Il primo obiettivo di un produttore di vino, è fare vini buoni, di qualità, che raccontino qualcosa, capaci di stare sul mercato e dare sostenibilità economica all’azienda, senza la quale, quella sociale e quella ambientale, non possono diventare concrete. Eppure, sempre più imprese vitivinicole, da sole o in rete, perseguono progetti che vanno ben oltre la produzione di vino. Progetti sociali, di inclusione e di supporto a persone che sono state meno fortunate di altre, nella vita, ma anche progetti ambientali, volti alla cura del territorio, ben oltre i confini delle aziende stesse, e progetti culturali. Progetti, firmati da produttori come Marco Caprai, gruppi di imprese come SoStain Sicilia o i Giovani Viticoltori Canavesani, e realtà associative e culturali come “G.r.a.s.p.o” o l’Associazione Modigliana-Stella dell’Appennino, a cui sono dedicati i “premi speciali” della Guida “I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia” del “Corriere della Sera”, curata da Luciano Ferraro, vicedirettore del quotidiano n. 1 nel Belpaese, e, per la prima volta, da James Suckling, wine critic tra i più influenti al mondo, in edicola da oggi, insieme al giornale.
“Quest’anno non abbiamo premiato i produttori con i vini migliori, ma persone che si sono impegnate nel sociale o in azioni comuni”, spiega, a WineNews, Luciano Ferraro. E così, il premio “Vignaiolo Etico” è andato al re del Sagrantino di Montefalco, Marco Caprai per il suo progetto “Welcome. Working for refugee Integration”, con il quale la cantina umbra ha scelto di aiutare chi fugge dalle guerre, e per il quale è già stata premiata, unica in Italia, dall’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati (come WineNews ha raccontato qui, per aver dato a più di 200 richiedenti asilo un lavoro nell’azienda, favorendo così l’integrazione, tanto che una buona parte, 6 su 10, sono rimasti a lavoro in azienda).
“Marco Caprai, l’uomo che da oltre trent’anni si batte a Montefalco per far crescere fama e qualità del Sagrantino, ha dimostrato che l’accoglienza - si legge nelle motivazioni del premio - si può trasformare in beneficio per la sua cantina, grazie ad un progetto iniziato nel 2016 con la Caritas di Foligno. Nato sottovoce, questo reclutamento è diventato un punto fermo della vita attorno al colle tra Assisi e Spoleto. I rifugiati vengono assunti come salariati agricoli, con tutte le carte in regola, poi seguono dalla potatura delle viti alla raccolta dell’uva. Lavorano fino a 180 giornate l’anno. L’azienda è stata fondata nel 1971 da Arnaldo Caprai, imprenditore tessile. Il figlio Marco ha preso il timone nel 1988”.
Il premio “Vignaioli Verdi”, invece, è andato “ a chi fa squadra per l’ambiente”, ovvero SoStain Sicilia, fondazione che, in maniera pionieristica, in tema di sostenibilità, come abbiamo raccontato spesso, è stata capace di mettere in comune le migliori pratiche “finalizzate al rispetto dell’ecosistema, stimolando la ricerca e l’alta formazione per sviluppare una cultura della sostenibilità, orientando modelli di produzione e consumo per incrementare la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”. “Un’alleanza virtuosa tra cantine siciliane nata sotto l’egida di Consorzio Sicilia e Assovini - spiega la guida di Ferraro e Suckling - che raggruppa 37 aziende: da Tasca d’Almerita a Baglio d’oro, Cottanera, Cusumano, Donnafugata, Feudi del Pisciotto, Firriato, Le Casematte, Pellegrino, Planeta, Rapitalà, Settesoli e Tornatore. Alberto Tasca D’Almerita (alla guida dell’azienda di 600 ettari con il fratello Giuseppe) è il presidente della fondazione. Le cantine seguono regole precise: vietato il diserbo chimico, i trattamenti delle piante devono avere un impatto pari o inferiore a quelli previsti per il bio, va ridotto l’uso dell’energia e il peso delle bottiglie, per inquinare meno”.
