02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
LA “STAR REVELATION” A PARMA

“Guida Michelin Italia”, nuova sorpresa: con Michelangelo Mammoliti sono 15 i ristoranti tre Stelle

Lo chef de La Rei Natura in Langa nell’“Olimpo” della cucina italiana, la più premiata di sempre. L’edizione italiana è la n. 2 più stellata al mondo

La cucina italiana di oggi è la più premiata di sempre, con lo chef Michelangelo Mammoliti che ottiene le tre Stelle Michelin per il ristorante La Rei Natura a Serralunga d’Alba, ne Il Boscareto Resort della famiglia Dogliani, che guida anche l’azienda Batasiolo, nel cuore delle Langhe del Barolo, e che fa salire a 15 i ristoranti tristellati in Italia, con la conferma di un “Olimpo” che va da Casa Perbellini 12 Apostoli dello chef Giancarlo Perbellini a Verona, a Villa Crespi a Orta San Giulio dello chef Antonino Cannavacciuolo; da Le Calandre di Rubano dei fratelli Alajmo, all’Enoteca Pinchiorri a Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde con lo chef Riccardo Monco; da Uliassi a Senigallia dello chef Mauro Uliassi, al Piazza Duomo di Alba dello chef Enrico Crippa, con la famiglia Ceretto, e con il territorio langarolo che può, dunque, vantare ben due ristoranti tristellati; dal Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio della famiglia Santini, a La Pergola del Rome Cavalieri a Roma dello chef Heinz Beck, eletto “Chef Mentor” 2026 per aver scoperto e formato tanti giovani talenti in tutta Italia; dal Da Vittorio a Brusaporto della famiglia Cerea, all’Osteria Francescana di Modena dello chef Massimo Bottura; dal Reale a Castel di Sangro dello chef Niko Romito, all’Atelier Moessmer a Brunico dello chef Norbert Niederkofler; dal Quattro Passi di Nerano dello chef Fabrizio Mellino, all’Enrico Bartolini al Mudec di Milano di Enrico Bartolini, che si conferma lo chef più stellato d’Italia, secondo in Europa solo ad Alain Ducasse, con un “universo” di 14 Stelle. È il verdetto della Guida “Michelin Italia” 2026, svelato, oggi, nella cerimonia dell’edizione n. 71 della “Rossa” più autorevole e temuta - che festeggia 120 anni di storia in Italia, dal 1906, e dove l’azienda si distingue come il più grande datore di lavoro e principale produttore nazionale per capacità produttiva nel settore (e dando il via alle celebrazioni con tanti eventi con gli chef) - condotta da Giorgia Surina, al Teatro Regio di Parma, capitale della “Food Valley” italiana, confermando l’Emilia Romagna come palcoscenico. In un’edizione italiana che, con 25 nuovi stellati (il nuovo tre Stelle, due nuovi due Stelle, e ben 22 nuovi una Stella, tra cui 5 Stelle Verdi per un totale di 72) in 14 regioni - con Lombardia, Campania e Toscana al top - fa salire a 394 i ristoranti stellati nel nostro Paese (1 in più del 2025, con 15 tre Stelle, 38 due Stelle, 342 una Stella e 255 Bib Gourmand, per un totale di quasi 2.000 ristoranti segnalati) che ne fanno la seconda guida più stellata al mondo (sul cui valore, e di quello della cucina italiana, candidata Unesco, WineNews, ha intervistato gli chef, nelle nostre interviste presto online, ndr).
Merito, ancora un volta, di una vera e propria “pioggia” di Stelle per l’Italia, a partire dallo chef Mammoliti che ha ottenuto le due Stelle quando lavorava al ristorante La Madernassa, a Guarene, mentre, dal 2022, fa conoscere la sua “neurogastronomia”, che stimola ricordi ed emozioni attraverso i sensi, nel nuovo ristorante La Rei Natura dove ha ottenuto la terza stella Michelin. E che “immerso nella cornice suggestiva dei dolci vigneti di Langa - si legge nella motivazione della terza Stella Michelin - offre un’esperienza gastronomica che è pura precisione e poesia. Ogni piatto curato con rigore millimetrico racconta una storia che celebra la materia prima, esaltata da accostamenti audaci e armoniosi. L’ospite e il prodotto sono il cuore pulsante di un percorso che avvolge i sensi in modo totalizzante. La sua cucina non si limita a soddisfare il palato: lo sublima, trasformando ogni assaggio in un viaggio emozionale indimenticabile”. “Un nuovo punto di inizio, perché una stella in più è qualcosa che ti motiva sempre di più a cucinare con il cuore”, ha detto lo chef Mammoliti. Ma anche una nuova sorpresa per la cucina italiana - per la quale cresce ora l’attesa del verdetto sulla candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco, atteso in dicembre - dopo quella del 2024 con la conquista delle tre Stelle da parte dello chef Perbellini.
Intanto, la cucina italiana di oggi è la più premiata di sempre, in generale, e non solo grazie al record dei 15 tristellati
