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“IL BIO É LOGICO? SOSTENIBILITÀ E TRACCIABILITÀ TRA PRESENTE E FUTURO”: ECCO IL TEMA DEL CONVEGNO PROMOSSO DAL CONSORZIO DELLA DENOMINAZIONE DI SAN GIMINIANO, DI SCENA IL 30 OTTOBRE. CON, TRA GLI ALTRI, BURDESE (SLOW FOOD) E NOSSITER (MONDOVINO)

Il mangiare e bere “bio” piace, è di moda, ed è tra i pochi segmenti dell’offerta enogastronomica che cresce, in controtendenza, anche in Italia. Ma spesso chi si approccia al tema, tanto che sia favorevole o contrario, lo fa in ideologica. Affrontare l’argomento in maniera costruttiva, invece, è l’obiettivo de “Il Bio é Logico? Sostenibilità e tracciabilità tra presente e futuro”, promosso dal Consorzio della Denominazione San Gimignano, di scena il 30 ottobre presso al Teatro dei Leggieri, nella patria della Vernaccia. Sul palco, tra gli altri, il presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese, e il regista di “Mondovino”, Jonathan Nossiter. L’obiettivo è quello di parlare di biologico, sostenibilità, tracciabilità, vini naturali, senza pregiudizi, dando voce alle diverse opinioni e affrontando le questioni da diversi punti di vista, con l'obiettivo di costruire tutti insieme la viticultura sana di domani.
“Con questa iniziativa - spiega la presidente del Consorzio, Letizia Cesani - vogliamo dare vita sul nostro territorio ad un vero e proprio laboratorio di idee, gettare le basi per un appuntamento che spero possa diventare annuale, in cui tutti insieme diventiamo protagonisti e artefici del futuro del nostro settore, senza pregiudizi, ma al contrario ascoltando e tenendo conto delle diverse posizioni. Inoltre vogliamo sottolineare l’impegno del Consorzio della Denominazione San Gimignano nei confronti della tutela non solo dei vini coperti da denominazione, ma di tutto il territorio nel quale opera, nella convinzione che il rispetto per la terra e l'ambiente, come quello per la qualità e salubrità alimentare, siano strade obbligate per il futuro della viticultura di qualità”. Sul palco anche Matilde Poggi, alla guida della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, Lucio Brancadoro, docente di Viticoltura all’Università degli Studi di Milano e del corso Laurea Magistrale in Scienze Viticole e Enologiche di Asti, Rita Vignani (Università di Siena) ed Ezio Pelissetti, ad Valoritalia.
“La necessità di un confronto su questi temi - aggiunge Patrizia Cesani - nasce dalla semplice constatazione che nei fatti la produzione “sostenibile” e “tracciabile” non ha un’impostazione univoca, tra legislazione nazionale, europea e internazionale, certificazioni obbligatorie e autocertificazioni volontarie, i produttori si trovano a fare i conti con una realtà complessa, dove spesso il buon senso e l’agire secondo coscienza non sono sufficienti. E in una realtà come la nostra, dove il 25% delle aziende associate è certificata biologica, vorremmo prendesse vita un laboratorio che possa aiutarci a costruire tutti insieme la viticultura 'sana' di domani. Questo è l'impegno che il Consorzio della Denominazione San Gimignano si assume per i prossimi anni, non solo per oggi. Quest’anno la Docg Vernaccia di San Gimignano compie 20 anni (la Doc risale al 1966, primo vino italiano ad ottenerla), oggi come ieri siamo consapevoli che la qualità di un vino passa prima di tutto attraverso una viticultura attenta alla gestione della vigna. E la strada su cui ci muoviamo è quella segnata agli inizi degli anni 90, quando la storia della nostra denominazione subì uno stravolgimento: cambiarono le regole del gioco, come si produce, e gli obiettivi, ottenere un vino di grande qualità. Ma siamo consapevoli che se tanto è stato fatto in questi ultimi 20 anni, tanto deve ancora essere compiuto. Direi anzi che la maturità raggiunta oggi sia più di metodo che di ottenimento di un obiettivo concreto: la perfezione non esiste, esiste un metodo perfetto, quello della continua ricerca della perfezione, che significa essere continuamente proiettati in avanti, fare degli aggiornamenti e della ricerca in tutti i campi legati alla viticultura i principi fondamentali del nostro lavoro. Ed è per questo che oggi siamo qui”.
Info: www.vernaccia.it

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