Ancora, è un premio “ al coraggio e alla resistenza”, quello per i “Vignaioli dell’Anno”, andato all’Associazione Modigliana-Stella dell’Appennino. “I loro vigneti sono stati inghiotti dalla terra, travolti dalle frane, distrutti dalla tempesta e dalla grandine. Mogligliana, il paese dell’Appennino che sta facendo rinascere il Sangiovese di montagna, è stato il simbolo, suo malgrado, dell’alluvione che ha colpito soprattutto l’Emilia Romagna il 16 e 17 maggio 2023. I vignaioli hanno dato una prova di coraggio e di tenacia: non si sono mai fermati. Hanno salvato il salvabile per una vendemmia che rimarrà nella memoria. La loro prova di resistenza è un monito per gli interventi necessari a contrastare il cambiamento climatico. Da qualche anno il nuovo spirito di rivalsa di Modigliana ha trovato l’incubatore nell’associazione Stella dell’Appennino. Merito soprattutto dell’agronomo Francesco Bordini (gestisce con la famiglia la cantina Villa Papiano) e del giornalista Giorgio Melandri, diventato vignaiolo, con l’etichetta Mutiliana. I terreni poveri e sabbiosi, figli di marne e arenarie, sono stati nobilitati”.
Legato alla “solidarietà tra i ragazzi del vino”, invece, è il premio per i “Giovani Vignaioli”, assegnato ai “Giovani Vignaioli Canavesani”. “Sono tutti under 40, cresciuti sulla stessa terra, con identica passione per i vitigni della zona, Erbaluce e Carema. Si danno una mano l’uno con l’altro, mettono in comune le esperienze, e talvolta anche i mezzi agricoli. Stringendo un patto per mantenere alta la storia viticola del territorio, al confine tra Piemonte e Val d’Asta, garantendo il giusto prezzo delle bottiglie. Perché prima di essere vicini di cantina - si legge - sono amici che si dicono in modo schietto quello che pensano dei loro vini. Tutto questo è l’associazione dei Giovani Vignaioli Canavesani, che ogni anno organizza l’evento ReWine Canavese a Ivrea. Nata nel 2020 da un gruppo di 10 aziende dirette da giovani vignaioli, ora conta 24 aderenti, per un totale di 52 ettari e più di 82.000 bottiglie. Il presidente è un produttore di Carema, Gian Marco Viano, l’unico italiano nella lista dei 50 Next, gli under 35 che stanno cambiando il futuro della gastronomia secondo World’s 50 Best e Basque Culinary Center”.
Dedicato a chi “onora la biodiversità”, infine, è il premio “Ricerca Enologica”, andato all’associazione “Graspo”, alla guida di un progetto che vi abbiamo raccontato su WineNews, anche in questo video. “Il nome, nel dialetto veneto, significa grappolo. L’associazione, con base veronese, l’ha scelto come acronimo del Gruppo di Ricerca Ampelografica Sostenibile per la Preservazione della biodiversità vinicola. Lo scopo è far tornare in vita, producendo mini quantità di vino, i vitigni finiti nell’oblio. I fondatori sono Aldo Lorenzoni, ex direttore del Consorzio del Soave e Luigino Bertolazzi, enologo. Invece di ritirarsi in pensione la coppia di fatto dei vitigni perduti ha prodotto decine di ricerche su piante dai nomi dimenticati: Brepona, Perlara, Pontedara e Turchetta, solo per citarne alcuni. L’associazione dei cacciatori di vitigni ha debuttato al Vinitaly del 2023, ma la ricerca di piante antiche è iniziata un ventennio fa, quando Lorenzoni e Bertolazzi si sono occupati della Saccola, un vitigno a bacca rossa trovato a 700 metri di altitudine. Questa associazione conferma che la ricchezza viticola dell’Italia non ha paragoni nel mondo”.