. Infatti, ci sono anche due nuovi ristoranti che conquistano due Stelle Michelin: Famiglia Rana, a Oppeano a Verona, dello chef Francesco Sodano, la cui cucina “tra opere d’arte e oggetti antichi che incantano e ambienti dal fascino unico, racconta il valore dell’unione. Dall’orto al laboratorio, ogni dettaglio è frutto di ricerca e passione, fino a incontrare il pescato del Mediterraneo, tra i protagonisti indiscussi di una tavola che celebra armonia e autenticità. Un’esperienza che intreccia natura, tecnica e creatività, lasciando un segno indelebile”; e I Tenerumi, sull’Isola di Vulcano in Sicilia, dello chef Davide Guidara, “custode di un sogno che persegue con etica, esperienza, studio e visione con il fine di elevare il mondo vegetale a protagonista assoluto. Tecnica raffinata, leggerezza e creatività si fondono in un percorso che sorprende e conquista. In un angolo idilliaco dell’isola, ogni piatto diventa un’esperienza che resta nel cuore”.
Ristoranti che sono guidati da giovani chef - tra le 22 novità con una Stella, sono 8 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni, 2 dei quali con età uguale o under 30 - formati dai migliori chef d’Italia. Il nuovo premio speciale della “Guida Michelin Italia” 2026, l’“Opening Of The Year Award”, assegnato per la prima volta nell’edizione italiana, ad un ristorante capace di impressionare fin da subito, è andato, infatti, al giovane chef Gian Marco Bianchi, classe 1985, di Al Madrigale - Nuova Cucina Rurale a Tivoli, aperto da soli 8 mesi, e che ha ottenuto anche la sua prima Stella Michelin. “La storica Tivoli - dice la motivazione dell’Award - apre le porte a un nuovo ristorante d’eccellenza, dove lo chef Bianchi e la sua squadra trasformano ogni esperienza in un viaggio attraverso le tradizioni gastronomiche della regione. Non un viaggio qualsiasi, ma un percorso personalizzato, in cui i sapori autentici si fondono con una visione contemporanea, avvolti da un servizio impeccabile e dall’eleganza di un ambiente storico”. Così come ha ottenuto la sua prima Stella Michelin anche lo “Young Chef Award” 2026 Mattia Pecis, 29 anni, chef del ristorante Cracco Portofino, dello chef Carlo Cracco, “che ringrazio - ha detto - per avermi dato la libertà di esprimermi e di aver creduto in me”. “Da zero a duemila - si legge nella motivazione dell’Award - è la giovane, ma già intensa traiettoria di Mattia Pecis, capace di assorbire il meglio da maestri indiscussi della cucina italiana e di restituirlo con una voce propria, autentica e brillante. La sua cucina attraversa con naturalezza le vette alpine e le coste marine, sempre nel rispetto profondo del territorio in cui opera, valorizzandone le eccellenze agricole con sensibilità e intelligenza. Spontanea, gioiosa, personale: la sua cucina riflette il suo carattere, e conquista per la capacità di trasformare il piacere in esperienza”.
Merito anche dei cosiddetti “Chef Mentor”, con l’Award 2026 andato ad Heinz Beck, che, da sempre, scopre e forma giovani talenti in tutta Italia indirizzandoli verso una cucina fatta di leggerezza, equilibrio e benessere, coniugando gusto e salute, e contribuendo ad innalzare il valore della cultura gastronomica mondiale: “un grande maestro non è nessuno se non ha allievi fortissimi, a cui dedico questo premio, perché non smettiate mai di sognare”, ha detto. Per contro, però, fanno scalpore il passaggio da due ad una Stella per ristoranti come Miramonti l’Altro a Concesio dello chef Philippe Léveillé e del Ceresio a Milano dello chef , e la perdita della Stella di Casa Vissani a Baschi del maestro della cucina italiana Gianfranco Vissani.
E, a proposito di “Chef Mentor” (nel 2022, ndr), Enrico Bartolini si conferma come lo chef più stellato d’Italia, secondo in Europa solo ad Alain Ducasse, con 14 Stelle più una Verde, tre con l’Enrico Bartolini al Mudec-Museo delle Culture di Milano, due con il Glam a Palazzo Venart a Venezia (chef Donato Ascani), la Locanda del Sant’Uffizio del Relais Sant’Uffizio a Cioccaro di Penango (chef Gabriele Boffa), al Villa Elena a Bergamo in Città Alta (chef Marco Galtarossa), ed una a testa con l’Anima Ristorante dell’Hotel Una Verticale-Una Esperienze sempre a Milano (chef Michele Cobuzzi), a Il Fuoco Sacro del Petra Segreta Resort & Spa a San Pantaleo in Sardegna (chef Luigi Bergeretto e Alessandro Menditto), a Poggio Rosso di Borgo San Felice Relais & Chateaux del Gruppo Allianz a Castelnuovo Berardenga (chef Juan Camilo Quintero, con Stella Verde per la sostenibilità), alla Trattoria Enrico Bartolini dell’Andana Resort del Gruppo Terra Moretti a Castiglione della Pescaia (chef Bruno De Moura Cossio), e al Bluh Furore del Furore Grand Hotel in Costiera Amalfitana della famiglia Irollo de Lutiis (chef Vincenzo Russo).
