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APPUNTAMENTO

Il G20 dell’Agricoltura a Firenze: i “grandi della Terra” mettono al centro la sostenibilità

Domani l’Open Forum, anticipato dai focus del mondo del vino. Il 17 e 18 settembre il G20, accompagnato dalle iniziative di Cia e Coldiretti
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Firenze, sede del G20 Agricoltura

Il 2021 è l’anno dell’Italia alla guida del G20, il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo (Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea), che il 17 e 18 settembre, a Firenze, ospiterà la riunione dei Ministri dell’Agricoltura, con un Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile, di scena domani. La ministeriale agricoltura porrà l’accento sul tema della sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari ed è stata preceduta da riunioni preparatorie degli esperti agricoli e degli esperti scientifici del settore agricolo. Questi ultimi, dal 2012, si incontrano regolarmente per identificare priorità globali e obiettivi di ricerca scientifica, promuovendo la collaborazione tra settore pubblico e privato.

La Presidenza italiana del G20 ha organizzato due seminari a carattere scientifico, sulla resistenza agli antimicrobici e sul rapporto fra agricoltura e cambiamento climatico. La tutela della biodiversità e degli ecosistemi, gli investimenti responsabili, il commercio nel settore agroalimentare, la valorizzazione del ruolo delle persone all’interno del sistema produttivo, le pratiche agricole rispettose dell’ambiente e che assicurino la tutela delle risorse naturali sono state poste alla base del percorso per una transizione verso modelli agricoli e alimentari sostenibili.

Nel riaffermare gli impegni derivanti dall’Agenda 2030 e dall’Accordo di Parigi si è discusso del Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari, auspicando risultati equilibrati e obiettivi che riconoscano la diversità dei sistemi di produzione alimentare. Per la Ministeriale Agricoltura del 17 e 18 settembre 2021, insieme ai Ministri dell’Agricoltura dei Paesi membri, si riuniranno i vertici delle principali organizzazioni internazionali attive in materia (FAO, OCSE, WORLD BANK, OMC, WFP, OMS, ILO, CGIAR e IFAD), che si confronteranno sui cinque temi individuati dalla presidenza: come combinare le tre dimensioni della sostenibilità nei sistemi alimentari, sfide, opportunità ed esperienze di successo; agricoltura sostenibile in tempo di emergenza sanitaria globale: le possibili risposte attraverso l’approccio One Health; la ricerca come motore della sostenibilità; insieme per raggiungere l’obiettivo fame zero: progetti di successo realizzati dai Ministeri dell’Agricoltura; contributo del G20 all’imminente Vertice delle Nazioni Unite sul sistema Alimentare (UNFSS) e alla COP26. Al termine della riunione sarà adottato il comunicato finale dei Ministri dell’agricoltura del G20 che tocca i temi discussi nel corso della Presidenza italiana. Questo incontro offrirà l’opportunità di ripensare la cooperazione tra i Paesi alla luce delle sfide poste dal COVID-19 e di rendere concreti gli impegni assunti in un contesto multilaterale.

Come detto, ad aprire i lavori, domani, sarà l’Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nella cornice dello storico teatro lirico di Firenze, il “Teatro la Pergola” e sarà aperto e presieduto dal Ministro Patuanelli, con lo scopo o di promuovere e arricchire il dibattito sul ruolo dell’agricoltura come veicolo chiave per una crescita sostenibile. Il suo carattere informale promuoverà un dialogo multilaterale per condividere esperienze in materia di sostenibilità, politiche agricole e strategie per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e per rafforzare il dialogo pubblico privato. Al centro del dibattito ci saranno i temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, temi sempre più sentiti e rilevanti per il futuro del pianeta. Date le potenziali sinergie associate al raggiungimento di risultati in queste tre aree, un dialogo inclusivo tra le diverse parti interessate è essenziale per costruire una comprensione comune delle questioni e identificare approcci coerenti.