Progetti diversi, ma, a loro modo, emblematici di tutto quello che il vino può essere, ben oltre il calice e la bottiglia. “Un gruppo di alluvionati e un uomo che aiuta chi fugge dalle guerre. Un club che fa rivivere piante sconosciute, un sodalizio di ragazzi che lavorano la terra, una rete di imprenditori che punta sulla sostenibilità. C’è anche tutto questo nel mondo. Lontano dai riflettori delle cerimonie, dagli Stati Uniti all’Italia, in cui si distribuiscono ogni anno centinaia di attestati, diplomi e medaglie. La guida del Corriere della Sera, “I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia”, quest’anno non premia i vignaioli - spiega Luciano Ferraro - ma le loro azioni. I gesti di coraggio, di resistenza, di solidarietà e di impegno. Il mondo del vino non può essere un maso chiuso in cui celebrare i successi di un settore che esporta quasi otto miliardi di euro. Per questo è doveroso raccontare i protagonisti del “Rinascimento” del vino italiano. Ma è altrettanto necessario far emergere i comportamenti virtuosi, perché anche le cantine devono fare i conti con il clima che cambia e le guerre che modificano la geografia dei consumi e il costo delle materie prime. La scelta, quindi, è di premiare non chi produce il vino migliore, ma chi anche in questo ambito si impegna in qualche modo per la propria comunità e per l’ambiente, oltre le singole scelte aziendali. Per anni si è detto che al mondo del vino italiano manca la capacità di fare squadra. Queste cinque storie dimostrano il contrario”.
Focus - I vini della guida “I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia” by “Corriere della Sera”, firmata da Luciano Ferraro e James Suckling
Punteggio 100/100
Barolo Cannubi Riserva 1752 2016 - Damilano
Falletto Barbaresco Rabajà 2020 - Bruno Giacosa
Punteggio 99/100
Barbaresco Sorì Tildìn 2020 - Gaja
Barolo Brunate 2019 - Roberto Voerzio
Maremma Toscana Saffredi 2021 - Fattoria Le Pupille
Merlot Toscana La Ricolma 2018 - San Giusto a Rentennano
Toscana 2020 - Masseto
Toscana Colore 2021 - Bibi Graetz
Toscana Redigaffi 2021 - Tua Rita
Toscana Volta di Bertinga 2019 - Bertinga
Punteggio 98/100
Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva 2017 - Zenato
Amarone della Valpolicella Monte Lodoletta 2017 - Dal Forno Romano
Barolo Bricco Rocche 2019 - Ceretto
Barolo Brunate 2019 - Vietti
Barolo Cannubi 2019 - Elio Altare
Barolo Mosconi 2019 - Pio Cesare
Bolgheri Superiore 2020 - Ornellaia
Brunello di Montalcino Giovanni Neri 2018 - Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Zodiac Riserva 2016 - Castiglion del Bosco
Etna Rosso Calderara Sottana Prephylloxera La Vigna di Don Peppino 2021 - Tenuta delle Terre Nere
Merlot Toscana Sette 2020 - Tenuta Sette Ponti
Recioto di Soave Classico Col Foscarin 2016 - Gini
Terre Siciliane Contrada R 2021 - Passopisciaro
Toscana Biserno 2020 - Tenuta di Biserno
Toscana Camartina 2019 - Querciabella
Toscana Siepi 2021 - Mazzei
Toscana Solaia 2020 - Marchesi Antinori
Valdarno di Sopra Galatrona 2021 - Petrolo
Punteggio 97/100
Alto Adige Terlaner I 2020 - Cantina Terlano
Amarone della Valpolicella Classico 2013 - Bertani
Amarone della Valpolicella Classico La Mattonara Riserva 2009 - Zyme
Barbaresco Martinenga Camp Gros Riserva 2018 - Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy
Barbaresco Vürsù Valeirano 2020 - La Spinetta
Barolo Bric dël Fiasc 2019 - Paolo Scavino