La regione con più novità è la Lombardia, con 4 ristoranti una Stella Michelin. Al secondo posto il Lazio, con 3 novità monostellate, seguite da ben 6 regioni con 2 novità (Liguria, Emilia-Romagna Toscana, Veneto, Trentino-Alto Adige, Campania). Tra queste, il Veneto registra 1 novità con una Stella e un nuovo ristorante due Stelle. Nella classifica delle Stelle per regioni, la Lombardia mantiene la leadership con 64 ristoranti (3 tre Stelle, 6 due Stelle, 55 una Stella), la Campania si conferma al secondo posto con 48 ristoranti (1 tre Stelle, 7 due Stelle, 40 una Stella), mentre sul terzo gradino del podio troviamo la Toscana con 45 ristoranti (1 tre Stelle, 5 due Stelle, 39 una Stella). In quarta posizione si conferma il Piemonte con 34 ristoranti (3 tre Stelle, 2 due Stelle, 29 una Stella), mentre al quinto posto c’è il Veneto con 34 ristoranti Stellati (2 tre Stelle, 4 due Stelle, 28 una Stella). Nella classifica delle province, tra le Top 5 si confermano due città campane: Napoli, al vertice con 27 ristoranti (1 tre Stelle, 6 due Stelle, 20 una Stella) e Salerno, in quinta posizione con 16 ristoranti (tutti una Stella); Roma è al secondo posto con 26 ristoranti stellati (1 tre Stelle, 3 due Stelle, 22 una Stella), seguita da Bolzano con 21 ristoranti (1 tre Stelle, 2 due Stelle, 18 una Stella); in quarta posizione troviamo Milano con 20 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 4 due Stelle, 15 una Stella).
Il tutto, però, sullo sfondo di Parma, che già dal 2016 al 2028 aveva ospitata la cerimonia, e “che rappresenta l’eccellenza e l’autenticità che rendono la cucina italiana così ammirata in tutto il mondo. L’Italia è un vero pilastro della “Guida Michelin”, è la seconda guida con più Stelle Michelin al mondo. Anche la categoria “Bib Gourmand” continua a crescere e riflette l’eccezionale qualità della cucina semplice, autentica, generosa e diffusa in tutto il Paese. Il panorama gastronomico italiano è così dinamico che non smette mai di migliorare. Nel 2025 i nostri ispettori hanno esplorato e aggiunto alla guida nuovi ristoranti ogni mese, scoprendo chef appassionati che interpretano in modo fresco la cucina italiana”, ha detto Gwendal Poullennec, direttore internazionale Guide Michelin, mentre Josephine Di Chiara, nuova responsabile comunicazione Michelin, ha ribadito “la centralità della gastronomia italiana a livello internazionale”.
“La cucina e il comparto del food hanno ruolo primario nella nostra città - dove il 30% della popolazione lavora nel settore - legandosi alla sua cultura, e tutto diventa un’occasione conviviale grazie alle nostre eccellenze. Anche noi abbiamo lavorato a sostegno della candidatura della cucina italiana all’Unesco - ha detto il sindaco di Parma Michele Guerra - e anche se non è la prima volta che ospitiamo la Michelin, riabbracciarla è sempre una grande occasione e un onore per ribadire il valore della nostra cucina”. “Con la Michelin condividiamo tre valori: il cibo come patrimonio culturale, oltre che economico visto che l’agroalimentare italiano vale 500 miliardi di euro e 35 miliardi di euro nella nostra regione - ha aggiunto Alessio Mammi, assessore Agricoltura Regione Emilia Romagna - e che si esprime nell’amore nel realizzare prodotti di qualità trasmesso di generazione in generazione, basta entrare in un caseificio del Parmigiano Reggiano per capirlo; l’innovazione, che deriva dalla capacità di innovare di chi ci ha preceduto, e che ci stimola a fare sempre meglio; e il cibo come condivisione ed incontro, di cui la straordinaria comunità degli chef stellati Michelin è ambasciatrice per l’Italia nel mondo”.
E se nei piatti della cerimonia c’erano le eccellenze della Food Valley italiana (le cui Dop valgono 11,5 miliardi di euro, il 5% dell’intero agroalimentare italiano), il brindisi ufficiale della Michelin sono le bollicine del Franciacorta, con il Consorzio “Sparkling Wine Partner” (sia per l’Italia che per gli Usa, ndr) e sostenitore del “Michelin Sommelier Award”, consegnato, nell’edizione 2026, dal presidente Emanuele Rabotti, alla guida di Monte Rossa, a Ivana Capraro, sommelier del ristorante Castel fine dining, due Stelle Michelin nell’Hotel Castel della famiglia Dobitsch a Tirolo, con lo chef Gerhard Wieser, tra i vigneti dell’Alto Adige. “Ivana è un punto di riferimento per chi cerca emozioni pure nel calice - è la motivazione dell’Award - on competenza e sensibilità, interpreta i gusti dell’ospite e crea abbinamenti perfetti, valorizzando i piccoli produttori e rappresentando con eleganza i grandi vini pregiati. I suoi consigli sono un viaggio tra le vigne, raccontato con entusiasmo e passione, che trasforma ogni esperienza in un momento indimenticabile”. “Dobbiamo essere empatici - ha detto dedicandolo, alla giovane collega Mara Severin, prematuramente scomparsa - ed avere un equilibro come i piatti dello chef che arrivano a tavola, dove il vino è parte essenziale dell’emozione che il cliente in quel momento vuole vivere”.