Il Forum sarà organizzato in quattro sessioni separate. La prima sessione, nel quadro generale della sostenibilità economica, è focalizzata sull’aumento della produttività, dell’occupazione e del valore aggiunto nei sistemi agricoli. La seconda sessione sarà dedicata alla necessità di migliorare i mezzi di sussistenza e la crescita economica inclusiva delle comunità rurali. La terza sezione tratterà della sostenibilità ambientale. La sessione finale sarà incentrata sulla cooperazione internazionale, con un focus specifico sulla crescente domanda di cibo in Africa e sul ruolo dell’agricoltura sostenibile. All’evento - che si terrà in un formato ibrido: una combinazione di partecipazione in presenza e virtuale - parteciperanno anche ospiti speciali, tra cui l’imprenditore Brunello Cucinelli e lo Chef Filippo La Mantia che presenteranno la loro esperienza in materia di sostenibilità.

L’appuntamento, di enorme rilevanza strategica per il futuro del settore agricolo, è stato anche la “scusa” e lo stimolo per fare incontrare gli attori della filiera, a confronto su diversi temi. A partire, non a caso, dal ruolo dell’enoturismo nella ripresa economica dei territori, protagonista dell’iniziativa “Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio” by Le Donne del Vino insieme al Comune di Firenze: 8 incontri, chiusi dal convegno “Enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità”, che ha fatto il punto con i massimi esperti del settore sull’importanza del turismo del vino. “Un turismo del vino - ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli- capace di creare sviluppo e contemporaneamente difendere l’identità locale dei territori interni. Da trent’anni, l’enoturismo è motore di sviluppo delle aree rurali. È un turismo lento, di prossimità che si accompagna bene alla proposta culturale, e dà un grande contributo in tema di sostenibilità essendo legato alla filiera agroalimentare e ai prodotti locali di ogni territorio. Per tornare al numero di turisti prima del Covid si stima che ci metteremo ancora due anni: cercheremo di accelerare questo processo favorendo l’accesso all’innovazione anche ai piccoli agricoltori”.

Enoturismo che, come ricorda il senatore Dario Stefàno, estensore della prima normativa nazionale sulla wine hospitality delle cantine italiane, sconta ancora il ritardo di troppe Regioni: “a tutt’oggi solo 5 regioni, e la Toscana è stata la prima, hanno recepito il decreto ministeriale del marzo 2019 e consentono alle imprese del vino di accogliere i visitatori in piena ottemperanza delle leggi”, ha detto Stefàno. Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, “la vera rivoluzione dell’enoturismo post Covid è l’evoluzione dei visitatori delle cantine italiane da turisti in esploratori che cercano diversità, natura, eccellenze salutari. Puntiamo su un turismo esperienziale che difenda paesaggio e specificità locali”. Secondo la vicepresidente della Regione Toscana e Assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi, invece, “le due parole del futuro in agricoltura sono “sostenibilità e qualità” in campo, nella produzione agroalimentare e nel turismo. Occorre ora lavorare sulla formazione e sull’accoglienza”.