Barolo Colonnello 2019 - Poderi Aldo Conterno
Barolo Le Vigne 2019 - Sandrone
Barolo Riserva 2016 - Giacomo Borgogno & Figli
Barolo Rocche dell’Annunziata 2019 - Renato Ratti
Barolo Serradenari 2019 - Giulia Negri
Barolo Vignarionda Riserva 2017 - Oddero
Bolgheri Messorio 2019 - Le Macchiole
Bolgheri Superiore L’Alberello 2020 - Grattamacco
Bolgheri-Sassicaia Sassicaia 2020 - Tenuta San Guido
Brunello di Montalcino Montosoli 2018 - Altesino
Brunello di Montalcino Pianrosso 2018 - Ciacci Piccolomini d’Aragona
Cabernet Sauvignon Valdarno di Sopra Nitrito 2018 - Il Borro
Chardonnay Alto Adige Nama 2019 - Nals Margreid
Chianti Classico Berardo Riserva 2020 - Castello di Boss
Chianti Classico Gran Selezione 2019 - Ipsus
Chianti Classico Gran Selezione Ceniprimo 2020 - Barone Ricasoli
Chianti Classico Gran Selezione Vigna Gittori 2020 - Riecine
Colli della Toscana Centrale Flaccianello della Pieve 2020 - Fontodi
Etna Rosso Vigna Barbagalli 2018 - Pietradolce
Friulano Collio Mario Schiopetto M 2021 - Schiopetto
Nero d’Avola Terre Siciliane Vigna Guarnaschelli 2021 - Feudo Maccari
Recioto della Valpolicella Classico 2011 - Giuseppe Quintarelli
Sauvignon Alto Adige Lieben Aich 2021 - Manincor 206
Teroldego Vigneti delle Dolomiti Granato 2020 - Foradori
Terre Siciliane Munjebel 2020 - Frank Cornelissen
Toscana Fico 2022 - Principe Corsini
Toscana L’Apparita 2020 - Castello di Ama
Toscana Liù 2021 - Castello dei Rampolla
Toscana Luce 2020 - Tenuta Luce
Umbria Cervaro della Sala 2021 - Marchesi Antinori
Veneto Capital 2021 - Inama
Punteggio 96/100
Alto Adige Appius 2018 - San Michele Appiano
Amarone della Valpolicella Classico Costasera Riserva 2017 - Masi
Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2011 - Le Ragose
Bolgheri Superiore 2020 - Argentiera
Brunello di Montalcino 2018 - Giodo
Brunello di Montalcino 2018 - Livio Sassetti
Brunello di Montalcino Filo di Seta 2018 - Castello Romitorio
Brunello di Montalcino Sugarille 2018 - Pieve Santa Restituta
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2018 - Siro Pacenti
Brunello di Montalcino Vigna del Suolo 2018 - Argiano
Brunello di Montalcino Vigna La Casa 2018 - Caparzo
Brunello di Montalcino Vignavecchia 2018 - San Polo
Chianti Classico Gran Selezione 2020 - Brancaia
Chianti Classico Gran Selezione 50 Anniversario 2020 - Rocca delle Macie
Chianti Classico Gran Selezione Vigneto Il Poggio 2018 - Castello di Monsanto
Etna Rosso 2020 - Idda
Etna Rosso Calderara 2019 - Tornatore
Etna Rosso San Lorenzo Piano delle Colombe 2020 - Girolamo Russo
Gewürztraminer Alto Adige Juvelo Passito 2021 - Cantina Andrian
Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Riserva 2018 - Masciarelli
Passito di Pantelleria Sese 2020 - Tua Rita
Peter Pliger Riesling Südtirol Eisacktal Kaiton 2022 - Kuenhof
Recioto della Valpolicella Classico La Roggia 2020 - Speri
Syrah Costa Toscana Suisassi 2020 - Duemani
Taurasi Radici Riserva 2017 - Mastroberardino
Toscana 2020 - Monteverro
Toscana Fontalloro 2019 - Fèlsina
Toscana Gorgona 2022 - Frescobaldi
Trebbiano Rubicone Fiammarossa 2021 - Rosa Fanti
Trento Riserva del Fondatore 2012 - Giulio Ferrari
Venezia-Giulia Vintage Tunina 2021 - Jermann
Punteggio 95/100
Gavi di Gavi Monterotondo 10 Anni 2011 - Villa Sparina
Soave Classico La Rocca 2021 - Pieropan
Taurasi Per Umberto Riserva 2018 - Donnachiara
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