Focus - “Guida Michelin Italia” 2026: i ristoranti tre Stelle Michelin
La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti, Serralunga d’Alba
Casa Perbellini 12 Apostoli, Verona
Villa Crespi, Orta San Giulio,
Piazza Duomo, Alba
Da Vittori, Brusaporto
Le Calandre, Rubano
Dal Pescatore, Canneto Sull’Oglio
Osteria Francescana, Modena
Enoteca Pinchiorri, Firenze
La Pergola, Roma
Reale, Castel di Sangro
Uliassi, Senigallia
Enrico Bartolini al Mudec, Milano
Quattro Passi, Nerano
Atelier Moessmer Norbert Niederkofler, Brunico

I ristoranti due Stelle Michelin
Anacapri - L’Olivo
Bergamo - Villa Elena
Brusciano - Taverna Estia
Castellammare di Stabia - Piazzetta Milù
Cervere - Antica Corona Reale
Cioccaro - Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini
Colle di Val d’Elsa - Arnolfo
Cornaredo - D’O
Firenze - Santa Elisabetta
Gargnano - Villa Feltrinelli
Godia - Agli Amici
Imola - San Domenico
Ischia - daní maison
Isola Vulcano - I Tenerumi N
Licata - La Madia
Longiano - Magnolia
Lonigo - La Peca
Lughetto - Antica Osteria Cera
Marzocca - Madonnina del Pescatore
Milano - Andrea Aprea
Milano - Verso Capitaneo
Milano - Seta by Antonio Guida
Montalcino - Campo del Drago
Montemerano - Caino
Napoli - George Restaurant
Oppeano - Famiglia Rana N
Ragusa - Duomo
Roma - Il Pagliaccio
Roma - Acquolina
Roma - Enoteca La Torre
Sarentino - Terra The Magic Place
Taormina - St. George by Heinz Beck
Telese - Krèsios
Tirolo - Castel fine dining
Trieste - Harry’s Piccolo
Venezia - Glam Enrico Bartolini
Viareggio - Il Piccolo Principe
Vico Equense - Torre del Saracino