Anche Agivi - l’Associazione dei Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani under 40 di Unione Italiana Vini (Uiv), si è data appuntamento a Firenze, con un convegno su “La nuova generazione del vino e sostenibilità - next generation”, che ha messo a fuoco risorse e potenzialità del trinomio giovani, vino e propensione green. “La sostenibilità rappresenta un importante driver di scelta soprattutto per le nuove generazioni che, in viaggio, tendono a adottare comportamenti consoni evitando sprechi di cibo e rispettando l’ambiente - ha spiegato Roberta Garibaldi, professore universitario e autore del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano -. I turisti Millennials, inoltre, sono pienamente consci di cosa significa turismo sostenibile nelle sue differenti sfaccettature ambientale, sociale ed economica: il 77% ritiene non solo che sia una pratica rispettosa dell’ambiente, ma anche che possa contribuire a salvaguardare le usanze della comunità visitata, e rappresentano il 74% i giovani che credono che possa essere fonte di occupazione e reddito nei territori interessati. I Millennials si dimostrano quindi particolarmente attenti al sociale: sono più propensi a visitare un’azienda se adotta politiche etiche nella gestione (70%) o ha in essere progetti di aiuto verso le categorie svantaggiate (70%). Infine, dichiarano che sceglierebbero più volentieri tour che diano l’opportunità di visitare negozi o siti produttivi condotti da persone che hanno affrontato o stanno affrontando situazioni di disagio economico-sociale (63%)”. Sul fronte dell’horeca, il sommelier dell’Enoteca Pinchiorri e wineteller Davide d’Alterio ha commentato: “l’ospite della ristorazione moderna, sempre più giovane, è particolarmente interessato ai dettagli e alle storie dei vini. Il sommelier gioca così un ruolo importante nella promozione delle aziende vinicole che lavorano in modo sostenibile dato che svolge il primo passo nella comunicazione tra chi la sostenibilità la fa e chi la sostiene”. Spazio anche al ruolo della comunicazione social nella riflessione del wine blogger e divulgatore enologico con canale instagram @italian.wines, Stefano Quaglierini: “Le potenzialità della sostenibilità si ampliano nell’ambito social, un’opportunità da cogliere per raccontarsi nel modo migliore”, ha commentato il wine influencer.

Ad accompagnare, simbolicamente, l’Open Forum di domani, sarà, invece, l’iniziativa dei giovani della Coldiretti contro il furto e la distruzione di terra fertile in Italia e nel mondo: appuntamento in piazza Santa Croce a Firenze per la prima mobilitazione verde tra trattori, vanghe e balle di fieno dove non mancheranno flash mob e provocazioni. Sarà l’occasione per presentare l’appello firmato dai giovani contadini del G20 dei diversi continenti, con lo studio sull’impatto degli accaparramenti e della cementificazione della terra sull’ambiente e sulla fame, con un focus sulle produzioni che salvano la terra dalle speculazioni che saranno portate in piazza per l’occasione da tutte le Regioni.

L’intera piazza sarà trasformata in una maxi fattoria del futuro per far conoscere l’agricoltura che verrà, tra innovazione e tradizione. Dalla lotta allo spreco con i cuochi contadini all’educazione alimentare con l’agriasilo, dal recupero della biodiversità alla difesa dei suoli fertili, dal ruolo di giovani e donne in agricoltura alla rivoluzione tecnologica nei campi, fino alle forme innovative di solidarietà con la spesa sospesa per i più bisognosi, sono alcuni degli obiettivi del nuovo modello di sviluppo sostenibile proposto dalla Coldiretti, presente anche con un grande farmers market realizzato appositamente per il G20, dove i consumatori, insieme alle delegazioni internazionali e nazionali, potranno vivere l’esperienza di contatto diretto con gli agricoltori, anche attraverso la degustazione dei prodotti e delle ricette tipiche preparate dai cuochi contadini. E, nei giorni della riunione dei Ministri dell’Agricoltura, anche Cia-Agricoltori Italiani sarà a Firenze, per una tre giorni ricca di eventi, incontri e contatto diretto con le aziende agricole della Spesa in Campagna. Appuntamento in Piazza della Repubblica, dove Cia allestirà i mercati contadini per la vendita diretta di prodotti freschi di stagione e prelibatezze agroalimentari di qualità, promossi dalla Spesa in Campagna. Spazio anche allo stand istituzionale Cia e agli incontri che daranno voce alle istanze degli agricoltori italiani, in prima linea per essere protagonisti della transizione ecologica europea. Nel programma di Cia per il G20 dell’Agricoltura di Firenze, infatti, anche incontri e dibattiti con il coinvolgimento di esperti, tecnici e mondo delle imprese agricole e zootecniche che si confronteranno in contemporanea con le riunioni ministeriali dedicate a ripensare la cooperazione alla luce delle sfide Covid e rendere concreti gli impegni multilaterali su sostenibilità e resilienza dei sistemi agroalimentari; contributo del G20 all’agricoltura dei Paesi in ritardo rispetto all’obiettivo fame zero e al dibattito in vista del vertice delle Nazioni Unite sull’alimentazione.

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