fiorentino partì prestissimo e solo quando giunse a Fonterutoli - a una dozzina di chilometri da Siena – incontrò il cavaliere senese, partito molto più tardi: fu per questo che quasi tutto il territorio del Chianti passò sotto la giurisdizione della repubblica fiorentina.
I giovani discendenti dei due cavalieri medievali si confronteranno con una serie di elaborati ispirati da alcune tracce pensate per stimolare la loro fantasia facendoli interagire con la leggenda. Così, se ai piccoli alunni delle elementari sarà richiesto di rielaborare la leggenda in maniera grafica o attraverso una rappresentazione teatrale, i più grandi potranno cimentarsi in un tema in cui gli studenti potranno raccontare e scrivere una storia legata al Gallo Nero.
Gli elaborati saranno esaminati da una giuria qualificata e una selezione di questi saranno pubblicati in un prodotto editoriale dedicato.
I disegni dei più piccoli saranno inoltre esposti per tutta la prossima stagione in una mostra dedicata presso la Casa Chianti Classico, la sede istituzionale del consorzio a Radda in Chianti che insiste nell’antico convento di Santa Maria al Prato.

Focus - La festa del Gallo Nero nel suo territorio: un grande e unico cartellone di eventi nei nove Comuni del Chianti Classico saluteranno i 300 anni insieme a turisti ed enoappassionati
L’editto di Cosimo III bandito il 24 settembre 1716 rappresenta una svolta epocale nella storia del territorio del Chianti Classico: così venne istituita la tutela ope legis di una delle principali risorse del tessuto socio-economico del territorio, la produzione enologica.
La struttura dell’economia di questa area si è evoluta nel tempo, ma il vino è ancora oggi un punto di riferimento, non solo per la qualità, ma anche per il ricco sistema culturale in cui si inserisce, che ogni anno continua a attrarre turisti da tutto il mondo.
Non è solo l’elemento paesaggistico che spinge centinaia di migliaia di turisti ogni anno a scegliere queste colline, ma anche un certo lifestyle che unisce la bellezza naturale alla cultura, in particolare quella enogastronomica, ma non solo.
Per questo trecentesimo anniversario il territorio del Chianti Classico offrirà una stagione eccezionalmente ricca, con ben 38 eventi da aprile a ottobre. La scaletta può sembrare serrata, ma per certo è varia, spaziando dallo sport alla musica, a conferenze sulla storia e sull’arte, e ovviamente all’enogastronomia.
Si può fare un tuffo nel passato a Radda (Radda Medioevale), partecipare a una maratona (la Maratona del Chianti, il 5 giugno a San Casciano Val di Pesa e l’Ecomaratona del Chianti, 15 e 16 ottobre, Castelnuovo Berardenga), assistere ad un festival di musica organistica a Radda in Chianti (da giugno a agosto) o di blues a Castelnuovo Berardenga a luglio.
Scenari mozzafiato per gli amanti del ciclismo, amatori e professionisti, ma anche per gli spettatori: il 15 maggio l’appuntamento con il Giro d’Italia, ma anche il 18 settembre con Gran Fondo del Gallo Nero, il 4 ottobre con l’Eroica, per amanti del vintage e delle sfide estreme.
Gli appuntamenti con la cucina toscana non mancano: dal format più moderno dello street food (Barberino Val d’Elsa, 16 e 17 aprile, San Casciano a giugno) alla sfida culinaria di uno dei piatti-immagine della regione, la bistecca, in un campionato a lei dedicato (San Casciano Val di Pesa, Mercatale, a giugno), e molti altri ancora.
Ad accompagnare i piatti tradizionali è il vino del Gallo Nero, cui sono sono dedicate anche rassegne specifiche nel corso dei cinque mesi.

Focus - Un Gallo Nero in punta di penna per i 300 anni del Chianti Classico
Verba volant, scripta manent recita un antico proverbio latino ed è proprio con l’intenzione di creare qualcosa che nel tempo continui a testimoniare il prestigioso traguardo del Gallo Nero, che è nata la collaborazione fra Consorzio Vino Chianti Classico e Omas, un’azienda che è anch’essa simbolo dell’eccellenza italiana, per la realizzazione di uno strumento di scrittura prezioso ed evocativo. “L’esperienza sensoriale della degustazione di un Chianti Classico ben si coniuga, infatti, al piacere dello scrivere, in una sorta di rito ancestrale che si ripete ogni qualvolta versiamo un calice di vino o ci accingiamo ad utilizzare una penna stilografica” afferma Luca Baglione, Sales & Brand Manager di Omas.
“Per noi è stato un privilegio creare uno strumento di scrittura capace di trasferire una storia tanto lunga e gloriosa come quella del Chianti Classico”. Tutto nasce nel 1716, esattamente 300 anni fa: questi i numeri chiave e Omas, in loro onore, ha realizzato 716 stilografiche a stantuffo e 300 roller, limitati e numerati e racchiusi nel prezioso astuccio in legno dedicato, nella miglior tradizione di ogni Chianti Classico. L’elemento principale è il legno di rovere, quello stesso legno dove spesso si affina il vino Chianti Classico. Ogni esemplare è un pezzo unico con il suo colore e le sue venature. Inoltre, ogni singolo strumento di scrittura è caratterizzato dall’abbinamento del legno all’argento, finemente inciso con i motivi che ci raccontano l’origine di questa esclusiva denominazione: la rappresentazione del territorio dove nascono le uve pregiate del Chianti Classico contraddistingue il porta-pennino, mentre sull’anello del cappuccio è inciso l’anno del bando, il 1716. Il simbolo del Gallo Nero, infine, firma in maniera inconfondibile ogni strumento di scrittura, sia sulla testa del cappuccio che sul pennino della stilografica in oro 18k.
“Siamo particolarmente grati ad Omas per la possibilità che ci ha dato di unire il nostro marchio Gallo Nero ad un altro simbolo dell’eccellenza Made in Italy con la Chianti Classico Limited Edition” commenta Sergio Zingarelli, presidente Consorzio Vino Chianti Classico. “Sono anch’io un grande appassionato e collezionista di penne stilografiche e credo che questa particolare edizione sia il miglior modo per parlare e scrivere dei trecento anni della nostra storia”.

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