I nuovi ristoranti con una Stella Michelin
Badia - Porcino
Baia Sardinia - Capogiro
Cogne - Le Petit Bellevue
Firenze - Luca’s by Paulo Airaudo
Forio - Isola di Ischia - Umberto a Mare
Forte dei Marmi - Sciabola
Limone sul Garda - Senso Lake Garda Alfio Ghezzi
Maranello - Cavallino
Milano - Procaccini
Milano - Abba
Napoli - Il Ristorante Alain Ducasse Napoli
Origgio - Olio
Portofino - Cracco Portofino
Recanati - Casa Bertini
Rimini - Da Lucio
Roma - Ineo
Roma - La Terrazza
San Martino in Passiria - Quellenhof Gourmetstube 1897
Sant’Omero - Zunica 1880 a Villa Corallo
Sestri Levante - Rezzano Cucina e Vino
Tivoli - Al Madrigale | Nuova Cucina Rurale
Venezia - Agli Amici Dopolavoro

Segnalazione speciale “Passion Dessert”
Unforgettable - Torino
Manna - Milano
Senso Lake Garda Alfio Ghezzi - Limone sul Garda
Alpenroyal Gourmet - Selva di Val Gardena
Quattro Passi - Nerano
La Caravella dal 1959 - Amalfi
La Villa - Melfi
Sapio - Catania

I 5 Premi Speciali Michelin 2026
Michelin Young Chef Award 2026 offerto da Metro Italia, assegnato a Mattia Pecis del ristorante Cracco Portofino, Portofino.

Michelin Service Award 2026 offerto da Intrecci - Alta Formazione di Sala assegnato a Giulia Tavolaro del ristorante Maxi, Vico Equense.

Michelin Chef Mentor Award 2026 offerto da Blancpain, assegnato ad Heinz Beck del ristorante La Pergola, Roma.

Michelin Sommelier Award 2026 offerto dal Consorzio Franciacorta, assegnato a Ivana Capraro del ristorante Castel fine dining, Tirolo.

Michelin Opening Of The Year Award 2026 offerto dal Agnelli 1907, assegnato a Gian Marco Bianchi del ristorante Al Madrigale - Nuova Cucina Rurale, Tivoli.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025