Per vedere gli effetti dei cambiamenti climatici sul vigneto, forse, non dovremo aspettare decenni, come nella più rosea delle previsioni, ma basta guardarsi intorno per capire che il cambiamento è già alle porte. A ricordarcelo, arriva dal Regno Unito la notizia del primo, e massiccio, investimento di una grande griffe dello Champagne, Taittinger, sul suolo inglese: 69 ettari di terreni coltivabili nel Kent, Inghilterra del Sud, dove, in una strategia di lungo termine, verranno piantati Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier, da cui saranno prodotte 300.000 bottiglie di bollicine sotto il brand Domaine Evremond, come si chiamerà l’azienda su cui ha deciso di investire, insieme ad altri finanziatori, Taittinger, che rappresenta il 55% del capitale.
Sono anni che l’interesse dei produttori di Champagne vola Oltremanica, non più solamente per motivi commerciali, dove ci sono grandi similitudini di clima e suolo con il più famoso dei terroir spumantistici del mondo: “abbiamo sognato per anni di lavorare con i nostri amici inglesi - racconta al magazine Uk “Decanter” (www.decanter.com) Pierre Emmanuel Taittinger, presidente della maison - ed il nostro obiettivo, adesso, è quello di sfruttare il clima temperato del Sud dell’Inghilterra per fare qualcosa di innovativo, uno spumante che non sia paragonabile né con lo Champagne né con qualsiasi altra bollicina del mondo”. Il progetto di Taittinger, che in Champagne ha 288 ettari di vigneto, è quello di arrivare sul mercato nel giro di 8 anni, con la prima vendemmia prevista per il 2020, e di arrivare, come detto, ad una produzione annua di 300.000 bottiglie.
Focus - Champagne vs Kent
Puntare sulla crescita dell’Inghilterra come Paese produttore, e non solo come sbocco commerciale naturale, è senza dubbio una scommessa, ma che il gioco valga la candela lo raccontano prima di tutto le quotazioni dei terreni: un ettaro di terreno vitabile in Inghilterra costa “appena” 33.000 euro (stimati dalla English Wine Producers), contro gli 1,2 milioni di euro di un ettaro in Champagne (stando ai dati 2014 dell’agenzia francese Safer).
Perché il Kent? Perché, come si legge nel comunicato della joint venture guidata da Taittinger, è una regione che ha dimostrato di essere ottima per Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier: le viti verranno piantate ad un’altezza massima di 80 metri sul livello del mare, orientate verso sud, e poi c’è l’andamento climatico, che qui giocherà un ruolo di grande, e positiva, importanza.
Senza dimenticare l’aspetto romantico dell’impresa: Canterbury, a due passi da Domaine Evremond (che prende il proprio nome dal poeta del XVII secolo Charles de Saint-Evremond, che ebbe un ruolo cruciale nel rendere tanto popolare lo Champagne alla corte di Carlo II), è gemellata con la città di Reims, nel cuore della Champagne.
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