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ICANN VS MONDO DEL VINO: CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO. NEANCHE L’INCONTRO TRA LA VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE ALL’AGENDA DIGITALE, NEELIE KROES E I VERTICI DELL’ISTITUTO SMUOVE LE ACQUE. E IL NUOVO MONDO VA PER LA SUA STRADA ...

Quando c’è da trovare un accordo tra due parti, lo sforzo dovrebbe arrivare da entrambe le parti, facendo un passo indietro dalle proprie posizioni, ed uno avanti verso le esigenze altrui. Nella querelle infinita che, da mesi, contrappone l’Icann, l’istituto americano che gestisce i domini sul web, e i produttori europei sulla gestione delle estensioni “.vin” e “.wine”, neanche l’appuntamento di Buenos Aires, e l’incontro tra la vicepresidente della Commissione Ue all’Agenda digitale, Neelie Kroes e i vertici dell’Icann hanno risolto definitivamente la questione. “Colpa”, soprattutto, della visione diversa di Paesi produttori come Usa, Australia e Nuova Zelanda, che lascerebbero di buon grado la gestione dei nuovi domini all’ente americano, mentre Europa e Sud America spingono, con un documento condiviso, per l’attuazione di clausole di salvaguardia che prevengano l’abuso dei nomi delle denominazioni più importanti da parte di terzi. Un punto di vista decisamente maggioritario, ma per nulla vincolante che, al massimo, può spingere l’Icann a richiedere un’inchiesta, e quindi un parere, indipendente, sui cui esiti, ovviamente, nessuno può prevedere alcunché.

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