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GRAN BRETAGNA, ALLARME PROSECCO DOCG. ALLO SCAFFALE, IL WINE LOVER BRITANNICO SCEGLIE IN BASE AL PREZZO, E ANCORA NON HA CAPITO LA DIFFERENZA TRA LE DIVERSE ZONE DI PRODUZIONE. IL PERICOLO È CHE LA QUALITÀ NON SI TRADUCA IN SUCCESSO COMMERCIALE

Non è un vero e proprio allarme quello che arriva dalla Gran Bretagna, piuttosto una riflessione, che arriva dal mondo della distribuzione, e che mette in guardia il mondo del Prosecco. Da cosa? Dal rischio che la nascita della Docg (che risale al 2009) non riesca a tradursi, da un punto di vista comunicativo e commerciale, in un reale plus valore. Un problema reale, perché allo scaffale il consumatore britannico continua a propendere per la bottiglia meno cara, senza distinzioni tra Doc e Docg ...

La difficoltà maggiore è quella di far capire le differenze, sia in termini produttivi che qualitativi, così da non mettere in difficoltà, sui mercati esteri, un intero consorzio, che rischia di vedersi schiacciato dalla competizione più semplice e “cruenta”, quella sul prezzo. Logico, quindi che la soluzione passi per una comunicazione esaustiva, rivolta al mondo più che al mercato interno, dove il livello di conoscenza, e quindi la capacità di distinzione, è già sufficientemente adeguato.

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